NADIA
Adesso ricordo perfettamente dove ho visto quel ragazzo. Era in quel campus questo Natale. Non ci ho mai parlato, ma come ho fatto a dimenticare il suo sguardo? Ti guarda con tale intensità che ti fa sentire anche in imbarazzo.
<<Gwen!>> dico distogliendo lo sguardo dal ragazzo <<Quel ragazzo era a quel campus con noi.>> la informo finendo il mio bicchiere di vodka tutto d'un sorso. Il liquido mi brucia la gola facendomi tossire.
<<Tutto okay?>> domanda posandomi una mano sulla spalla. Faccio cenno di sì con la testa e lei continua a parlare: <<Hai ragione! Adesso me lo ricordo. Il suo nome comincia con la C... ma come si chiama? C'è l'ho sulla punta della lingua.>>
Mentre Gwen si scervella, il mio sguardo saetta fra la folla e senza volerlo, si posa su Cameron. I suoi occhi gelidi sono fissi su di me e sembra quasi che voglia uccidermi. Vorrei avvicinarmi a lui per parlargli, anche solo per sapere come se la passa, ma il mio istinto mi dice di rimanere ferma dove sono.
<<Andiamo a giocare?>> domanda Gwen eccitata, indicando un angolo del giardino meno affollato. Lancio un'ultima occhiata a Cameron e senza dire una parola, raggiungo il gruppetto attorno al piccolo tavolino di legno.
<<Possiamo giocare?>> chiedo sedendomi accanto ad un ragazzo mai visto prima. Guardo tutte le persone presenti, uno ad uno e quando mi rendo conto della presenza del ragazzo che poco fa mi fissava, rimango a guardarlo un po' di più. Normalmente non guarderei mai nessuno -sopratutto un ragazzo- in questo modo, ma l'alcool mi infonde coraggio.
<<Più siamo, meglio è.>> risponde un biondino.
<<Come giochiamo?>> domanda Gwen sorseggiando la sua vodka.
<<Sette minuti in paradiso.>> sibila il figo da paura. Strappo il bicchiere dalle mani della mia amica e bevo il liquido senza esitare. Sette minuti in paradiso? Mi servirà più alcool in corpo se non voglio scappare a gambe levate.
Se finisci in un ripostiglio con un figo da paura, le probabilità che vi guardiate in faccia sono pari a zero.
Forse finire in quel ripostiglio con quel ragazzo è proprio ciò di cui ho bisogno per non pensare a Cameron. E se fosse necessario baciarlo, sono disposta a farlo. Infondo è solo uno stupido bacio, al contrario di Cameron che porta a letto quella ragazza. Sono sicura al mille per mille che lo faccia.
<<Cominciamo.>> sentenzia la ragazza dai capelli rossi. Fa girare la bottiglia su stessa fino a quando non si ferma e indica proprio me. Lo sapevo.
<<Fantastico!>> dice Gwen battendo le mani eccitata. <<Vediamo quale di questi bei ragazzi avrà l'onore di stare da solo con te per sette minuti.>> Alzo gli occhi al cielo e mi concentro sulla bottiglia che sta girando di nuovo.
Primo giro: la bottiglia indica un posto vuoto. Secondo giro: Nadia e il figo da paura vanno nel ripostiglio per sette minuti.
<<State attenti voi due.>> urla la ragazza che ci ha accompagnati da dietro la porta. Il ragazzo si lascia sfuggire una risata e si siede su uno sgabello.
Il tempo passa e nessuno dice una parola. Il ripostiglio è così piccolo che quasi manca l'aria. C'è poca luce, ma ce n'è abbastanza da vedere il modo in cui mi fissa quel ragazzo.
<<Come ti chiami?>> domanda finalmente.
<<Nadia.>> rispondo incrociando le braccia sul petto. Comincia a girarmi un po' la testa a causa dell'alcol, ma riesco ancora a sopportarlo.<<Okay Nadia. Io sono Christoffer, ma chiamami Chris.>> dice infilando le mani dentro le tasche dei jeans. Mi limito ad alzare le spalle, alquanto imbarazzata, senza smettere di fissare il pavimento.
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Lost in confusion 2
FanfictionNadia ritorna a casa dopo due settimane di assenza. Le cose sono cambiate da quando è andata via, tranne una: l'amore che prova per Cameron, nonostante l'abbia visto baciare un'altra. Il dolore che ha provato è indescrivibile e per quanto sia f...