Capitolo 6

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Lisa
"E tu che ci fai qui?" Urlai esterefatta.

"Io? Ma che ci fai tu qui?" rispose.

"Te l'ho chiesto prima io!"

"Senti, non farmi perdere tempo ho delle cose da fare"

"E sentiamo cosa? All'una e mezza di notte?"

"Lascia stare" disse cercando di oltrepassarmi, ma riuscii a sbarrare la sua strada.

Fissavo quegli occhi blu aspettando una risposta. Lukas si passò una mano tra i capelli.

"Cose mie"

"Vengo anche io" insistetti, non avrei saputo dove andare altrimenti.

Lui sbuffò e si sedette sul muretto che costeggiava il marciapiede: aveva delle occhiaie tremende.

"Che succede?" Gli chiesi mentre mi sedevo accanto a lui.

"Perché mi dovrebbe essere successo qualcosa?"

"Lukas...nessuno va in giro in piena notte senza alcun motivo"

"Io esco sempre a tarda notte"

"E perché? Insomma i tuoi cosa dicono?"

"I miei genitori? Bho. Non se ne sono ancora accorti"

Vidi che cercava qualcosa nella sua tasca destra dei jeans. Lentamente tirò fuori un pacchetto di sigarette e ne accese una portandosela alla bocca.

"Lisa" mi disse.

"Sì?"

"Tu sei qui per quel ragazzo vero?

Quello che stava vicino a tua sorella."

"Cosa te lo fa pensare?"

"Non era la prima volta che ti vedevo fissarlo" ammise.

"Ma tu allora mi spii" ribattei facendolo sorridere.

"Lisa Mantler non provare a cambiare argomento"

"A me non piace Adam"

"Certo" sentenziò

"Scusa ma tu che ne sai?"
"Io so tutto"

"Certo" sentenziai.

"Senti a me puoi dirlo"

"No, e anche se fosse, qual è il problema?"

"Vedi che ti piace allora?"

"Non ho detto questo" dissi disperata.
Lui si mise a ridere.

"Va bene, mi piace Adam!"

"Ah-ah"

"Stai zitto" lo minacciai

"Non ho detto nulla"

"Sai qual è il guaio?"

"Sono tutt'orecchi"

Forse quella fu l'ultima goccia a far traboccare il vaso. Le parole uscirono a fiume dalla mia bocca e in pochi secondi avevo spifferato a un ragazzo ciò che avevo tenuto gelosemente nascosto.

"A questo Adam piace mia sorella. Come faccio a saperlo? Gli ho visti sbacciucchiarsi sul letto di Lena. Aveva detto che per lei era solo un migliore amico, ma ora non ne è più convinta? Hai idea di quanto sia frustante? Cazzo!"

Quell'ultima parola mi uscii spontaneamente, ma fu anche quella che mi fece tacere: avevo detto pure troppo per quella sera.

Lo sentii ridacchiare e lo fulminai con lo sguardo. Gli strappai il pacchetto di sigarette dalle mani e feci per sfilarne una, quando lui, serio, se lo riprese.

"Perché no?" Chiesi stupita.

"Lisa non puoi fumare" rispose scuro in volto.

"Io non posso, ma tu si?"

"Lisa..."

Alzai le sopracciglia, facendolo sbuffare. Riuscii a riprendere in mano il pacchetto e ad estrarne una. Con l' altra, presi l'accendino che lui aveva appoggiato sul muretto e avvicinai lentamente la sigaretta alla fiamma facendola bruciare.
Me la portai alla bocca ed esitante inspirai per pochi attimi. Il fumo mi arrivò ai polmoni facendomi tossire per il disgusto.

"Ma che schifo!" Urlai mentra mi pulivo la lingua con la manica del giubbotto.

"Come fai a fumare sta roba. Bleah" gli chiesi.

"E solo questione di tempo" rispose alzandosi in piedi e tirandosi su i pantaloni.

"Dove stai andando?" Domandai.

"Ti sto riccompagnado a casa"

"Non voglio tornare a casa"

"Sì che vuoi"

"Io sto qui" ribattei testarda.

"Oh, no...adesso ti riaccompagno a casa, devi dormire"

"Non sei mica mio padre"

"Su." Mi spronò

Ma perché? Io non volevo tornare a casa, sarei rimasta tutto il tempo del mondo lì seduta su quel muretto duro. Sarei andata da tutte le parti, ma no a casa mia.

"Lukas, io non voglio"

"Lisa, andiamo"

"Vai tu"

"Non posso lasciarti qui da sola"

"Stai dicendo che non sarei in grado di cavarmela da sola?"

Che maleducato.

"Esattamente" rispose con un sorrisetto appena accennato sulle labbra.

"Sei patetico"

"Andiamo?" Ripeté.

Non so con quale forza riuscii a seguirlo sul marciapiede. Camminavamo uno a fianco all'altro.

"Perché mi guardi?" Dissi accorgendomi dei suoi occhi sopra me.

"Non ti avevo mai vista così?" Replicò.

"Così come?"

"Ribelle"

"Certo. Ah...quello che ti ho detto prima, deve rimanere tra noi due."

"Sicuro! Non preoccuparti"

Mentre camminavano verso casa mia, ero sempre più stanca...con che voglia mi sarei alzata quella mattina, poche ore dopo? Sbadigliai, attirando la sua attenzione.

"Stanca?"

"Un po"

"Allora ho fatto bene a trascinarti via da lì, pensa se ti mettevi a dormire sopra il muretto"

Risi dandogli una pacca sulla spalla.

"Non sarebbe stato male" risposi.

Dopo pochi minuti arrivammo davanti alla porta di casa mia. Mi girai ad osservarlo e tra noi due calò una tensione palapabile.

"Va bene..." esordii io. Lukas si mise le mani nelle tasche dei jeans.

"Allora ci vediamo domani"

"Vorrai dire tra poco" mi corresse. Guardai l'orologio che portavo al polso erano le 2:20.

"Già"
Di nuovo quel silenzio.

"Io vado"

"Ciao"
"Ciao"

Entrai in casa mia di soppiatto e mi levaii subito le scarpe e la giacca per evitare di fare troppo rumore.
Salii le scale di legno cercando di non farle scriocchiolare sotto i miei piedi. Aprii la porta di camera mia: Lena dormiva beata.
Dopo aver messo il pigiama mi infilai sotto le coperte. Mi avrebbe aspettato un altro lungo giorno.

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Hey guys!
Come va? Spero che vi piaccia questo capitolo. Sinceramente non sono convintissima di come si sta sviluppando la storia. PER FAVORE ditemi come vi sembra. Scusatemi per eventuali errori ortografici
Prossimo capitolo su Lena!
Xoxo.
Ele

(Mi aiutereste a crescere? Proponete ai vostri amici la mia storia, così la nostra famiglia sarà più grande! Grazie)

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