4.

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Il corridoio era deserto. Hermione si girò lentamente e incontrò gli occhi di Silente, nascosti dietro i suoi occhiali a mezzaluna. Notò che era molto diverso da come lo ricordava. La sua folta e lunga barba bianca gli arrivava ora fino al petto, colorata di un marrone tendente al rossiccio, come anche i capelli. La sua lunga toga, di un blu scuro come la notte, era meno consunta e gli occhiali brillavano alla luce dei raggi di sole provenienti dalla finestra. Tuttavia il suo sguardo era immutato, era rimasto quello di una persona saggia, che nella vita aveva passato di tutto e di più e che alla fine aveva tratto profonde conclusioni.
-Vedo che ha avuto un problemino con il controllo del tempo, signorina Granger.- Silente le fece un impercettibile occhiolino e Hermione si ritrovò a pensare che se lo fosse solamente immaginata. Dopo che ebbe assimilato le sue parole, il respiro le si bloccò in gola. Come faceva a sapere? Come faceva, dopo così poco tempo, a sapere che aveva viaggiato nel tempo? Come faceva il suo passato a conoscere lei che veniva dal futuro? La risposta era semplice. Albus Silente sapeva tutto. O aveva una tecnica di osservazione o intuizione così precisi da azzeccare ogni dato di fatto.
Tuttavia non bisognava rischiare, quindi decise che si sarebbe giocata l'ultima carta: fingere di non conoscerlo.
-Buongiorno, lei è il professor Albus Silente? Ho già sentito molto parlare di lei.-
Silente la guardò di traverso con aria divertita.
-Signorina Granger, le ho mai detto che non è brava a mentire? Ma adesso non dilunghiamoci troppo, non c'è tempo da perdere. Vada, non vorrà arrivare in ritardo per lo Smistamento!-
-Va bene, professore. Arrivederci!-rispose Hermione con voce malferma.
-Ah e dimenticavo! Scelga Serpeverde, è una questione importante, potrebbe cambiare la sua vita in meglio...-
Hermione si girò di scatto sconvolta.
-Come?!-
-Lei sa bene a cosa mi riferisco.-
Silente sorrise e scomparve nei corridoi bui.
Perché Silente era così enigmatico. Questa sua dotazione sapeva di poetico, ma poteva essere anche irritante per una strega di spirito Grifondoro, a cui veniva consigliata la casa Serpeverde per un motivo assai ignoto. E poi, come faceva Silente a conoscerla a quei tempi? Era un mistero inspiegabile, se non per il fatto che era un mago eccellente e conosceva tutte le tecniche più profonde della magia.
Arrivò davanti al portone che conduceva in Sala Grande, dove una folla di primini vi si era riunita davanti. Una ragazza dai lunghi capelli corvini, probabilmente un prefetto, cercava di attirare la loro attenzione su di sé. Dopo aver visto Hermione le fece cenno di avvicinarsi.
-Tu devi essere Hermione Granger. Dippet mi ha avvisata.- disse con un sorriso che esprimeva decisione e autorità.
Hermione le sorrise a sua volta.
-Sì, sono io. E tu sei...-
-Minerva McGranitt, piacere.-
Le agguantò la mano stritolandola tra le sue dita lunghe, mentre Hermione la guardava ammirata. Aveva appena conosciuto la sua futura maestra di Trasfigurazione, che lei adorava.
Minerva tornò a sbracciarsi per ottenere l'attenzione dei nuovi alunni undicenni e Hermione scoppiò a ridere.
-Così non otterrai mai la loro attenzione. Lascia fare a me.-
Salì sul gradino più alto e gridò:-Ragazzi attenzione prego!-
Tutti si voltarono verso di lei e fece cenno ad una Minerva traumatizzata di parlare.
-Sarei lieta se mi seguiste nell'aula docenti, prima di ritardare allo smistamento per colpa delle vostre chiacchiere!-
Si avviarono lungo un corridoio. A quanto pareva i nuovi studenti, cinquant'anni prima, non dovevano subire l'imbarazzo di attraversare la Sala tra i tavoli delle diverse casate.
Giunti in una sala circolare dove dal soffitto ciondolavano enormi cristalli azzurri, una voce possente, proclamò: - Che lo Smistamento abbia inizio!-

Tomione-sei il mio passato, presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora