Capitolo 30

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CAMERON

Guardo l'uomo davanti a me, rivolgendogli tutta l'attenzione possibile mentre mi spiega che sono fottuto. <<Come hai fatto a metterti contro il figlio del senatore, Cameron? Perché ti cacci sempre nei guai?>> domanda sbattendo una mano sul tavolo.

<<Girava intorno alla mia ragazza.>> spiego alzando gli occhi al cielo. <<Non sapevo che fosse il figlio del senatore, Art.>> e anche se l'avessi saputo, un calcio in culo non glielo avrebbe tolto nessuno. Penso fra me e me.

<<Appena ho saputo che eri qui, sono corso da te, ma non pensavo che fossi così tanto nella merda.>> confessa Art strofinandosi la faccia.

<<Come l'hai saputo?>> chiedo inclinando leggermente la testa di lato.

<<Sabrina, una poliziotta e mia grande amica, sa che ti conosco e mi ha chiamato subito appena ti hanno trascinato qui dentro.>> spiega a bassa voce <<Un giorno ha visto una vecchia foto appesa a casa mia e ti ha riconosciuto.>>

<<Adesso ti scopi la poliziotta?>> domando accennando un risolino, ma lui mi guarda male e io mi ammutolisco all'istante.

<<Sai bene che amo ancora tua madre.>> confessa. Lui e mia madre sono stati insieme più di due anni, ma lui era sommerso dal lavoro. Per questo motivo mia madre si è stufata di stare con un "fantasma" e la loro relazione è finita l'estate scorsa.

<<Non sono qui per parlare di questo.>> sussurra a voce così bassa che a malapena lo sento. <<Ti faccio uscire su cauzione in attesa del processo.>> esce dalla stanza e mi aspetto che lo sceriffo Keller torni a rompermi le palle, ma invece non entra nessuno dalla porta.

Aspetto che Art torni e fremo dalla voglia di rivedere Nadia. So che sono passate forse due ore da quando l'ho vista l'ultima volta, ma il problema non è quanto tempo fa è successo, ma il modo in cui è successo.

Nadia aveva ragione. Sembrava tutto fin troppo bello per essere vero. Non riusciva a crederci che finalmente potessimo stare insieme, senza problemi o drammi. Forse è vero che ogni volta che siamo felici, succede sempre qualcosa di brutto, ma giuro su tutto ciò che ho caro al mondo che questa volta non la lascerò andare.

Dovesse cascare il mondo, io starò al suo fianco. Non permetterò mai che quel figlio di puttana rovini il nostro rapporto. Abbiamo già avuto troppi antagonisti in questa storia d'amore, non ce ne serve un altro.

<<Cameron>> dice Art entrando nella stanza <<puoi uscire. C'è gente che ti aspetta li fuori.>> continua rivolgendomi un sorriso a duecentosessanta gradi.

Mi alzo dalla sedia e lo abbraccio. <<Grazie, Art.>> Appena ci stacchiamo dall'abbraccio, ci incamminiamo verso l'entrata ed è lì che trovo mia madre ed i miei amici, però non vedo Nadia.

<<Art.>> arrossisce mia madre appena se lo ritrova davanti. Abbassa lo sguardo per un secondo, ma torna subito a guardarlo.

<<Gina.>> fa lui accennando un sorriso un po' imbarazzato. <<Visto che hai pagato la cauzione Cameron è fuori fino al processo.>>

<<Quando sarà questo processo?>> domando grattandomi la nuca, nervoso. Vorrei tanto evitare di andare in prigione per una cazzata del genere, quindi ripongo tutte le mie speranze su Art.

<<Ti farò sapere nei prossimi giorni. Adesso va a casa e non fare stronzate.>> con un cenno della testa saluta mia madre e si allontana.

<<Qualcuno può spiegarmi per quale motivo Nadia non c'è? Non vuole più vedermi?>> domando in tono acido. Quando mi hanno portato via in manetta sembrava sconvolta, ma non credevo che addirittura non volesse più vedermi.

Lost in confusion 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora