25.

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-Buon pomeriggio Hermione! Dove sei stata? Non ti ho vista a pranzo.- la salutò Minerva, abbracciandola. Hermione fu sorpresa da quel gesto, dopotutto era sempre la sua futura maestra di Trasfigurazione, ma ricambiò. Era felice di avere un'amica, si era dimenticata un po' come fosse la sensazione di avere qualcuno sempre accanto, pronto ad ascoltarla in qualsiasi momento. Era come un fiotto di calore che le penetrava attraverso ogni singolo poro della pelle e arrivava al cuore.
-Ero in infermeria.- disse mentre erano ancora strette.
-Cosa?!- esclamò Minerva, scostandola ed in quel momento Hermione riuscì a paragonarla pienamente alla professoressa McGranitt, quando era sconvolta per qualcosa.
-Non ti allarmare, Minerva, non è niente di grave.- la rassicurò Hermione.
-E che cosa è successo?- chiese l'altra, abbassando il tono della voce ad un sussurro.
-È una storia lunga. Praticamente ieri, dopo Difesa contro le Arti Oscure, Riddle se l'è presa a morte con me. Non so cosa mi avrebbe fatto se Lumacorno non ci avesse interrotti, fatto sta che mi aveva preso la bacchetta. Oggi me l'ha ridata, ma l'ha scambiata con la sua e ora io ho la sua e lui ha la mia. E quindi quando ho provato a schiantare James Potter- e qui Minerva si mise a ridere, -la bacchetta mi ha disobbedito e ha schiantato una torcia del corridoio invece che lui. Le scintille mi hanno colpito al petto e Madama Gitty me l'ha curato. Mi ha dato anche questo barattolo di Gelatina Formicolante, per sicurezza.- concluse Hermione, davanti a Minerva che la ascoltava attentamente.
-E così hai battuto Riddle. Un'impresa non da poco! Ti stimo. Lui è bravissimo con gli incantesimi. Anzi, è bravo in tutto!- disse Minerva con fare melodrammico.
-Ora fammi vedere questa ferita!- disse seria, facendo per alzare la maglietta di Hermione.
Ma ella schiaffeggiò la sua mano.
-Ma dico, sei impazzita? Qui davanti a tutti? È meglio se andiamo in dormitorio!- la rimproverò con un sorriso.
-Sono d'accordo. Ma andiamo nel mio.- concordò Minerva.
Hermione gioiva. Avrebbe rivisto, dopo quella che sembrava un'eternità, la Sala Comune Grifondoro e i suoi dormitori. Era come tornare a casa.
Arrivate al ritratto della signora Grassa Hermione disse la parola d'ordine.
-Giunco di grifone.- disse al quadro.
-Sbagliato!- cantò la signora, vibrando esageratamente le sillabe.
-Cosa?!-
Minerva si fece avanti.
-Serpentina, cedi a me l'onore!- disse ridendo, prendendo per scherzo il tentativo dell'altra di entrare usando la parola d'ordine che ci sarebbe stata 50 più tardi.
Hermione si diede della stupida. Si era lasciata invadere troppo dal sentimento di nostalgia.
-Caramella mielosa.- disse e il ritratto si scostò, mostrando il passaggio per la Sala Comune.

Tomione-sei il mio passato, presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora