Giunta al tavolo si sedette elegantemente ed iniziò a guardarsi furtivamente intorno, alla ricerca del famoso viso che Ginny le aveva descritto milioni di volte, durante le vacanze dopo aver aperto la camera dei segreti. Capelli corvini ben pettinati con una specie di ciuffo, occhi color smeraldo, naso stretto e lineamenti eleganti. Era impossibile scordare la descrizione che le era stata ripetuta ogni santa mattina, anche se in un'estate lontana.
Doveva trovare quel volto ad ogni costo.
Sentì una serie di sussurri che attraversavano tutta la tavolata. Era di sicuro qualche pettegolezzo passeggero, Hermione ormai conosceva bene la tendenza di raccontare ogni singola novella, della maggior parte delle ragazze che frequentavano Hogwarts.
Poi la curiosità prese il sopravvento e tese bene le orecchie per percepire i sussurri indecifrabili di una coppia di ragazze più vicine che guardavano... lei?
La ragazza dai capelli più scuri bisbigliava concitata, in un presunto tentativo di convincere in qualcosa la bionda, sua vicina.
-...te lo dico... me l'ha detto Johanna... Lui sta guardando la nuova arrivata...-
L'altra sgranò gli occhi.
-Seriamente? Riddle non potrebbe mai...-
Ecco quel nome. Tutti i suoi presentimenti si erano avverati. Tom Riddle frequentava davvero quella scuola. Dopo aver formulato questo pensiero nella sua mente, un altro bisbiglio un po' più forte le giunse alle sue orecchie.
-Tom Riddle... ...capisci?...Riddle la sta fissando...-
Hermione rimase impietrita da quell'informazione. Voldemort da qualche parte della grande sala, la stava osservando. Vagò con lo sguardo per la tavolata e lì, finalmente, lo vide. Seduto dall'altra parte del tavolo, un ragazzo moro con occhi di un verde profondo la fissava con uno sguardo serio e di superiorità. Non appena ebbe notato che Hermione lo aveva visto, distolse lo sguardo, irritato.
D'un tratto una voce strillante rimbombò per tutta la Sala accompagnata dalle rumorose risate dei Grifondoro e Hermione si voltò allarmata.
-JAMES POTTER!!! COME TI È POTUTO VENIRE IN MENTE DI RUBARE LA GRANDE SCATOLA DI SCACCHI DI TUO NONNO? QUANDO TORNERAI A CASA VEDRAI COSA TI ASPETTA, NON TI VERRÀ PIÙ IN MENTE DI FARE UNA COSA DEL GENERE!-
Un ragazzo dai capelli scompigliati guardava sgomento la Strillettera rosso fuoco che gli era stata appena recapitata, ma dopo, come ripresosi dallo shock, rivolse un sorriso prepotente ai suoi compagni di casata.
Nel frattempo, di fianco a Hermione, i Serpeverde sghignazzavano come pazzi, tranne per Riddle, che lanciava occhiate inceneritrici a un ragazzo basso e rotondetto al suo fianco, che stava per cadere giù dalla sedia per le risate. Poi quest'ultimo cominciò a sbracciarsi e a chiamare James, mostrando il pollice alzato per farsi notare da lui, che era impegnato a vantarsi con una ragazza dai lunghi e mossi capelli rossicci.
A quel punto il giovanotto che doveva essere Piton sbatté un pugno sul tavolo e se ne andò a passo veloce e rigido.
Hermione era esterrefatta. Piton non era solito ad esprimere sentimenti, nemmeno rabbia, ai suoi tempi. Un dubbio le sorse improvvisamente, che la fece girare in direzione del tavolo Grifondoro. Guardò meglio la ragazza rossa. Era la madre di Harry, Lily Evans.
Rideva con James e continuò a farlo per tutta la durata della cena. Il banchetto quella sera era immenso, cosa che non sorprese affatto Hermione. Dove imparavano gli elfi domestici di Hogwarts a cucinare pietanze così complicate con contorni tanto deliziosi? Chissà quanti dovevano essere quelli che popolavano le cucine del castello per sfamare quattro intere casate. Hermione non era mai entrata in quel posto. Una delle tante stanze nascoste e misteriose, la cucina era un posto proibito per gli studenti, situato da qualche parte vicino alla Sala Comune Tassorosso.
Nonostante l'ammagliante aroma di cibo, Hermione non riuscì a mangiare quasi nulla. Tutto quello che era offerto sulla tavola le ricordava Ron, che si ingozzava di pollo ogni qualvolta fosse servito.
Si alzò quasi subito e sorpassò il grande portone per raggiungere i suoi dormitori, sotto lo sguardo petulante di tutti. Hermione rivolse un'ultimo sguardo schivo a Riddle, che se ne stava seduto composto a mangiare distrattamente. Entrò nei sotterranei pieni di ombre, con soltanto la bacchetta e qualche torcia a farle luce. Non riuscì a distinguere le sale che attraversava, il buio sembrava divorare i loro angoli e avvolgerli nel nulla. Arrivata finalmente in stanza non seppe né come, né quando si era infilata tra le coperte e si era addormentata, piena di inquietudine.La notte era calma e la luna splendeva nel firmamento, illuminando la foresta Proibita e il Lago Nero, le cui acque scintillavano serene.
Nel mezzo di quella notte Hermione si svegliò di soprassalto, trovando improvvisamente senso nelle parole che Silente le aveva detto. Doveva cambiare il futuro. Esso contava su di lei e sulle sue mosse. Ricordò le sue parole durante il 3º anno.
"Se stanotte avrete successo, più di una vita innocente verrà salvata..."
E nella sua situazione poteva tradurlo: se quell'anno fosse riuscita a cambiare qualcosa, la vita di moltissime persone verrebbe risparmiata
Doveva assolutamente fermare Tom Riddle e i suoi malvagi piani. E doveva agire subito.
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Tomione-sei il mio passato, presente e futuro
FanfictionHermione, all'inizio del sesto anno ad Hogwarts, viene portata per sbaglio indietro nel tempo e riesce a fermarsi nell'anno 1944. Cosa farà quando incontrerà il Signore Oscuro quando era ancora Tom Marvolo Riddle? Che cosa succederà durante il viagg...