Capitolo 47

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DEBORAH'S POV
Dopo essermi liberata degli inutili vestiti che indossavo ed essermi struccata in modo da evitare l'effetto"panda" vado nella sezione "shower" della mia playlist e avvio la riproduzione casuale.
Quando il caldo getto d'acqua entra in contatto con la mia pelle non posso non sussultare,ma qualche secondo dopo mi lascio completamente andare, e faccio si che tutti i miei muscoli si rilassino.
Alla fine questo viaggio mi ha aiutato veramente.
Mi ha insegnato a non dare per scontato neanche i gesti più insignificanti quelli che possono sembrare banali come un semplice buongiorno da parte di chi ti vuole bene,e a rischiare qualche volta nella vita.
Io ho deciso di farlo, perchè sono giovane e non posso di certo vivere con il cervello bloccato dalle mie mille paranoie.
D'altronde Matias più volte mi ha dimostrato di essersi pentito realmente ed io gli credo.
Nessuno è mai stato tanto male per me, e mi dispiace molto che lui sia stato il primo.
Se avessi agito d'impulso lo avrei sicuramente lasciato per poi pentirmene il giorno seguente, quindi mi posso ritenere felice della mia decisone.

Per quanto riguarda questa sera ho in programma una delle mie solite serate pizza e film, anche se devo ammettere che con Matias era più divertente farle.
Beh, alla fine facevamo tutt'altro che vedere il film ma questi sono dettagli insignificanti.

Una volta uscita dalla doccia avvolgo il mio corpo ed i miei capelli in un'asciugamano.
Mi pettino e li asciugo velocemente con il phon.
Poi dopo aver indossato uno dei miei soliti completini canotta e pantaloncini adatte esclusivamente per queste serate, inizio a scegliere il film da vedere.

MATIAS'POV
Una volta messo piede in macchina lancio letteralmente il mio borsone sui sedili posteriori dell'auto e metto in moto per dirigermi a casa di Cameron.

Lui al contrario mio si può dire che abbia una famiglia che rientra nella categoria "mulino bianco" tanto che é perfetta.
I suoi genitori gli vogliono bene, non sono troppo duri ne troppo permissivi con lui e sua sorella maggiore, e si amano davvero.

Insomma ha la famiglia che ho sempre desiderato, ma va bene così dato che per sua mamma sono come un figlio.

La sua villa non molto grande dista circa un quarto d'ora dal mio isolato.

Oggi è una giornata davvero splendida, fa freddo come è giusto che sia il giorno della vigilia di Natale,ma c'è un sole meraviglioso.

Diciamo però che purtroppo io non sono per nulla una di quelle persone metereopatiche che a seconda del clima che li circonda cambiano umore.

Anzi sembra proprio che qualcuno li sù si stia prendendo gioco di me.

Alla radio non fanno altro che parlare del Natale...canzoni natalizie, allusioni al cenone di questa sera e chi più ne ha più ne metta.

Io che non amo particolarmente questa ricorrenza spero che tutta questa falsa allegria passi il prima possibile perchè non ne posso più di vedere persone che per un intero anno mi hanno evitato, fare finta di essermi amiche.

Una volta raggiunto il vialetto di casa Dallas prendo il borsone e mi avvio verso il mio amico che mi aspetta a braccia aperte sul portico.

"Ehii amico qual buon vento" mi dice con tono scherzoso il mio migliore amico.

"Beh diciamo che di buono in questo periodo non vedo proprio nulla" gli spiego.

"Ehi insomma, non puoi stare così per una ragazza...si vede lontano un miglio che non si tratta unicamente per la discussione con tuo padre e si vede che non dormi decentemente da giorni dato che hai due occhiaie che neanche la pro-zia Linda ha mai avuto.
Per non parlare del tuo aspetto trasandato, credo di non averti mai visto senza il tuo ciuffo acconciato nel minimo dettaglio e con il tuo sguardo che metteva allegria persino ai depressi" mi dice sperando di riuscire così a tirarmi su di morale ma fallendo miseramente.

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