Capitolo 17

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Lisa
Mi afferrò e mi caricò sulle sue spalle.

"Ora sei mia" disse in sussurro mentre mi portava lontano dall'acqua
Camminava velocemente come se avesse fretta e giunti vicini ad un albero mi fece scendere.
Mi guardò per un secondo.

"Sta succedendo davvero?" Mi bisbigliò all'orecchio mentre la sua mano incontrava la mia guancia.
Non mi lasciò tempo di rispondere, le sue labbra coincisero con le mie e mi sfuggì un piccolo gemito. Lo sentii sorridere e quel semplice bacio stava diventando sempre più aggressivo. Mi spinse verso l'albero e la mia schiena aderì totalmente sulla corteccia. Mi afferrò le mani e le tenne ferme da una parte.
Sentivo le gambe cedermi, cosa mi stava facendo quel ragazzo?
Un brivido mi attraversò la spina dorsale mentre lui iniziava  a lasciarmi piccoli baci umidi sulla linea della mandibola e il collo.
Amavo il suo profumo.
Svogliatamente si staccò.

"È meglio se ti riporto a casa, che ne dici?"

Io ero ancora stravolta il mio petto ballava in alto e in basso e lui se ne accorso poiché ridendo iniziò a farmi il solletico. Caddi definitivamente per terra mentre lui continuava a solleticarmi i fianchi, provai a ribellarmi ma lui mi aveva bloccato completamente sotto il peso del suo corpo.

"Grazie per avermi riaccompagnato" dissi una volta arrivata a casa mia.

"Non potevo certo lasciarti sola in un bosco con un cavallo"

"No, ma sarebbe stato divertente" aggiunsi ridacchiando. Allora lui mi caricò in braccio cercando di trascinarmi di nuovo sul suo motorino.

"Che stai facendo?"

"Non è un po' presto per tornare a casa?" Mi chiese con uno sguardo speranzoso.

Guardai l'ora dal mio telefono.
"No, mi spiace, devo proprio andare. Tra un po' tornano i miei."

"Va bene, ci sentiamo poi" disse dandomi un tenero bacio sulla fronte.

"Ok" bisbigliai schiacciando la faccia contro il suo petto. Lui mi diede un secondo bacio tra i capelli e poi inforcò il motorino.

"Lukas, aspetta" dissi ricorrendolo. Lui si girò stupito.

"C'è qualcosa che non va?"

"No, ma insomma, io mi chiedevo, cosa siamo adesso noi?" Dissi con un tono di voce bassissimo.
Lui scese e mi raggiunse.
"Cosa siamo? Siamo Lukas e Lisa. Io e te."

"Sì lo so, ma stiamo...insieme?"

"Scusa non ho capito"

"Hai capito benissimo" replicai mentre lo guardavo sorridere maliziosamente.

"Se noi due stiamo insieme mi hai chiesto?" Continuò facendo il finto pensieroso.

"Lukas, sto per ucciderti"

Lui in tutta risposta mi avvolse tra le sue braccia, mi fece alzare il mento verso il suo viso e di nuovo ci unimmo. Sentivo il suo cuore battere veloce. Mi sentivo la ragazza di importante del mondo.

Chi l'avrebbe mai detto? Io e lui siamo così diversi, qualche settimana fa ci salutavamo a malapena, ma poi siamo finiti così. È colpa sua se mi sono innamorata.

"Ti basta come risposta?"

"Forse dovresti rispiegarmela" dissi sornione.

"Matta" e mi ritrovai lì da sola davanti alla porta, mentre il suo motorino correva via.

Avevo me guancie rosse e il respiro corto; mi appoggiai allo stipite della porta per riprendere fiato prima di aprila, ma qualcuno mi precedette e il viso di Lena sbucò divertito.

"Avete finito?" Chiese.

"Ti prego, dimmi che non hai guardato tutto"

"No, l'ho fatto ed è stato anche divertente. Dovresti vedere la sua faccia mentre vi baciavate, sembrava che volesse mangiarti la faccia."

"Grazie, lo prendo come un complimento. Ora fammi entrare"

"Sicura che non devi sbollirti ancora un po'? Sai emani 50 gradi"

"Stai zitta" urlai, aveva deciso di mandarmi sui nervi.

Entrai, mi tolsi le scarpe ed andai in bagno: avevo alcuni residui di corteccia e terra sui capelli.
Appena ripensavo a noi due vicino al fiume, un brivido mi percorreva la schiena e la temperatura intorno a me si alzava notevolmente.
Che cosa mi stava succedendo?
Mi immersi nell'acqua calda con lo scopo di rilassare i miei muscoli tesi, ma dopo neanche cinque minuti il telefono posato sul mobiletto vicino al lavandino iniziò a squillare.

Ma davvero?

Mi alzai e uscii per recuperarlo bagnando il tragitto che compievo.
Adam.
Adam mi stava chiamando?
Mi avvolsi attorno ad un asciugamano e tenni il telefono in mano finché non smise di suonare.
Chissà cosa voleva.
Non mi aveva mai chiamata.

Mi asciugai i capelli e infilai un pigiama rosa. Sbirciai dalla porta della camera di Lena e vidi che stava canticchiano con le cuffie alle orecchie.
Perfetto.
Scesi al piano di sotto. I nostri genitori sarebbero arrivati da un momento all'altro, ma forse avevo ancora 10 minuti liberi.
Ignorai per il momento i sette messaggi di Lukas e mi rifugiai nello spazioso sgabuzzino.
Uno squillo....
Due quilli...
Dai rispondi
Tre squil....
"Pronto?"
"Pronto Adam sono Lisa"
"Ah, ciao"
"Ho visto che mi hai chiamata prima"
"Si ti volevo parlare?"
"C'è qualche problema? Quale?"
"Lena"

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Hey guys!!
Scusssssssaate l'assenza ma cercavo di impegnarmi quest'ultima settimana per mantenere in tutte le materie 8 nella pagella. (Ups)
Cercherò di scrivere un po' di più, ma tanto tra poco iniziano le vacanzeeeee.
(Scusate gli errori grammaticali)
Prossimo su Lena.
Xoxo
Ele

Voi di dove siete? Io di Torino.

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