41.

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-Hermione...- sussurrò Minerva con la voce raspante dal freddo, prima di contrarre il viso in una smorfia.
Hermione frugò nella sua borsa, allarmata. Le era venuta un'idea. Quando trovò la boccetta di Felix Felicis che per fortuna portava sempre con sé in caso di emergenza chiamò l'infermiera.
-Madama Gitty! Io ho questa pozione, darà a Minerva un po' di fortuna!-
-Ooh, è certificata?- chiese meravigliata Gitty.
-Sì, dal professor Lumacorno.- rispose prontamente Hermione.
-Dammela, dammela qua, presto!- disse l'altra, tendendo la mano, mentre si chinava su Minerva.
Appena ebbe la fiala tra le mani le aprì la bocca e gliela versò tutta nella gola.
Un attimo dopo ella emise un sospiro di sollievo, rasserenando il volto.
Prese la mano di Hermione tra le mani e, dopo alcuni tentativi di emettere suono, ci riuscì.
-N-non è stato lui. Mi s-sono... fatta male da s-sola, ha solo evocato u-un incantesimo solo per p-proteggersi. S-sono sta... stata stupida.-
Hermione aggrottò la fronte.
-Ora dormi Minerva, hai bisogno di riposare.- le disse sussurrando, accarezzandole la fronte.
-N-no, tieni... devi f-farlo tu, tu sei brava.- mormorò con parole sconnesse, frugandosi senza energia nella tasca del mantello che aveva addosso.
-Che cosa, Minerva?- chiese dolce Hermione.
-Questo. Sei tu la più adatta a farlo.- disse ponendole nella mano una piccola cosa, prima di chiudere gli occhi e addormentarsi di sfinimento. Hermione emise un sospiro di sollievo e guardò il contenuto della sua mano.
La spilla da Prefetto. La aveva incaricata da Prefetto. Oh, quanto le voleva bene. Le ricordava i tempi quando era Prefetto con Ron. La abbracciò lievemente, depositandole un bacio sulla guancia e se ne andò di soppiatto per non svegliarla.

-Professor Silente.- disse Hermione, entrando dalla porta del suo ufficio.
-Oh, signorina Granger! Si sieda prego! Qualche problema?- disse lui, guardandola con quegli occhi azzurri che gli davano un'aria gioviale e serena.
Appena la ragazza si fu seduta le offrì del tè che Hermione accettò con gratitudine, visto che aveva passato una notte di novembre bagnata fradicia.
-Non è veramente un problema.- obbiettò, mentre sorseggiava dalla tazza, sentendo il liquido caldo scorrerle in gola. -Solo che Minerva mi ha dato questa e mi ha chiesto di svolgere l'incarico.- disse, prendendo la spilla tra le dita.
-Oh. Se la signorina McGranitt desidera così e lei è d'accordo si può fare. Dopotutto lei è sempre stata brava a scuola, dal primo anno.- disse Silente.
Hermione iniziò ad essere inquieta. Silente era veramente interessante. Sapeva sempre tutto. Forse sapeva anche qualcosa sul conto di Voldemort.
Conosceva il futuro.
Sorrise, facendo poi finta di guardare l'orologio.
-Grazie. Io ora devo correre in dormitorio per prendere il materiale per le lezioni.- disse alzandosi dalla sedia.
-Grazie per il tè.-
-Di niente. Si ricordi che stasera ha la ronda con il signorino Riddle.- disse Silente, guardandola da sopra gli occhiali a mezzaluna  con uno sguardo d'intesa.
Hermione strabuzzò gli occhi.
-R-riddle... ah sì... certo, beh... io dovrei... andare. A...rrivederci.- balbettò, chiudendosi velocemente la porta alle spalle.
Aveva le ronde con Riddle. Giusto, lui era sempre stato un prefetto. E Minerva ci faceva le ronde insieme. Come era potuta essere così stupida da accettare, senza pensare a ciò che faceva. Era stata semplicemente fregata dalla nostalgia di casa. Del tempo-casa.

Tomione-sei il mio passato, presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora