Capitolo 17

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NADIA

Non ho idea di cosa diavolo mi passa per la testa. Non so cosa sto facendo, ma ho perso il buon senso. Ho perso di nuovo Cameron, ancora prima di averlo riavuto sul serio.

Il mio sguardo si posa su Chris che si sfila la maglietta e subito dopo i jeans. Rimaniamo in intimo, a scrutarci intensamente, fino a quando lui non sussurra: <<Sei bellissima.>>

Mi torna in mente il giorno in cui ho fatto l'amore con Cameron, proprio in questa stanza e comincia a venirmi la nausea al solo pensiero di poter fare una cosa del genere, in questo posto, con un altro ragazzo.

Sto per fermarlo, ma la porta si apre all'improvviso. <<Na...>> Rosa si interrompe e si copre il viso con le mani. <<Oddio, mi dispiace tantissimo.>>

<<Rosa, ti prego, ti prego.>> comincio a supplicarla congiungendo le mani come se le stessi rivolgendo una preghiera. <<Non parlarne ai miei per niente al mondo o finisce malissimo.>>

Il rumore della porta d'entrata, mi fa entrare nel panico ancora di più. I miei sono già tornati? Perché? Quanto è durata questa cena? Mezz'ora?

<<Rosa, ci sono i miei genitori?>> domando con un sussurro. Non voglio che i miei mi sentano. Non voglio che i miei salgano -cosa impossibile- e non voglio che vedano me e Chris praticamente nudi. Come minimo, mi rinchiuderebbero in un monastero per tutta la vita.

<<Sono salita appunto per avvisarla.>> risponde guardandosi alle spalle. <<Ho sentito il suo amico arrivare e ho pensato che i suoi genitori non sarebbero stati felici di vedere un ragazzo in casa a quest'ora.>> Mi è venuta una voglia matta di baciare Rosa, ma mi limito a rivolgerle un sorriso.

<<Esci dalla finestra.>> comincio a spintonarlo mentre lui si occupa di raccogliere tutti i suoi vestiti sparsi per terra.

<<Siamo tornati.>> urla mio padre mentre sale le scale. Lancio un'occhiata alla finestra spalancata e mi affretto a chiuderla subito dopo che Chris esce. Sono felice che i miei abbiano preso una casa con un cornicione abbastanza grande su cui camminare.

<<Che state facendo?>> domanda mia madre inarcando leggermente un sopracciglio. Noto subito che Rosa va in panico, quindi decido di prendere subito in mano la situazione, prima che le cose precipitino.

<<Ho chiesto a Rosa se potesse portarmi dell'acqua.>> dico la prima cosa che mi passa per la mente e appena mia madre sta per risponde -lasciando trasparire un'espressione abbastanza insospettita- aggiungo: <<Ho avuto un giramento di testa e non me la sentivo di scendere le scale.>>

L'espressione diffidente di mia madre, si trasforma all'istante in un'espressione preoccupata, esattamente come quella che si è dipinta sul volto di mio padre. <<Adesso ti senti meglio?>> chiede lui.

<<Sì, grazie.>> mormoro accennando un sorriso. <<Ma vorrei il mio bicchiere d'acqua.>>


Per fortuna i miei non hanno sospettato nulla e sono tornati in camera loro appena ho confermato di sentirmi molto meglio.

Non so il motivo per il quale siano tornati così presto, ma ho la sensazione che c'entri qualcosa il mio padre biologico. Credo che sin dall'inizio erano consapevoli del fatto che non ci sarebbe stata una cena e mi hanno semplicemente mentito per coprire le loro tracce.

Il mattino successivo, arrivo a scuola con mio padre. Appena scendo dall'auto, mi obbligo -come il resto del tempo- ad indossare un sorriso smagliante. Non voglio parlarne con nessuno. Non voglio rivelare a nessuno ciò che ho scoperto, né ad Adam né a Gwen.

Lost in confusion 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora