Capitolo 19- Il Viaggio

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Lena

"Lena muoviti!" Mi chiamò Lisa. Non era la prima volta che prendevamo un aereo, ma ogni volta mia sorella andava in escandescenza.

"Sto arrivando. La valigia è pesantissima" dissi appoggiando il mio borsone sul lucido pavimento del aeroporto.

"No, sei tu che sei gracile. MUOVITI!" Strillò lasciandomi indietro.

"Mio Dio, mancano ancora 2 ore all'imbarco" le urlai dietro. Stavamo catturando l'attenzione di un po' di gente.

"Ma dobbiamo arrivare al nostro gate." Continuò lei fermandosi all'improvviso in mezzo al nostro percorso.

Ma dov'erano i nostri genitori? Mi guardai indietro e li vidi trafficare con i nostri passaporti, i documenti e i biglietti per la paartenza.

"Mamma, Papà vi prego ditele qualcosa!" Dissi con tono supplicante.

Tayra mi guardò e poi andò verso Lisa, mentre io la seguivo.

"Giuro che se perdiamo l'aereo, non ve lo perdono per i prossimo 10 anni" piagnucolava lei.

"Lii, non perderemo l'aereo" dissi mentre controllavo i nuovi messaggi.
Niente. Adam non mi aveva scritto niente.

Non ruscii a tappare la bocca di Lisa fino a quando non arrivammo al nostro gate. Adesso era tranquilla, seduta con il cellulare su una delle tante sedie di plastica blu.

Appena la hostess annunciò che avrebbero iniziato a imbarcare lei saltò in piedi e cominciò di nuovo ad andare in iperventilazione.

Mentre si metteva in coda, le tirai un fazzoletto di carta che avevo in mano, ma non se ne accorse e continuò a camminare.
La seguii mentre raccoglievo e buttavo ciò che le avevo lanciato.

"Ciao" disse una ragazzina di circa 7 anni alle mie spalle.
Mi girai incuriosita.
"Voi siete Lisa e Lena? Posso fare una foto con voi per favore?" Chiese dolcemente.
"Ehm...certo....Lisa?" La chiamai, ma lei non si girò.
"Lisa? LISA!?" Gridai.
Finalmente mi omaggiò con la sua attenzione.

"Muoviti Lena!" Continuò a dirmi Lisa mentre salivamo sulla scaletta dell'aereo.

"Sto per buttarti giù di sotto, con tutte le tue stramaledette valigie" sussurrai inviperita in modo che nessuno potesse sentirci litigare.

"Non hai il coraggio" commentò. Feci finta di prenderla per le spalle e trascinarla di sotto e lei impaurita si aggrappò al bordo.

Risi e lei mi tirò una ciocca di capelli.

"Ahia, ma la smetti?" Dissi, ma non ricevetti risposta perché lei era già entrata.

Un pensiero mi balenò in mente e cercai di raggiungerla e metre deponeva il bagaglio a mano sopra il sedile le rubai il posto vicino al finestrino.
Non se ne accorse subito, ma appena mi vide cercò di farmi alzare tirandomi per un braccio e, per evitare che me lo staccasse mi levai da lì.

"Buongiorno a tutti i passaggeri è il comandante Richmond che vi parla dalla cabina..."

Chiusi gli occhi e mentre l'hostess mostrava tutte le vie d'uscita e i comportamenti da adottare in caso di pericolo, aprii l'app della musica.

Dopo qualche minuto sentii l'aereo muoversi sotto di me e mettersi in posizione sulla pista di decollo.
Appoggiai il mento sulla mia mano e aspettai che ci staccassimo dal suolo...Lisa stava armeggiando con la cintura di sicurezza.
Ci avrebbe attesso un lunghissimo viaggio di circa 12 ore.

Notai seduto dall'altra parte del corridoio un ragazzo castano più o meno della nostra età, era similissimo a...

Adam

Uno Specchio, Due Riflessi || LeLi StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora