Capitolo 8

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Lisa
Mentre tutti i ragazzi entravano nell'edificio, io rimasi ferma nel cortile con un flusso di gente che mi superava. Quel ragazzo era proprio strano. Mi girai intorno, ormai ero quasi l'ultima a dover entrare: mi sistemai lo zaino dietro alle spalle e cominciai ad andare verso l'entrata, ma qualcuno mi precedette. Adam. Mi si fermò il respiro...non lo vedevo da tantissimo tempo.

"Ehi" lo salutai sorridendo.

Lui si girò verso la mia direzione, ma senza dire nulla continuò a salire le scale. Non sapevo cosa stesse succedendo tra lui e Lena, ma dopo che li avevo visti baciarsi sul letto, non erano più stati insieme.

In qualche modo dovevo dirmanticarlo. Per forza. Continuai verso la mia aula.

Entrai e posai lo zaino, Lukas era seduto al suo solito posto in fondo all'aula. Ero arrabbiata con lui, come di permetteva di trattarmi così? Io non avevo la stessa pazienza di Lena.

Mi rialzai dalla sedia e presi in spalle lo zaino, feci lo slalom tra i banchi e mi misi davanti a lui, poi con un sorrisetto mollai lo zaino sopra il banco vicino al suo. Se non mi voleva vicino, allora io ci sarei andata apposta.

"Questo non è il tuo banco" disse lui senza alzare gli occhi dal quaderno.

"Oh, che sbadata" gli feci gli occhi grandi.

"Posso sedermi?"

"No"

"Grazie" dissi sorridendo e sedendomi vicino a lui.

Mi osservò con al posto degli occhi due fessure, ma poi, si rimise a fissare il quaderno come se non fosse successo nulla.

Lo gurdai con le sopracciglia alzate, chissà cosa passava nella sue testa.
"Mantler?"

Alzai la testa.
"Sì?"

"Non mi sembra che quello sia il tuo solito posto" continuò la professoressa.

"Ehm...sì lo so"

"Puoi tornare al tuo banco?"

Guardai con la coda dell'occhio Lukas, stava sorridendo compiaciuto: non me la avrebbe fatta, quel cretino.

"Professoressa, mi sono messa qui...cof... perché in questo periodo ho un forte mal di gola e il mio posto...cof... è molto vicino alla finestra, dove fa più freddo e c'è corrente d'aria."

"Ah si?" Mi osservò poco convinta.
Cosa potevo dire?

"Forse domani le porterò un certificato medico"

"Va bene, rimani pure lì"
Certificato medico? Perché l'avevo detto? Probabilmente non se lo sarebbe ricordata fino a domani, e tra l'altro la prossima lezione di musica l' avremo avuta tra una settimana.

Lukas si mosse sulla sedia a disagio.
"Che c'è?" Gli bisgligliai trionfante.

"Dilettante" rispose ridacchiando.

"Io? Dilettante?" Beh, almeno mi aveva parlato, ora potevo ritornare anche al mio posto.

"Sì, potevi trovare una scusa migliore"

"L'ho inventata sul momento''

"Io avrei fatto di meglio"

"Sarò dilettante, ma quello che volevo, l'ho ottenuto." Sorrisi compiaciuta.

"Silenzio" disse la professoressa mentre scriveva sulla lavagna. Scossi la testa divertita e aprii il mio quadernone, poi cercai nello zaino il portapenne: spostai tutto, ma non lo trovai, probailmente lo avevo lasciato sul tavolo dopo aver finito di fare i compiti.

"Lukas" lo guardai.

"Perché stai sorridendo così tanto?"

"Non è che mi presti una penna?"

"Uhh...sì, tieni" me ne porse una.

"Bleah, ma è tutta morsicata" risi fintamente disgustata. Allora lui me la strappò dalle mani e la strofinò sulla mia faccia.

"Che schifo Luk!"

"Luk? Da quando siamo così in confidenza?" Disse tornando fermo.

"Da quando mai hai strofinato una penna in faccia morsicata e probabilmente piena di residui della tua saliva."

"Ragazzi! Ho detto silenzio!"

"Ragazzi, ho detto silenzio'' la scimmiottai sottovoce, quanto la odiavo.

"Mantler? Hai detto qualcosa?"

O cavolo.

Mi si gelò il sangue nelle vene.
Nessun professore mi aveva mai ripreso perché mi aveva sentito dire qualcosa di simile.

"Ehm...io...."

"Professoressa, Lisa non ha capito l'ultima cosa che ha spiegata, quindi l'ha chiesto a me" intervenne Lukas in mia difesa. Lo guardai stupita.

"Grazie" gli sorrisi, ma poi commentai.

"E così quindi sono le tue geniali scuse inventate sul momento?" Lo presi in giro.

"Modestamente sono un maestro in queste cose"

"Certo." Risposi mentre copiavo l'esercizio sul quaderno.

Osservavo quel maledetto orologio sul muro: sembrava che le sue lancette non si muovessero mai.

"Se lo fissi, il tempo non scorre più veloce." Bisbigliò Lukas al mio orecchio.

"E chi te lo dice?"

"La fisica"

Appoggiai la testa sul banco: mi stavo annoiando tantissimo, quella lezione di storia mi faceva venire il latte alle ginocchia.
Sbadigliai esattamente quando Kristen bussò alla porta della nostra aula ed entrò.

"Buongiorno, mi scusi, ma volevo dire a Lisa che sua sorella Lena è svenuta."

No, di nuovo.

"E che non riusciamo a risvegliarla quindi adesso è in ambulanza diretta verso l'ospedale." Continuò preoccupata.

COSA!?

Mi alzai di scatto rovesciando dietro la sedia che con un tonfo secco sbattè al suolo. In quel momento entrò anche la preside.

"Lisa Mantler? Hai il permesso di uscire ora tornare a casa autonomamente dalle lezioni, abbiamo chiamato i tuoi genitori"

Mi tremavano le gambe. Come Lena non riusciva a risvegliarsi? Cosa le era successo?

"Mi scusi, la posso accompagnare io? Non credo riesca a tornare da sola.a casa"

"Va bene, però dovremo avvisare i tuoi genitori"

Come in un sogno due braccia mi trascinarono fuori dall'aula conducendomi fino all'ingresso del cortile.

"Lukas?"

"Dimmi"

"Prendiamo l'autobus, andiamo in ospedale."

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Hey guys!!
Come va? Vi è piaciuto il capitolo? Spero di si.
Ho appena cambiato la copertina di questo....libro? Lo possiamo chiamare così? Volevo chiedervi cosa ne pensate. Ho anche deciso che non compariranno parolacce se non in casi particolari, ma non penso farò mai dire o pensare alle due protagoniste qualche parolaccia. Ditemi che ne pensate di questo punto.
Come sempre scusatemi se ci sono errori di ortografia.
Questo capitolo volevo pubblicarlo venerdì, ma ho visto che alcune di voi sono molto ansiose di sapere come prosegue la storia.
Xoxo
Ele

Qual è il vostro modo per riconoscere Lisa da Lena? Le riconoscete? Ditemelo nei commenti

Ricordatevi sempre di seguirmi :)

(Mi aiutereste a crescere? Proponete ai vostri amici la mia storia, così la nostra famiglia sarà più grande! Grazie)

Un bacio a
@lailamantler
@Valentinath

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