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Premessa: ci stiamo avvicinando alla fine della storia!!! Mi sentivo in dovere di farvi un regalino❤️leggete e ditemi come vi sembra!!! ~Moi

Una risata leggera risuonò per l'infermeria. Non sembrava né finta, né isterica e questo fatto fece subito alzare il capo ad Hermione, che guardò incredula Riddle davanti a lei. Si era tanto immersa nei suoi pensieri, che aveva convinto se stessa che era giunta alla fine.
I suoi occhi s'incatenarono a quelli di Riddle, incantata in quegli occhi ora pieni di vita e di sentimento. Sembrava che ogni centimetro della sua pelle brillasse, i suoi lineamenti, sempre così duri, ora addolciti.

-Forse, non tutto è vano. Sai, credo di conoscerti più di quanto tu creda.- disse Riddle, con un leggero sorriso enigmatico sulle labbra. Hermione aggrottò le sopracciglia, evidentemente confusa.
-Di cosa stai parlando?- gli chiese.
-Ogni giorno, credimi, ogni giorno non facevo che ascoltare. Ero curioso, non avevo mai incontrato una mente intelligente quanto la tua.- fece una pausa in cui strisciò sul materasso, sdraiandosi alle spalle di Hermione.

Le afferrò i fianchi e la attirò a sé, schiacciandola contro il suo petto e conficcandole le unghie nella pelle. Ella emise un gridolino di sorpresa e il battito del suo cuore accelerò all'improvviso. Si era aspettata che Riddle si sarebbe allontanato, non credeva che le avrebbe rivolto la parola tranquillamente, tantomeno che avrebbe riso.

-A volte, però, devo dirti che eri molto chiassosa. Era ciò che mi aveva affascinato, all'inizio... la capacità di pensare così tanto.- mormorò, il suo fiato che s'infrangeva sul collo di Hermione.
-Non... so di che cosa stai parlando.- sussurrò lei, chiudendo gli occhi al suo tocco. Sentì i denti di Riddle mordere il lobo del suo orecchio ed emise un gemito. La sua testa era in confusione totale.
-Ero rimasto soddisfatto quando avevo scoperto che eri venuta qui per me. Cercai di avvicinarmi a te, ma non credevo che sarei arrivato a questo punto.- disse Tom.

La mente di Hermione si stava offuscando, ma riuscì a capire che Riddle non era in sé. Il suo autocontrollo, sempre stabilissimo, stava cedendo velocemente più che inspirava il profumo di lei, più che sentiva la sua vicinanza. La voglia di possederla era grande. Anzi, enorme. Solo che la parte razionale di lui lo asteneva dal fare qualcosa di troppo avventato, dettato dall'istinto.

Tuttavia anche quella parte stava lentamente scivolandogli di dosso. Fece ruotare Hermione verso di lui, tirandola sotto di sé e prese a baciarle il collo, ansimando. Hermione percepiva ogni minimo contatto con innumerevoli scosse, esageratamente più forti dei brividi che sentiva con un semplice contatto visivo con lui. Cercò di trattenere un altro gemito che stava per uscirle dalle labbra, quando sentì un morso violento sulla clavicola.
-Spero solo che quel Ronald Weasley non sia stato migliore di me.- disse Tom, alzando il capo e guardandola negli occhi con uno sguardo felino. Hermione finalmente capì.

-Tu mi leggevi nella mente?- gli chiese sorpresa, accarezzandogli la schiena ormai scoperta dalla camicia stropicciata della divisa. Tom chiuse gli occhi per un momento, concentrato sul suo tocco delicato, poi li riaprì.
-Non volontariamente. O forse sì... ma senza alcun incantesimo da pronunciare.- le disse, con lo sguardo ora voglioso puntato sulle labbra rosse di Hermione.

-Era come se i tuoi pensieri fossero parte di me.- esalò e prese a baciarla con ardore.
-Tom.- mugugnò Hermione, lottando contro le labbra che cercavano di zittirla. Riuscì ad allontanarlo per qualche attimo, con fatica.
-Io voglio che tu venga con me. Che tu mi segua quando tornerò a casa.-
-Mmm?- chiese facendo per baciarla di nuovo.
In mezzo ai baci Hermione riuscì a formulare a fatica una frase.
-Io... non riuscirei più a vivere senza di te.-

A quelle parole Tom s'immobilizzò di scatto e la guardò dritto negli occhi con la bocca semiaperta. Hermione poté vedere i suoi occhi divenire lucidi mentre scuoteva la testa leggermente. - Tom... io non...- balbettò lei. Il cuore le esplodeva, sentiva una bolla smisurata di emozioni che si frantumava nel petto. Non aveva mai visto Tom piangere. Non l'aveva mai visto venir sommerso dai sentimenti, li aveva sempre chiusi a chiave in un minuscolo cantuccio del cuore. Allungò una mano verso la sua guancia accarezzandogliela e asciugò una lacrima che gli scendeva. Lui gliela prese, un poco tremante e se la portò alle labbra gonfie dai baci.

-T-tu sei la mia vita, Hermione. Io... morirei se ti perdessi.- mormorò e un singhiozzo gli scosse il petto. Si chinò su di lei e posò le labbra sulle sue. La baciò, trasmettendole tutto l'amore che provava per lei, ciò che non era mai riuscito a dirle a parole. Non era furioso, né calmo, né ardente. Era bisognoso e disperato. Hermione lo sentiva dappertutto, l'anima ormai legata a quella di Riddle. Tutto ciò che provava lei, faceva anche parte di lui, i pensieri si mischiavano in un tutt'uno sulla punta delle loro labbra.
Hermione aveva bisogno di prendere fiato, ma non aveva alcuna intenzione di separarsi da Tom che splendeva come un sole davanti ai suoi occhi alla luce della luna. Riemerse dal vortice di emozioni e sgranò gli occhi.

Una forte luce bianca iniziò a fluire dalle finestre. Tom aprì gli occhi disorientato e strinse Hermione a sé, guardandosi intorno. Le finestre vennero sfondate da un vento improvviso che iniziò a capovolgere i lettini dell'infermeria. Le coperte iniziarono a vorticare, sempre più velocemente, mentre la luce accecante circondò i due ragazzi che non fecero che aspettare, stretti, la fine di quell'incantesimo.

Si sentirono mancare il pavimento da sotto ai piedi e si ritrovarono a volare nel vuoto, all'interno del vortice. Hermione scivolò dalla presa di Tom ed emise un grido di terrore. Un lieve rumore di sonagli invase le loro orecchie.
-Hermione!- urlò lui mentre le dita di lei gli scivolavano lentamente dalla presa.
Ci fu ancora una forte folata di vento ed atterrarono di colpo.

Tomione-sei il mio passato, presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora