Capitolo 55

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MATIAS'POV
Molti non riescono a capire come faccia ad aspettare così pazientemente il momento in cui Deborah si sentirà pronta a concedersi a me, ma la risposta è molto semplice.
Quando si ama qualcuno viene quasi spontaneo desiderare la felicità dell'altro, ed io che sono pienamente consapevole del fatto che se le avessi messo fretta lei non ne sarebbe stata contenta, ho preferito mettere da parte i miei interessi.

Potremmo dire che mi nutro dei piccoli gesti, delle attenzioni e dell'amore che, attraverso questi ultimi mi trasmette  costantemente, anche se ammetto che muoio dalla voglia di farla mia.

Vorrei rendere la nostra prima volta indimenticabile, ma sono arrivato alla conclusione che qualsiasi cosa con lei diventa indimenticabile.

Si però ora basta, dove è finito il Matias Cooper virile che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno? Ora mi sembri quasi una ragazzina innamorata persa.

In effetti da quando ho capito di amarla il muro da duro che mi ero costruito si è iniziato a sgretolare lentamente fino a farmi diventare un rammollito, ma se questo significa essere felice allora meglio essere rammolliti che tristi.

Dopo i miei pensieri filosofici credo che sia giunta l'ora di andare di sotto perchè il taxi sarà sicuramente arrivato.
Così cerco di svegliare la mia ragazza nel modo più dolce possibile.

Le cospargo il collo do baci le sussurro all'orecchio e le mordo il lobo sperando così di riuscire nel mio intento, ma evidentemente avevo dimenticato di avere una ragazza completamente folle e diversa dalle altre così passo al piano B il solletico.

E come immaginavo eccola quì che si agita come una forsennata pregandomi di smetterla.

"Piccola scusa il disturbo ma noi dovremmo andare via" le spiego cercando di essere più gentile possibile.

"Okay, che ne diresti di farti perdonare portandomi di sotto in braccio? Sai sono ancora un po' ubriaca per riuscire a scendere le scale come una persona normale" mi chiede lei sbattendo le sue ciglia da cerbiatto nel tentativo di convincermi ed io non me lo faccio ripetere due volte.

Le porgo il suo giubbotto, e dopo aver indossato il mio la sollevo a mo di sposa e la porto giù.
Una volta dentro spiego al tassista la nostra destinazione e poi mi perdo ad osservare Debby che non ha perso occasione per accoccolarsi a me.

"Va meglio o sei ancora ubriaca?" Le chiedo mentre le accarezzo il viso.

"Va molto meglio, sono quasi sobria  infatti sto già iniziando a vergognarmi di ciò che è accaduto" mi spiega abbassando lo sguardo,ma io glielo impedisco sollevandole il mento.

"Non c'è niente di cui vergognarsi, lo ammetto prima di innamorarmi di te ero quel tipo di ragazzo che non si fa scrupoli e che non tiene a nulla, ma da quando sei arrivata tu sono cambiato radicalmente.
Non dubitare mai dei miei sentimenti perchè ti assicuro che non sono mai stato più sincero di così." Le spiego

"Grazie mille amore mio, non puoi nemmeno immaginare quanto questo conti per me" mi dice lei per poi baciarmi dolcemente.

JESSICA'S POV
Sono in macchina con Colton e con tutti gli altri ad eccezione di Deborah Matias e Ryan che per mia fortuna non vedo dal momento della nostra lite.
Colton si è offerto di accompagnare ognuno di noi a casa e purtroppo io essendo quella che abita più lontano sarò l'ultima, o almeno questo è quello che mi ha detto Colton.
Ormai sono le quattro e in macchina siamo rimasti solo io e Colton che sembra leggermente teso.

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