Capitolo 7

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NADIA

Ho sentito il bisogno di fermarlo pochi secondi fa, ma vedendo il modo in cui mi fissa adesso, sto entrando nel panico. Mi tiene gli occhi puntati addosso e ogni tanto il suo sguardo cade sulle mie labbra.

<<Credo che dovremmo andare.>> sentenzia di nuovo passandosi una mano fra i capelli bagnati. Riesco a percepire dal suo sguardo che non è ciò che vuole e so per certo che neanche io voglio; ma come una stupida, questa volta acconsento.

Usciamo dall'acqua velocemente, spinti dalla voglia di asciugarci per evitare di prendere freddo e ammalarci. Spogliarmi e fare un bagno in questo laghetto e con tutto questo vento non è stata una delle scelte migliori della mia vita.

<<Come hai trovato questo posto?>> domando mentre passo l'asciugamano -che mi ha dato Cameron- sulla pelle bagnata.

<<Camminando.>> risponde con tono acido. E io che pensavo che stesse per baciarmi poco fa mentre eravamo in quello stupido laghetto. Prima chiede di passare del tempo con me come se tra noi fosse tutto a posto, poi invece fa lo scorbutico.

<<Okay.>> sbotto indossando i vestiti. Non sono del tutto asciutta, ma neanche mi interessa. Voglio andare via da qui subito. Come mi è venuta in mente l'idea di accettare l'invito di Cameron? <<Andiamocene.>> ordino indossando le scarpe.

Pensavo di non dover più sopportare i suoi sbalzi d'umore, ma non è così. È tornato ad essere lo stronzo che era poco tempo fa.

Per quale stupido motivo ho pensato di poter perdonare ciò che mi ha fatto? Non si è neanche scomodato a dirmelo.

Se solo mi confessasse la verità -ed io avessi il coraggio di dirgli che sono al corrente di tutto- riuscirei ad avere un confronto con lui e forse, dopo averlo insultato per bene, riuscirei a trovare un po' di pace; cosa che ho perso settimane fa.

Lo vedo vestirsi con calma, come se avesse ore a disposizione, quindi senza dire una parola, comincio a camminare verso l'auto.

Il mio senso d'orientamento fa schifo, ma non voglio stare un minuto di più in questo stupido posto con quello stupido di Cameron.

<<Adesso dove stai andando?>> lo sento chiedere mentre mi allontano a passo veloce. Lo ignoro e come sua abitudine, continua a fare lo stronzo. <<Inutile che ti comporti da bambina. Come pensi di tornare a casa senza di me?>>

<<Vaffanculo Cameron. Io con te non vado da nessuna parte.>> urlo senza mai voltarmi a guardarlo. Mi allontano velocemente, cercando disperatamente il mio cellulare dentro la borsa.

Mi affretto a digitare il numero di Adam che per fortuna risponde subito dopo. <<Hey scricciolo, che succede?>>

<<Puoi venirmi a prendere?>> domando con il fiatone. Non avrei mai dovuto accettare la proposta di Cameron. Vedendolo disperato in quel modo ho quasi dimenticato ciò che ho fatto.

<<Certo. Dove sei?>> chiede Adam. Mi guardo attorno e cerco il modo più semplice di spiegare ad Adam dove si trova il posto in cui mi trovo. <<Nadia?>>

<<È una foresta vicino al Polly's. Ti aspetto in strada.>> rispondo continuando a camminare.

<<Arrivo il prima possibile.>> sibila per poi chiudere la chiamata. Nel frattempo vedo l'auto di Cameron parcheggiata in strada.

Mi siedo sul marciapiede e nell'attesa che arrivi Adam ripenso a ciò che è successo in quello stupido laghetto.

Sembrava che avesse voglia di baciarmi, perché all'improvviso ha deciso di tornare a comportarsi da stronzo?

Lost in confusion 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora