Capitolo 24

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NADIA

Cerco di aprire gli occhi, ma la luce del sole mi da fastidio. La testa mi scoppia e sto ancora morendo di sonno.

<<Scusa se ti ho svegliata.>> sussurra mio padre sedendosi sul bordo del letto.

Sono così esausta che non mi ero nemmeno resa conto che fosse qui. Non credevo neanche che mi avesse svegliato lui.

<<Tesoro, devi alzarti.>> sentenzia, ma in tono dolce.

<<È domenica papà ed io sto morendo di sonno.>> mi lamento portandomi le mani in faccia.

<<Lo so piccola, ma è successa una cosa poco fa.>> Alle sue parole apro un occhio, ma mi rendo conto che mio padre non mi guarda. Tiene lo sguardo fisso sul pavimento, completamente immerso nei suoi pensieri.

Il mio istinto mi suggerisce di correre al piano di sotto ed è proprio quello che faccio.

Mi alzo di colpo dal letto e mi precipito al piano di sotto ignorando la voce di mio padre che mi urla di aspettare.

Avverto un giramento di testa, ma lo ignoro e corro dritta in camera di mia nonna.

Appena entro mi viene la pelle d'oca. Mia madre è girata di spalle, guarda la finestra, mentre Rosa e il dottor Harvey sono in piedi accanto al letto dove è distesa la nonna che tiene gli occhi chiusi.

<<No...>> mormoro reprimendo la sensazione di nausea che mi ha invasa all'improvviso.

<<Tesoro...>> sussurra mia madre voltandosi mentre il dottor Harvey e Rosa mi rivolgono uno sguardo impietosito.

Senza rendermene conto mi ritrovo a correre verso il bagno, scossa dai conati di vomito.

Mi inginocchio a terra, piegandomi verso il water per vomitare.

Mia nonna è morta. È morta davvero.

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Sono seduta accanto al letto della nonna, che ormai è vuoto. Stamattina è venuta Gina. Ho sentito la sua voce dal piano di sopra, ma non l'ho vista.

Sono venuti anche Gwen, Adam e gli atei ragazzi del gruppo. Mi hanno fatto le condoglianze, ma ho chiesto a tutti -gentilmente- di andare via.

Loro hanno capito al volo e senza farmi nessuna pressione, sono andati via.

Mia madre mi ha detto che oggi pomeriggio è venuto anche Cameron, un po' dopo che i miei amici sono andati via, ma stavo dormendo.

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<<Erano settimane, per non dire mesi, che io e la mia famiglia ci preparavamo a questo.>> dice mia madre con voce spezzata. Mio padre è al suo fianco, dietro al leggio e le tiene la mano ormai da cinque minuti. Ogni tanto si guardano e mio padre le rivolge uno sguardo di incoraggiamento.

Sono venute persone che non ho mai visto in vita mia. Parenti lontani e vecchi amici della nonna. Non avrei mai immaginato che sarebbero venute così tante persone.

<<Inutile dire che mia madre era una donna straordinaria. La ringrazierò per sempre per come mi ha cresciuta, perché senza lei non sarei la donna che sono.>> fa una breve pausa, ma dopo aver fatto un respiro profondo ricomincia.

Provo ad ascoltarla, ma non ci riesco. L'unica cosa che riesco a fare è guardare la foto di mia nonna accanto alla bara. Guardo il suo sorriso, i suoi occhi e non posso fare a meno di provare un dolore lancinante al petto.

Lost in confusion 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora