48.

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Hermione fu svegliata dal chiasso delle sue compagne di stanza, Kathlyn e l'altra che aveva scoperto si chiamasse Wilma. Erano tutt'altro che mattiniere, quindi ci doveva essere qualcosa di importante, quella giornata. Poi la sua mente ancora assonnata ricordò. Era domenica e ci sarebbe stata la gita ad Hogsmeade, progettata per il ballo. E poi si ricordò anche della sera prima e sorrise all'improvviso, come se solo formulare quel pensiero la imbarazzasse.
-Buongiorno Hermione, cosa ridi già di prima mattina?- le chiese Wilma infilandosi dei jeans a fatica.
-Nulla, nulla di... importante.- rispose Hermione con chiaro imbarazzo nella voce.
-Non me la vendi, ma so che non me lo dirai mai, quindi...- replicò la castana facendo un sorrisetto che le mise in evidenza le guanciotte tonde e rosee.
-Di che cosa state parlando, tegami?- chiese Kathlyn che nel frattempo era uscita dal bagno.
Hermione fece una faccia scandalizzata.
-Come diavolo mi hai chiamata?!- le chiese retoricamente, senza aspettarsi una risposta.
-Tegame!- continuò invece lei, -o forse vuoi che ti chiami pasticcino? Ah no... Miele! Sì, Miele!!!- esclamò entusiasta.
-No, no, no e no!- disse Hermione ridendo.
-Almeno Herm?- chiese l'altra allargando gli occhi con fare supplicante, da cucciolo.
-Non usare questi nomignoli! Sono ridicoli!- implorò Hermione, scoppiando di nuovo a ridere vedendo la faccia di Wilma. Infatti durante tutta quella discussione particolare aveva girato la testa continuamente da una all'altra ragazza guardandole con le sopracciglia inarcate.
-Si può sapere che cosa avete voi due?- chiese, fissando soprattutto Kathlyn che fece un espressione enigmatica.

Per andare ad Hogsmeade non era necessario il permesso dei genitori. Forse la situazione era cambiata, dato che in quel momento non c'erano pericoli che altrimenti con Voldemort incombevano sul paesello.
Gli studenti sgomitavano per potersi sedere sulla prima carrozza. Hermione notò con dispiacere misto a conforto che non poteva vedere i Thestral, quegli animali ossuti, dalla pelle nera che Luna adorava.
Nella folla vide una lunga chioma nera che si stava dirigendo verso la terza carrozza. Gli occhi le si accesero di gioia e di incredulità. Quando vide la ragazza che si accomodava ebbe la conferma dei suoi pensieri.
-Minerva!- esclamò iniziando a correre per potersi sedere accanto a lei. La ragazza girò il capo cercando la fonte di quel suono. Ma quando vide l'amica saltare agilmente sulla sua carrozza non poté trattenere un sorriso.
-Oh mio dio, Minerva, sei già stata dimessa?- disse abbracciandola.
-Sì, la tua pozione ha fatto un effetto strabiliante! Grazie Hermione! A proposito... novità?- chiese Minerva innocentemente.

Tomione-sei il mio passato, presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora