Capitolo 10

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Lisa
Arrivata a casa, mi sdraiai sul letto e tirai un sospiro di sollievo, per fortuna Lena stava bene. Iniziai a osservare il soffito, liberando la mente da tutti i pensieri: Adam, il viaggio, la scuola...la scuola?
I COMPITI!
Ecco cosa mi ero dimenticata di fare, subito mi alzai e mi fiondai sullo zaino per prendere il diario. Mi misi subito al lavoro e dopo circa due ore avevo finito e Tyra mi chiamò per dirmi che la cena era pronta.

Seduta lì a tavola sentivo un gran peso allo stomaco e, per la prima volta in tutta la mia vita non avevo fame. I miei genitori si erano chiusi in un silenzio tombale e Tyra muoveva velocemente il ginocchio sotto il tavolo.

"Mamma, papà, e ora?" Chiesi.

"Ora, tesoro, aspettiamo"
Spostavo da una parte all'altra del piatto il cibo.

"Non ho fame" Dissi.

"Come mai?" chiese mia mamma.

"Non lo so, sarà l'ansia"

"Mangia almeno un po' di carne"

"Non riesco"

"Va bene, mangia quello che riesci"
Mi alzai e corsi in camera mia, presi il cellulare e mandai un messaggio a Lena

-Tutto bene?

Aspettai qualche secondo, ma non ricevetti nessuna risposta. Era una di quelle serate in cui non si riesce a fare nulla, durante la quale trovi ogni passatempo futile e noioso...presi un paio di cuffie, ma subito cambiai idea e le lasciai in mezzo alle coperte. L' unica cosa che potevo fare era organizzare qualche cosa per il prossimo musical.ly : scelsi la canzone, gli outfit e infine inventai qualche passo. Dopo circa mezz'ora ero di nuovo sdraiata sul letto osservare il soffitto bianco. Ripresi il cellulare, ma tra tutti i messaggi, non c'era quello di Lena.

Ciondolando tornai in soggiorno e accesi la televisione, con il mio gatto che si strusciava sulle ginocchia.

"Lisa?" Mi chiamò dolcemente la mamma.

"Mhhh..." brontolai aprendo gli occhi.

"È tardi, vai a letto"

"Adesso vado" dissi rimettendomi a sonnecchiare sul divano.

"Lisa?"

"Qual è il problema ora?"

"Vai-a-letto"

"Ho capito, ho capito" e assonata mi alzai per salire al piano di sopra in camera mia. Mi infilai il piagiama e mi lavai i denti: ero pronta per andare a letto. Sollevai le lenzuola e mi infilai sotto le calde coperte, cadendo in un sonno profondo.

Toc...toc...
Cosa? Mi misi a sedere.
Toc...toc...
Il rumore continuava e proveniva dalla finestra: era Lukas.
Decisi di non alzarmi, non volevo uscire e poi, non volevo illudermi che io e lui potessimo essere amici, prima si comportava gentilmente con me durante la notte e quando eravamo soli, ma a scuola sembravo non esistere per Lukas.

Toc...toc...

Mi rimisi a letto e con gli occhi sbarrati e le orecchie tese captavo ogni rumore. Dopo circa dieci minuti era calato di nuovo il silenzio e io rigirandomi più volte nel letto riuscii ad addormentarmi.

Mi svegliai stravolta: la sveglia era già suonata da un quarto d'ora e io ero già in ritardo, se ci fosse stata Lena, mi avrebbe tirato giù dal letto a calci.

Correndo mi diressi in bagno, mi lavaii e mi vestii con gli stessi jeans e maglia del giorno prima, non ero mentalmente connessa per scegliere cosa mettermi.

Scesi le scale a tre a tre e mi catapultai in cucina dove ingurgitai una tazza di latte e qualche cucchiaio di cereali.
Presi lo zaino e aperta la porta urlai
"IO VADO A SCUOLA, CIAO!"

Sentii mia madre che rispondeva
"Buona giornata, tesoro!"

Chiusi la porta e camminando veloce arrivai a scuola qualche minuto prima che suonasse la campanella.

Nel cortile vidi la mia classe riunita in un piccolo gruppo che chiacchierava.
Mi unii a loro, ma dopo qualche secondo una mano mi tirò dietro e io finii faccia a faccia con Lukas.

"Dov'eri ieri sera?" Mi chiese arrabbiato.

"A te che ti importa?" Risposi.

"Perché non sei uscita?"

"Stavo dormendo, non ti ho sentito"

"Sì che mi hai sentito" disse irato.

"È vero, ti ho sentito, ma non volevo uscire ieri notte, va bene?"

"Perché?"

"Perché non sei una persona leale"

"Non sono una persona leale? Io? Ti ricordi ieri chi ti ha portato all'ospedale? Chi ha aspettato che ti svegliassi?"

"Esatto all'ospedale. Solo lì"

"Cosa vuol dire?"

"Che quando siamo soli mi tratti bene, e invece quando siamo con altre persone non mi saluti neanche"

Mi guardò senza dire nulla, lo avevo zittito, quindi continuai.

"E io non voglio perdere tempo con persone che si prendono gioco di me, quindi ora puoi anche lasciarmi in pace." Conclusi girandomi dall'altra parte e tornando nel gruppo.

Quando uscii dalle lezioni, sentii sulla mia pelle qualche goccia di acqua e aumentai la velocità del passo, ma in pochi minuti qualla leggera pioggia di trasformò in un acquazzone autunnale, mi tirai sulla testa il cappuccio e con il capo chino camminavo cercando di scansare le pozzanghere.

"Lisa!" Sentii alle mie spalle.
Lukas era sul motorino.

"Cosa c'è adesso?" Urlai nella pioggia.

"Ti porto a casa"

"Lukas...LASCIAMI IN PACE!"

"Ti stai bagnando tutta"

"Basta, vuoi farmi impazzire?"

Lui spense il motore e scese dal sellino venedo in contro a me, feci qualche passo indietro, ma lui con una mossa svelta mi prese in braccio. Mi dimenai tra le sue braccia e, quando riuscii a riprendere il controllo dissi

"Tu sei pazzo Lukas...sei matto da legare..." e scappai via.

**************
Hey guys!
Piaciuto il capitolo? Ora la protoganista sarà per un po' Lisa, ma anche a Lena capiterà qualcosa.
Bene, ora aggiornerò più spesso.
Ditemi cosa ne pensare e premete quella stellina, diventa arancione ed è anche più bella che grigia :)
Buona lettura.
Xoxo
Ele

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