Capitolo 5

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NADIA

Adesso ricordo perfettamente dove ho visto quel ragazzo. Era in quel campus questo Natale. Non ci ho mai parlato, ma come ho fatto a dimenticare il suo sguardo? Ti guarda con tale intensità che ti fa sentire anche in imbarazzo.

<<Gwen!>> dico distogliendo lo sguardo dal ragazzo <<Quel ragazzo era a quel campus con noi.>> la informo finendo il mio bicchiere di vodka tutto d'un sorso. Il liquido mi brucia la gola facendomi tossire.

<<Tutto okay?>> domanda posandomi una mano sulla spalla. Faccio cenno di sì con la testa e lei continua a parlare: <<Hai ragione! Adesso me lo ricordo. Il suo nome comincia con la C... ma come si chiama? C'è l'ho sulla punta della lingua.>>

Mentre Gwen si scervella, il mio sguardo saetta fra la folla e senza volerlo, si posa su Cameron. I suoi occhi gelidi sono fissi su di me e sembra quasi che voglia uccidermi. Vorrei avvicinarmi a lui per parlargli, anche solo per sapere come se la passa, ma il mio istinto mi dice di rimanere ferma dove sono.

<<Andiamo a giocare?>> domanda Gwen eccitata, indicando un angolo del giardino meno affollato. Lancio un'ultima occhiata a Cameron e senza dire una parola, raggiungo il gruppetto attorno al piccolo tavolino di legno.

<<Possiamo giocare?>> chiedo sedendomi accanto ad un ragazzo mai visto prima. Guardo tutte le persone presenti, uno ad uno e quando mi rendo conto della presenza del ragazzo che poco fa mi fissava, rimango a guardarlo un po' di più. Normalmente non guarderei mai nessuno -sopratutto un ragazzo- in questo modo, ma l'alcool mi infonde coraggio.

<<Più siamo, meglio è.>> risponde un biondino.

<<Come giochiamo?>> domanda Gwen sorseggiando la sua vodka.

<<Sette minuti in paradiso.>> sibila il figo da paura. Strappo il bicchiere dalle mani della mia amica e bevo il liquido senza esitare. Sette minuti in paradiso? Mi servirà più alcool in corpo se non voglio scappare a gambe levate.

Se finisci in un ripostiglio con un figo da paura, le probabilità che vi guardiate in faccia sono pari a zero.

Forse finire in quel ripostiglio con quel ragazzo è proprio ciò di cui ho bisogno per non pensare a Cameron. E se fosse necessario baciarlo, sono disposta a farlo. Infondo è solo uno stupido bacio, al contrario di Cameron che porta a letto quella ragazza. Sono sicura al mille per mille che lo faccia.

<<Cominciamo.>> sentenzia la ragazza dai capelli rossi. Fa girare la bottiglia su stessa fino a quando non si ferma e indica proprio me. Lo sapevo.

<<Fantastico!>> dice Gwen battendo le mani eccitata. <<Vediamo quale di questi bei ragazzi avrà l'onore di stare da solo con te per sette minuti.>> Alzo gli occhi al cielo e mi concentro sulla bottiglia che sta girando di nuovo.

Primo giro: la bottiglia indica un posto vuoto. Secondo giro: Nadia e il figo da paura vanno nel ripostiglio per sette minuti.

<<State attenti voi due.>> urla la ragazza che ci ha accompagnati da dietro la porta. Il ragazzo si lascia sfuggire una risata e si siede su uno sgabello.

Il tempo passa e nessuno dice una parola. Il ripostiglio è così piccolo che quasi manca l'aria. C'è poca luce, ma ce n'è abbastanza da vedere il modo in cui mi fissa quel ragazzo.

<<Come ti chiami?>> domanda finalmente.
<<Nadia.>> rispondo incrociando le braccia sul petto. Comincia a girarmi un po' la testa a causa dell'alcol, ma riesco ancora a sopportarlo.

<<Okay Nadia. Io sono Christoffer, ma chiamami Chris.>> dice infilando le mani dentro le tasche dei jeans. Mi limito ad alzare le spalle, alquanto imbarazzata, senza smettere di fissare il pavimento.

Lost in confusion 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora