Fu lì, da quella semplice scopa, mentre volava nella notte, che Hermione poté ammirare a pieno Hogwarts in tutto il suo splendore. Alte torri dai tetti frastagliati, a tratti anche gotici, che sembravano voler toccare le nuvole. Le innumerevoli finestrelle erano accese per via delle torce all'interno dei corridoi. Gli uccelli si posavano continuamente sulle punte delle torri a riposarsi o ad ammirare come Hermione quel paesaggio meraviglioso. Riuscì a vedere la guferia mentre virava tra i pinnacoli. Vide la capanna. I chiostri. Tutta quella meraviglia dentro di lei era mischiata ai ricordi di Tom. Delle sue labbra che si muovevano con desiderio. Del suo respiro affannoso nella bocca. Delle sue mani che ora la toccavano sulla schiena, ora sulla nuca, ora fra i capelli.
E si chiedeva che cosa ci fosse di sbagliato.
"Il fatto che lui è colui che ha fatto tanto male ad Harry e a tutti."
Ma in quel momento non lo aveva ancora fatto.
"Il fatto che ha ucciso migliaia di persone."
Ma in quel momento non lo aveva ancora fatto.
"Il fatto che si è diviso l'anima in molte parti."
Ma in quel momento non lo aveva ancora fatto.
Hermione frustrata cercò con gli occhi la torre Grifondoro. Quando la intravide notò del movimento da una finestrella.
Una figurina si sbracciava dal dormitorio.
Cambiò rotta fino ad entrare dritta nel dormitorio di Minerva.
Quando ripose la scopa alla parete venne trascinata subito giù dalle scale dalla ragazza in questione fino alla Sala Comune Grifondoro.
-Si può sapere dove sei stata? Guardati! Sembri appena uscita dal lago!- la rimproverò la ragazza dai lunghi capelli neri.
-Minerva calmati! Sto bene!- cercò di calmarla Hermione, ma ottenne solo un sonoro sbuffo.
-Era solo che Riddle...-
Non riuscì a finire la frase che l'amica la interruppe, furiosa.
-Ecco! Lo sapevo che c'entrava lui! Ora mi sente! Non lo sopporto!- sbottò Minerva alzandosi d'un botto.
-Come fai a dire che...-
-Ci faccio le ronde insieme, Hermione! È uno strazio! Si crede sempre superiore a me!-
Hermione ci credeva che Minerva non lo sopportava. Conoscendo lei e la sua autostima anche da adulta poteva capirla perfettamente.
Quest'ultima si avviò rapida alla porta.
-Dove vai?-
-Da lui.-
-A fare che cosa?-
-Ora mi ascolterà. E si piglierà pure qualche fattura.- disse, fuori di sé dalla rabbia.
-No! Aspetta almeno che ti spieghi! Non c'è motivo di...-
-Se ti ha ridotta così allora c'è un buon motivo per farlo!-
-Ma non l'ha fatto...-
Minerva non le diede ascolto e scomparve nel buco del ritratto.
Hermione la rincorse.
-Protego!-
La barriera trasparente sbalzò Hermione di nuovo nella Sala Comune.
Quando questa si dissipò sbirciò nel corridoio, scostando il quadro, ma di Minerva nessuna traccia.
-Ma che fai?! Torna dentro! Voglio dormire!- protestò lamentosa la Signora Grassa, guardandola torva.
Hermione con un cenno di scusa si rintanò nella Sala Comune.
Non le restava che aspettare l'amica dormicchiando un po'. Non voleva passare una notte in bianco. Ma non poteva non essere preoccupata per l'amica. Cosa avrebbe fatto? Qualcosa di stupido? Sapeva come era fatto Riddle.
Si addormentò piena di pensieri nella Sala Comune che nel futuro le apparteneva, godendosi quel momento di famigliarità sulla poltrona dove di solito sedeva con Harry e Ron.
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Tomione-sei il mio passato, presente e futuro
FanfictionHermione, all'inizio del sesto anno ad Hogwarts, viene portata per sbaglio indietro nel tempo e riesce a fermarsi nell'anno 1944. Cosa farà quando incontrerà il Signore Oscuro quando era ancora Tom Marvolo Riddle? Che cosa succederà durante il viagg...