Capitolo 7

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Lisa
Avete sentito? Andremo negli Stati Uniti! Nella sede di Musical.ly! Tutti i più importanti musers hanno ricevuto almeno una volta nella vita un invito! Io e Lena non riuscivamo a smettere di guardarci e sorriderci, mi era passata anche la voglia di mangiare.

"Papà, è fantastico!" Dissi emozionata.

"Ragazze, siete state bravissime, io e la mamma siamo molto orgogliosi di voi!" Risponde lui.

"Ma quando partiamo?" Interruppe Lena.

"Esattamente tra due settimane!"

Mi alzai in piedi battendo le mani. Non ci potevo credere, questo traguardo era tutto quello avremmo potuto desiderare.

Tirai mia sorella per una manica fino alla nostra stanza e, per inaugurare la notizia decidemmo di produrre qualche musical.ly cambiandoci continuamente per non far sembrare tutto fatto lo stesso giorno.

La serata trascorse così: io e lei distese sul letto a fantasticare con la mente.

"Lisa?"

"Eh..."

"Vuol dire che potremmo vedere Jacob Sartorius?" Domandò speranzosa. Risi. Era sempre stata innamorata persa di quel ragazzo.

"Forse"

La immaginai sorridere anche se non riuscivo a vederla.

Erano quasi le 23:30 quando mi svegliai da quello stato di dormiveglia. Mia sorella si era ormai addormentata da un pezzo e cercando di non svegliarla mi alzai dal letto.
Andai in bagno, era durato troppo poco quel momento di ilarità tra noi due, adesso erano riemersi i pensieri e le ansie. Chissà se lei e Adam si erano alla fine messi insieme. Non volevo neanche pensarci.

"Lisa, è ora di andare a letto" disse la voce ovattata di mia madre dall'altra parte della porta.

"Il tempo di prepararmi e vado subito"

"Perfetto. Buona notte tesoro"

"Notte mamma"

Sentii i suoi passi scendere le scale di legno e respirai profondamente. Non ero la prima persona che soffriva per un ragazzo nel mondo, tutti sono sempre riusciti ad andare avanti. Ma perché io ci mettevo così tanto? Ogni giorno faceva sempre più male, non doveva diminuire con il tempo?
Uscii di soppiatto e mi infilai nel letto...ero stanchissima, la notte prima non avevo dormito praticamente nulla, ora mi attendevano il morbido materasso e le coperte calde.
Mi addormentai subito.

Sentii un tonfo, poi un'altro. Mi girai nelle lenzuola. Ancora uno. Alzai la testa di qualche centimentro dal cuscino, ma subito richiusi gli occhi. Stavolta un ticchettio. Mi alzai e sbandando a destra e a sinistra girai per la stanza. Un altro tonfo.
Proveniva dalla finestra. Mi avvicinai e la aprii cauta, il freddo di un inverno quasi iniziato mi svegliò completamente.

Cosa erano quei rumori? Forse stava piovendo? Osservai fuori, ma nessuna traccia d'acqua.

"Lisa" bisbigliò qualcuno dalle aiuole del mio cortile d'ingresso.

"Lukas?"

"Sì, sono io" rispose spostandosi sotto la luce bianca del lampione.

"Che ci fai qui?" Urlai.

"Shhh" mi fermò posandosi sulle labbra un dito.

"Che ci fai qui?" Ripetei.

"Scendi?
"Ma sei impazzito? Sono le..."ossevai il mio orologio appoggiato sul comodino...

"4:23 del mattino!"
"Lo so."

"Magari un' altra sera, Lukas" lo salutai chiudendo la finestra.

Camminavo per le strade affianco a quel ragazzo che pochi minuti prima mi avevo lanciato dei sassi alla fistea per svegliarmi.

"Dove andiamo?" Chiesi sbadigliando.

"Hai sonno?"

Lo guardai con gli occhi simili a due fessure.

"Secondo te?"

"Beh, ti ci abituerai" alzò le spalle.

"Io stavo dormendo e volevo continuare a farlo"

"Potevi dirmi di no"

"E come? Io ci ho provato...hai continuato a lanciare pietre sul vetro. Comunque, dove andiamo?"

"In un posto in cui cucinano bene"

"Cosa? Alle quattro e mezza del mattino? Chi vuoi che ci sia di aperto? Poi, hai fame a quest'ora?"

"Tu fai troppe domande sai?" Mi rivolse un sorrisetto divertito.

"E tu non rispondi mai"

Arrivammo davanti a un camion che vendeva hot dog e panini caldi.

"Qui?" Chiesi.

"Sì, è l'unico posto aperto"

"Non ho fame"

"Sì che ce l'hai, offro io"

Feci un sorrisetto di circostanza e lo seguii.

Stavo addentando il mio hot dog.

"Sai non ti avevo mai visto così"
Sbaglio o me lo aveva già detto?"

"Si?"

"Stai meglio" disse e tornò a concentrarsi sulla sua...colazione?

"Ehm, senti Lukas, io dovrei tornare a casa" ero imbarazzantissima.

"Uh, certo, ti accompagno" fece per alzarsi.

"No, stai tranquillo casa mia è qua dietro"

"Non dirlo neanche per scherzo" mi osservò con due fosse blu.

Davanti a casa mia lui mi fece un piccolo cenno con la testa prima di girarsi e incamminarsi in mezzo alla strada.
Chissà dove andava. Tornava a casa?

La sveglia mi fece sanguinare e mi alzai sconvolta dal letto. Perché ero uscita questa notte? Avevo troppo sonno. Decisi di prepararmi un caffè prima che mia madre entrasse in cucina. Accesi la macchinetta e inserii una cialda, dopo 30 secondi avevo la mia colazione nel bicchiere e iniziai a bere.

Arrivata a scuola mi intrufolai tra la gente fino a raggiungere il gruppo della mia classe.

Adam era in un angolo del cortile, lontano da Lena. No, non si erano messi insieme. Lui la guardava ogni tre secondi, ma distoglieva immediatamente lo sguardo come accecato, quanto avrei voluto essere al posto di mia sorella.

Vidi una folta chioma nera venire verso di me.
"Ehi, Lukas...come va?" Lo salutai, ma lui non si fermò e non mi guardò neanche continuando a camminare dandomi una spallata mentre passata accanto a me.

"Ma che ti prende?" Dissi più forte.

"Nulla." Cosa?

La campanella suonò.

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Hey guys!!!!!
Vi è piaciuto il capitolo? Ho deciso che non farò un capitolo dedicato a Lukas, lasciandovi sulle spine. Scusatemi per i soliti errori di ortografia. Purtroppo aggiornerò meno frequentemente, ma sono sotto esami e non riesco a trovare due orette per dedicarmi a questa passione, ma farò del mio meglio.
Prossimo capitolo su Lena.
Xoxo
Ele

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