8.

2.2K 137 7
                                    

-Incarcerarmus!- sibilò Riddle, ma Hermone fu più veloce, fermando l'incantesimo con un incantesimo di protezione. Poi decise di attaccare a sua volta.
-Petrificus Totalum!-
L'incantesimo cozzò contro la difesa che aveva eretto Riddle. Non voleva dargliela vinta per due motivi: primo, perché doveva riuscire a fargli vedere che anche lui poteva perdere in un duello, secondo per la sua soddisfazione e autostima personale, perché in fin dei conti era la strega più brillante della sua età.
Quando Riddle le scagliò un Sectumsempra, si infuriò defintivamente. Era un incanto inventato da qualcuno che faceva morire dissanguata una persona. Dopo averlo schivato con abilità lo colse di sorpresa.
-Expelliarmus!- sibilò tra i denti.
La bacchetta di Riddle volò via dalle mani del suo proprietario e Hermione, con un saltino, la acchiappò. Sorrise divertita dell'espressione incredula di Riddle che fu puoi sostituite subito da furore.
-Ridammi subito la bacchetta.- mormorò con astio.
-Solo se mi prometti che poi mi lascerai in pace.-
Lui strinse i pugni e dopo un attimo di silenzio rispose
-Non sarai certo tu a darmi ordini. Sai, devo dire che...-
Fece uno scatto improvviso e cercò di agguantare la bacchetta, ma Hermione fu più veloce e si allontanò, fuori dal suo tiro. -Devi dire cosa?-
Lui contrasse la bocca in una smorfia. -Non giocare con il fuoco, francesina.-
-Sai, non m'importano le tue minacce- disse Hermione - sarò costretta a consegnare la bacchetta al professor Lumacorno, non ho intenzione di dartela di persona.-
Prima che lui potesse ribattere si allontanò a passo veloce. Quando però lo scricchiolio di un rametto secco annunciò che la stava seguendo iniziò a correre. Si infilò per i corridoi ormai già pieni di studenti e si voltò. Riddle le stava alle calcagna, cercando di non destare alcun sospetto, e camminava con passo più lento e come sempre, elegante. Hermione allora ne approfittò di correre nella sala Grande. Appena si sedette a tavola i gufi iniziarono a entrare sciamando da una finestra. Hermione sorrise nostalgica. Nessuno poteva mai scriverle una lettera a quell'epoca. Tuttavia un fogliettino le fu consegnato da un gufo candido come Edvige. Lo dischiuse e trovò l'orario delle lezioni. La prima sarebbe stata pozioni con Lumacorno, per due ore. Fu pervasa da una vampata di gioia al pensiero di non dover stare all'erta per tanto tempo per via di un possibile attacco di Riddle. Dopo che ebbe finito di mangiare egli entrò nella sala abbastanza rosso in faccia e con il petto ansimante per far capire di averla cercata per tutto il castello di corsa. Gli studenti che passavano lo guardavano straniti ed impauriti allo stesso tempo. Effettivamente non era un evento che accadeva ogni giorno, vedere Tom Riddle accaldato da una corsa, perché era sempre impassibile e composto.
Hermione sgattaiolò fuori dalla sala cercando di non attirare l'attenzione del ragazzo e, dopo aver costatato di non essere stata vista, si avviò con una corsetta verso l'aula dei sotterranei, per la lezione di pozioni.

Tomione-sei il mio passato, presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora