Capitolo 19

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CAMERON

Parcheggio nel vialetto di casa mia e corro dentro. Mia madre è seduta sul divano con lo sguardo posato sul libro che tiene in mano.

<<Cam, che...>> mi guarda, torna a guardare il libro e poi mi mette di nuovo gli occhi addosso. <<oddio, cos'hai fatto?>> si alza in fretta e furia e si precipita verso di me con aria scioccata. Mi tocca il viso e inveisce sottovoce.

<<Mamma, ho combinato un casino.>> ammetto chiudendo gli occhi. Le sue mani finalmente, si allontanano dalla mia faccia e anche se non la sto guardando, so già che sul suo viso si è formata la solita rughetta sulla fronte.

Quella che le spunta quando è preoccupata.

<<Che hai fatto?>> domanda deglutendo rumorosamente. Ci risiamo.

Io che faccio casini, mia madre che si dispera. Ho già vissuto questa scena milioni di volte e purtroppo, sono costretto a riviverla di nuovo.

<<Mi dispiace, mamma... so che combino sempre casini, ma giuro che...>> non mi lascia neanche il tempo di finire la frase e dice: <<È meglio se cominci a parlare.>>

<<Sono rimasto coinvolto in un rissa.>> dico chiudendo gli occhi. In mente mi tornano le immagini di ieri sera.

Io che placco Chris davanti la sua auto. Io che lo colpisco, lui che reagisce. Io a terra, lui sopra me. I miei amici che corrono a separarci e Chris che colpisce anche loro. La sirene della polizia e io che salgo in auto insieme ad Adam e a Jack J.

<<Ho picchiato un certo Christoffer Price e...>>

<<Cosa?>> domanda strabuzzando gli occhi. <<Quel Price?>> si porta le mani tra i capelli, disperata.

<<Quale Price, esattamente?>> chiedo confuso. Le parole di Sasha mi avevano già fatto riflettere abbastanza e adesso quello che dice mia madre... cosa ha di speciale questo ragazzo?

<<Cameron, non sai che è il figlio del senatore Dawson?>> urla in preda ad una crisi isterica.

Cosa? Il figlio del senatore Dawson? Come può essere suo figlio? Come facevo a saperlo?

<<Be' mamma, comunicazione di servizio: non me n'è mai fregato della politica e tu lo sai e il fatto che abbiano cognomi diversi non aiuta.>>

<<Ma come fai ad esserne all'oscuro?>> strilla camminando avanti e indietro con le mani sui fianchi. <<Insomma, avete il figlio di un senatore come compagno e nessuno ne sa niente?>>

Ignoro completamente le urla di mia madre e comincio a pensare a tutto ciò che potrebbe succedere se Chris volesse vendicarsi.

Il problema è che lui ha già lasciato intendere ciò che ha intenzione di fare con me e non è nulla di buono.

Squilla in cellulare e leggo il nome di Adam sullo schermo, ma ignoro la chiamata.

Mentre spiego a mia madre come si è svolta la rissa, senza spiegarle il motivo per il quale è scoppiata, sento squillare nuovamente il cellulare.

Questa volta però è Sasha.

Rispondi Cameron, potrebbe essere importante. Ricorda che porta in grembo tuo figlio.

In quel momento ricordo che devo ancora dire a mia madre tutto. Ma adesso come posso dirle che ho messo incinta la mia ragazza che neanche amo?

Ha già ricevuto una mazzata appena le ho spiegato ciò che è successo ieri sera e non posso peggiorare la situazione ulteriormente.

Lost in confusion 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora