18.

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Tom Riddle puntò la bacchetta contro Hermione che aveva le mani legate al muro, avvicinandosi.
-Legilimens!- sibilò senza distogliere lo sguardo da quello di Hermione. Lei interruppe il contatto visivo chiudendo gli occhi e concentrandosi a innalzare una barriera mentale, per proteggere tutti i suoi ricordi del suo tempo.
Sentiva che Riddle cercasse di farsi strada per scoprire tutti i suoi segreti. Forti artigli cercavano una fessura nella porta della sua mente, graffiando, spingendo, con l'obbiettivo di avere l'accesso ai suoi pensieri. Era grata al professor Piton di averle fatto delle lezioni extra per la sua curiosità, dato che lui non faceva mai eccezioni per compiacere gli studenti.
Cercò di respingere la forza che incombeva sui suoi pensieri, ma Riddle si opponeva cercando di sopraffarla, ma invano. Le sue dita stritolavano la bacchetta di tasso, tanto da far diventare le nocche bianche. Ad un tratto la pressione s'interruppe e la forza di opposizione che esercitava la mente di Hermione la catapulto all'incontrario e si ritrovò nella mente di Riddle. Mentre viaggiava notò che nulla che vedeva era nitido, stava quasi per scomparire. Parti di ricordi ed episodi della vita di Riddle le passarono davanti offuscate, senza alcun ordine, confuse.
Lo vide mentre veniva nominato prefetto all'inizio dell'anno nell'ufficio di Dippet, con alcuni professori e gli altri tre prefetti delle altre case, lo vide mentre a sette anni veniva picchiato dall'istitutrice che odiava di più nello squallido ufficio della signora Cole, sforzandosi di non piangere. I ricordi della sua infanzia le scorsero davanti agli occhi della mente, e in tutti aveva la sensazione che erano ricoperti di polvere, come se fosse passato molto tempo da quando erano stati messi alla luce l'ultima volta.
Poi tutto s'interruppe di colpo facendo tornare Hermione alla realtà. Quando aprì gli occhi vide subito che Riddle non era più davanti a lei, ma appoggiato al muro, ansimante. Notò con stupore che le sue mani non erano più legate dalle corde. Sgranò gli occhi ripensando a ciò che aveva visto e rendendosi conto di che cosa comportava la sua irruzione nei ricordi di Riddle. Non aveva idea di cosa sapeva fare quando qualcuno scavalcava la sottile linea del limite, quindi aspettò una sua reazione, immobile.
Lui si raddrizzò e lì Hermione vide i suoi occhi addolorati dai suoi ricordi che erano rivissuti nella sua testa. Probabilmente realizzò subito che anche Hermione era riuscita a vederli perché alzò la testa di scatto e quell'espressione sparì all'istante dal suo viso che diventò carico di rabbia.
-Tu hai visto tutto. Tutto!- mormorò acido. Hermione si frugò nervosamente nella tasca alla ricerca della sua bacchetta e s'impietrì.
La bacchetta non c'era.
Riddle rise di una risata agghiacciante e fredda. -Non serve a niente cercarla, lo sai bene.- la sbeffeggiò -Ora non puoi fare niente perché è qui.- indicò la tasca del suo mantello dalla quale s'intravedeva la punta della sua bacchetta.
Hermione, con il cuore in gola, deglutì a fatica guardando Riddle che stava puntando la bacchetta su di lei.
-Giuro, Riddle, che te ne pentirai, se mi fai del male.- mormorò a denti stretti. Però aveva paura. Un conto era affrontarlo con essa, ma se non l'aveva era tutta un'altra storia.
Lui parlò, senza smettere di guardarla negli occhi.
-Non credo proprio. È tempo di pagare per tutto quello che hai fatto, Granger. Sai che non mi piace essere affrontato così sfacciatamente, soprattutto non da una nuova arrivata.-
-Stupeficium!- esclamò colpendo in pieno petto Hermione.
Fu scaraventata lontano verso il muro opposto, colpendo la cattedra dalla quale caddero numerose penne d'oca e pergamene. Riddle si avvicinò e Hermione poté vedere chiaramente il piacere che provava nel vendicarsi, perché aveva un sorriso malefico stampato sul volto.
Un tuono risuonò violento sopra le loro teste che preannunciò il diluvio che iniziò impetuoso fuori, subito dopo che l'eco si fu dissolto.
Riddle alzò la bacchetta per scagliarle un'altro incantesimo, ma fu interrotto dalla porta dell'aula che si apriva.
Il nuovo arrivato restò lì impalato con gli occhi sgranati.
-Tom...? Non dovresti essere a lezione? Come mai sei...- balbettò guardando Riddle che li fissava sorpreso.
Gli occhi di Lumacorno si posarono su Hermione che era mezza sdraiata a terra.
-Oh... mi dispiace di aver interrotto qualcosa...- continuò accennando un sorriso, pensando ad una cosa completamente opposta alla realtà -ma... dato che le spiegazioni sono già chiare dovrò infliggervi una... punizione.-

Tomione-sei il mio passato, presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora