Capitolo 40

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DEBORAH'S POV
Sono 2 fottutissime ore che cerco di dormire ma ció non accade...indovinate il perchè?
Perchè ovviamente partendo ho lasciato a Manhattan tutte le cose negative tranne una...la sfiga.

Infatti nel sediolino dietro il mio c'è una bambina la quale non fa altro che scalciare come una forsennata.
Okay sto impazzendo.
Se entro tre secondi questa bambina non la smette di infastidirmi le stacco i piedi.
Ho il ciclo,ergo sono parecchio suscettibile ed irritabile.

"Ma che cazz-"urlo quando la bambina con una spinta più forte fa cadere il cellulare dalle mie mani.

Cosi d'istinto mi alzo e mi giro.

La bambina sta giocando con delle bambole e credo che stia simulando una battaglia tra fidanzati perció si sta agitando cosi tanto.

"Ciao piccola,la vedi quella bellissima bambola che hai in mano?
Tu non vuoi vero che rimanga senza testa?
Perchè se continui a calciare il mio sediolino io potrei accidentalmente prendere la bambola e staccarle la testa e,sempre accidentalmente portrei buttarla nel bagno e tirare giù lo sciacquone.
Ovviamente questo succederà se entro cinque secondi tu non posi immediatamente le tue bambole nel borsone."dico io mentre la bambina scuote la testa.

"1...2...3"a sentirmi numerare la bambina prende frenticamente le bambole e le riposa nel borsone al suo fianco.

"Brava bambina,vedi non era così tanto complicato."dico io quando un'altra voce mi interrompe.

"Mi scusi,ma non si vergogna a parlare cosi ad una bambina?"dice una signora che credo sia la madre.

"Lei ha seguito il discorso quindi?"chiedo io

"Certo,era impossibile non farlo,urlavate come una pazza"mi accusa

"Si,ha ragione sono una pazza,e la avverto...è meglio non mettersi contro una pazza perchè ció non comporterebbe nulla di buono"dico e subito dopo aver pronunciato quelle parole mi siedo al mio posto.

Cerco di assumere una posizione che sia la più naturale e la piu comoda possibile dato che la mia prossima missione si chiama "CERCARE DI DORMIRE TRANQUILLAMENTE."
***
"Matias sbrigati devi accompagnare Nicolas a scuola e siete in ritardo" dico a mio marito che non perde occasione per farmi arrabbiare anche questa mattina.

"Piccola non preoccuparti ho tutto sotto controllo " eccolo che cerca di rifilarmi una delle sue solite frasi nel vano tentativo di tranquillizzarmi.

"Ma ce la farai mai tu ad essere puntuale almeno una vota....ti ricordo che anche il giorno del nostro matrimonio sei arrivato in ritardo"gli dico con la consapevolezza di riuscire a farlo arrabbiare anche sta volta.

"Ancora con questa storia...ma non temere oggi non riuscirai a farmi arrabbiare, o almeno dopo quello che è successo ieri sera ci vorrebbe qualcosa di veramente terribile per contrastare il mio buon umore " mi dice per poi dedicarmi un'occhiata maliziosa alla quale non posso che arrossire.

"Dai campione vai a prendere la giacca" dice a nostro figlio per poi avvicinarsi a me.

"Allora io vado ma ti passo a prendere per pranzo okay?" mi spiega.

"Okay allora ti aspetto, ti amo" gli dico dolce.

" Anche io, non sai quanto" mi dice e dopo avermi lanciato un'occhiata intensa mi dedica un bacio dolce.

"Ciao mamma" mi dice il piccolo Nicolas dopo avermi dato un bacio sulla guancia.

"Ciao piccolo" gli dico mentre lo guardo seguire il padre fuori dal nostro appartamento.

Improvvisamente avverto una strana sensazione...è come se qualcuno stesse cercando di attirare la mia attenzione scuotendomi il braccio.

"Signorina, signorina" sento dire da una voce mai sentito prima, e che alle mie orecchie risulta ovattata.

Meravigliosamente diversiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora