1.

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Era una mattina di tarda estate, il profumo dell'erba appena tagliata e della pioggia passata si mischiavano, facendo capire che l'autunno era alle porte.

Hermione era stata svegliata dal cinguettio di qualche passero o merlo passeggero e fece vagare il suo sguardo assonnato fuori dalla grande finestra che dava sul suo giardino. Un raggio di sole le colse un occhio, accecandola. subito si ricordò che era ora di partire per il viaggio verso il sesto anno ad Hogwarts, la sua grande e amata casa. Il suo cuore si sciolse di felicità. Erano settimane che aspettava quel momento. Non vedeva l'ora di rivedere i suoi amici, indossare nuovamente la sua divisa, andare nella più grande biblioteca della Scozia quando aveva del tempo libero e scrivere saggi lunghi quanto un tavolo.
Non appena i suoi bagagli furono pronti ed ebbe constatato di non aver scordato nulla, si precipitò frettolosamente al piano di sotto. Sua madre la aspettava in cucina, mentre maneggiava una padella sfrigolante.
-Buongiorno, tesoro! Sei pronta per partire?-
-Certo mamma. Non sei andata a lavorare?- le chiese Hermione, con uno sbadiglio.
-Ci vado più tardi. Non volevo andarmene senza salutarti, prima! Papà invece aveva un'urgenza in studio e non poteva restare.-
Hermione appoggiò per terra i bagagli e corse ad abbracciarla.
-Mi mancherete molto...-
-Anche a me mancherai, ma devi promettermi che ci scriverai.-
-Non preoccuparti, ogni settimana.-
Hermione si sciolse dall'abbraccio e si diresse verso al camino, ai piedi del quale c'era una ciotola di polvere volante.
-Non mangi la colazione?- le chiese sua madre, con due piatti in mano.
-Credo sia meglio di no, sai, sul treno Harry e Ron si abbuffano sempre di dolci e io non posso resistere alla tentazione di prenderne qualcuno- rispose Hermione ridendo al pensiero.
Avvicinò la mano alla ciotola di polvere e ne prese velocemente una manciata.
-Non capirò mai come si fa ad usarla...- mormorò sua madre, scuotendo la testa.
-Se non ci hai mai provato!-
Sua madre rise e la salutò ancora una volta.
-Ciao e saluta papà!-
Entrata nel camino con il cuore palpitante dall'eccitazione pronunciò in modo chiaro - King's Cross.-

Nell'attimo in cui la sua voce ebbe finito di rimbombare attraverso il stretto cunicolo, ella venne risucchiata in un vento magico fino a che non si schiantò su un soffice tappeto di fuliggine.
Si alzò di scatto, tossicchiando.
-Maledetta polvere volante! Non la si può scegliere senza doversi sporcare da capo a piedi?-
-A quanto pare no, sai anche a me è successo al secondo anno e da quel momento non l'ho più usata, Herm!-
Lei si volto con un sorriso a trentadue denti verso un Harry divertito, accompagnato da Ron.
-Caspiterina che figuraccia! Sarò orrenda, aiutatemi a ripulirmi!-
Harry la guardò stupito.
-Non eri tu quella che usava ogni tipo di incantesimo per risolvere ogni cosa? Ricordati dei miei occhiali!-
Hermione lo guardò amareggiata.
-Sì, ma ho dimenticato la bacchetta nel baule e ora non ho proprio nessuna voglia di tirarla fuori.-
Dopodiché Ron le si avvicinò, ma seguito dagli altri.
-Ovviamente dovremo ripulire la nostra principessa, sennò non ci lascerà più copiare i suoi compiti!-
Risero tutti, compresa Ginny che si era avvicinata in quel momento.
-Hermione mi sei mancata!-
Si fiondò come una furia di fuoco addosso alla mora, che le sporcò di fuliggine la sua camicetta bianca e che cominciò ad attaccare anche i suoi migliori amici, iniziando una battaglia tutta fumo e polvere.

Alla fine Ginny tirò fuori dalla tasca della gonna la bacchetta nascosta.
-Volete stare fermi? "Evanesco!"-
La fuliggine che prima vorticava in aria senza sosta e quella sui vestiti, sparì.

Sentirono un fischio davanti a loro e l'Hogwarts Express cominciò a chiudere le porte.
-Correte! Il treno sta partendo!- urlò Ron e si precipitarono appena in tempo oltre la porta del treno.
Con molta calma riuscirono a trovare uno scompartimento vuoto, dove restarono per tutto il viaggio, se non per compare qualche dolciume dal carrello della vecchia signora che incontravano ogni anno sul treno.
-Caspita, quella donna non invecchia mai? Sembra quasi un incantesimo, non un essere umano!-
Ron addentò la sua cioccorana mentre tornavano ai loro posti. Hermione rise divertita, insieme ad Harry. -Hai ragione Ron! Ogni anno la vediamo, ma pare che non scenda mai dal treno...-
Nel dire quella frase Hermione appoggiò il capo al freddo finestrino rivolgendo il suo sguardo al paesaggio che sfrecciava veloce.

Fu lì che vide stagliarsi nella foschia, lontana e indistinta, la figura della sua imponente casa.

Hogwarts.

Tomione-sei il mio passato, presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora