Capitolo 5

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Lena
Quella mattinata era trascorsa velocemente, ma Adam quel giorno era stranamente rigido con tutti.
All'intervallo era rimasto da solo appoggiato tutto il tempo contro il muro del corridoio a scrutare gli altri ragazzi che passavano con uno sguardo assente.

"Adam?" Chiesi.

Lui sembrò riscuotersi da una visione.
"Ehi" cercò di sorridermi invano.

"Che succede? Stai bene?"

"Sì, perché?"

Lo guardai sarcastica.
"Non sono stupida sai?"

"I-o s-t-o b-e-n-e" scandì prima di girarsi e allontanarsi arrabbiato.

Spalancai gli occhi stupita, ma decisi di lasciar correre, d'altra parte si sa che appena i maschi hanno male ad un capello sono intrattabili.
Mi avvicinai a Kristen.

"Me ne dai un pezzo?" Chiese osservando i miei cracker.

"Certo, prendili tutti" dissi allungando il pacchetto. "Non ho fame"

"Tutti? Veramente? Grazie mille!!" Squittii felice. Sorrisi.

Io e Kristen non eravamo proprio amiche, ci frequentavamo da circa tre mesi, ossia l'inizio della scuola e sembrava stessimo insieme solo per bisogno. So che non è un bel concetto, ma a lei andava bene e a me anche.

Quando suono la campanella dell'uscita, Adam mi affiancò nelle scale.

"Ciao, scusami per prima" si toccò i capelli con la mano sinistra.
"Ma cos'hai?"

"Niente"

"Certo..."

"Dai Lee, scusami"

"Va bene, poi mi dici cos'hai"

"In realtà ti devo chiedere una cosa"

"Dimmi"

"No, non qui."

"Uff, che noioso che sei oggi..." dissi spingendolo verso la ringhiera delle scale.
Mi osservò furbetto e mi fece lo sgambetto facendomi quasi cadere sui gradini.

"Potevo morire!" Urlai ridendo.

"Andiamo piccola Lena" rise mettendomi un braccio dietro le spalle.

Fuori nel cortile Lisa parlava con un suo amico. Parlava o litigava? Vedevo che si alzava e abbassava nervosamente sui talloni. Poco dopo si girò e a grandi falcate venne verso di noi.

"Ciao Lena...A-Adam"

"Ciao, come è andata?"

"Bene bene, c'è quello lì che non so, ha iniziato a dire cose a caso insensate" mi disse sottovoce.

"Quello coon cui stavi parlando prima?"

"Sì"

"È carino" dissi, facendola sorridere.

"Ehm..." si schiarì la voce il mio amico "mi spiace interrompervi, ma avrei fame" sorrise prima di prendere sia me che Lisa per un braccio.

Durante il tragitto verso casa, calò un improvviso silenzio, mi girai verso Lisa e notai che fissava le sue scarpe mentre camminava, mi girai verso Adam e lui, invece era concentrato sul suo cellulare. Cosa stava succendendo? Di solito entrambi erano solari e aperti, mentre ero io quella che rimaneva in silenzio a osservarmi le scarpe.

Cercai di decifrare qualche cosa nei loro sguardi, ma erano delle lastre di ghiaccio.
Finalmente arrivati a casa, io e lui salimmo defilati in camera. Adam appoggiò il suo zaino affianco al mio letto.

"Ho come l'impressione che tu viva più qui che a casa tua." Dissi.

"Infatti"

"Ma..."

"Non polemizzare, ho fame."

"Ti mangi pure il MIO cibo"

"Vai prima che ti mangi il letto"

"Uff"

Scesi in cucina e presi dei panini che avevo preparato la sera prima, salii velocemente le scale e quando rientrai lo vidi fermo nella stessa indentica posizione di prima.

"Tutto bene?"

"Ehm...certo"

"Okay" annuii poco convinta mentre mi piegavo per prendere un fazzoletto che era caduto e con la coda dell'occhio l'osservavo: stava strofinando le sue mani sui jeans. Sembrava...teso? Adam teso? Erano due parole che non potevano stare nella stessa frase.
Ci sedemmo sul letto masticando il nostro pranzo.

"Lee?"

"Sì?"

"Posso dirti una cosa?"

"Cosa mi devi dire?" L'attesa mi uccideva dentro.

"In realtà ti devo chiedere un consiglio"

"Ti ascolto"

"Mi piace una ragazza"

Sorrisi. Ad Adam piaceva una ragazza! E io che mi ero preoccupata troppo.

"Fa ridere?" Mi chiese divertito.
"No, no"

"Perché ridi?" Sorrise.

"Shh, vai avanti"

"E..."

"E...?"

"Vorrei dirglielo, ma non so come fare."

"La conosco" chiesi curiosa.

"Sì, Lena la conosci"

"Uhhh...mi dici chi è? Dai ti prego."

"Ehi, non mi dovevi,aiutare?"

"Touche"

"Ecco...come faccio?"

"Boh, io sono la persona meno romantica del mondo"

"Dai"

"Sii te stesso, invitala fuori, falla ridere, parlate e non so."

"Lee, sono i consigli peggiori che abbia mai sentito" rise.

"Ma io non so che fare" mi imbronciai.

"Ti aiuto io" disse.

"Aiutarmi per cosa?"

"Fidati. Chiudi gli occhi."
Lo feci.

"Giuro che se mi ritrovo qualcosa in mano o in faccia di orribile, non ti parlo più per una settimana"

"Certo...sappiamo che non sai resistere senza di me"

"Il ragazzino si sta dando troppe arie, qui? Veloce dai. Ho paura"
Rise.

Fu come in un sogno, lentamente sentii il suo respiro farsi sempre più vicino, fino a quando non riuscii a sentirlo sul naso, poi sulla bocca. In quel momento le sue labbra si appoggiarono sulle mie. Erano soffici e dolci. Si staccò un momento per guardarmi negli occhi, prima di darmi un altro bacio. Le sua bocca schiuse la mia e in mezzo secondo le nostre lingue si unirono.

Sapevo che quella era la cosa più giusta che avevo mai fatto in tutta la mia vita.

Una sensazione mai provata prima.
A un certo punto sentimmo una porta sbattere e imbarazzati ci staccammo l'uno dall'altro. Mi osservò un attimo, prima di prendere lo zaino, darmi un bacio sulla guancia, e scappare da casa mia. Non una parola.
Crollai sul letto, eravamo stati un'ora intera a baciarci.
Piansi tutto ciò che avevo in corpo.
Niente sarebbe stato come prima.

***********
Ehy, guys!!
Qui le cose si stanno facendo particolari e sempre più intriganti.
Due sorelle e un solo ragazzo.
Ditemi se la storia vi piace.
Alla prossima
Ele

Vorreste un capitolo guardato dagli occhi di Adam? Please rispondete.

Sapete che sport pratica Lisa?

Baci <3

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