29.

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Riddle ringhiò di rabbia stritolando tra le dita affusolate la bacchetta di Hermione. Più che cercava di allontanarsi da lei, più le si avvicinava, come se fossero collegati da due fili che si accorciavano col tempo. Odiava Hermione, era troppo incline a tenergli testa, continuava a non uscirgli da essa, frustrandolo, perché lui non doveva concentrare la sua attenzione su nessuno, se voleva arrivare all'obbiettivo che si era imposto, cioè diventare un grande mago oscuro.
Però in quella posizione si sentiva bene, come mai aveva provato in vita sua, per una ragione a lui sconosciuta.
Hermione era spaesata, invece, si mordicchiava in continuazione le labbra e questo stava mettendo fortemente alla prova l'autocontrollo di Tom che sentiva che se non si sarebbe allontanato subito avrebbe fatto qualcosa di cui si sarebbe pentito amaramente.
In un moto improvviso si allontanò di scatto, come disgustato.
Corrugò per un attimo la fronte, ma poi si ricompose, almeno esteriormente, drizzandosi e cercando di rallentare il respiro.
-Dammi la mia bacchetta, per una buona volta.- disse a voce bassa guardandola gelido.
-Te la ridarò una volta in biblioteca.- rispose Hermione pensando a cosa avrebbe potuto fare se gli avesse ridato la bacchetta. Non poteva immaginarsi di cosa era capace Tom Riddle quando veniva umiliato, non per la prima, ma per la quarta volta.
Poteva ucciderla. Dopotutto era sempre Lord Voldemort.
Poteva torturarla. Ma convinse se stessa che un ragazzo di sedici anni non potesse fare cose del genere.
S'incamminò spedita verso la porta della biblioteca, la gonna svolazzante dietro, e Riddle non poté fare altro che seguirla.
Quando entrarono nell'enorme sala e il profumo di carta e pergamene invase loro le narici, subito la bibliotecaria andò loro incontro.
-Buonasera ragazzi, so ogni cosa, vi ha mandati il professor Silente. Per fortuna che ci siete qui voi, io sono oberata di lavoro e tutti gli studenti sono così irresponsabili da lasciare i libri in giro.- disse frettolosa.
-Va bene, ma che cosa dobbiamo fare?- chiese Riddle con gentilezza studiata, ma che provocò un enorme sorriso a Madame Pince.
-Caro ragazzo, voi dovrete riordinare e pulire quella libreria.- disse indicandola.
Hermione intervenne.
-Ovviamente senza magia, giusto?-
-Oh, sì, certo! Bene io tolgo il disturbo! Sono molto stanca, sapete, la vecchiaia...- gracchiò, prima di scomparire tra gli scaffali, diretta all'uscita.
Hermione trasalì. Significava che sarebbe rimasta sola... con Riddle?

Tomione-sei il mio passato, presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora