2° capitolo

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Curt mi guardò e sogghignò.

«Sapevo che c'era qualcosa di diverso in te» mi analizzò con gli occhi.

Io non capivo cosa volesse da me, mi allontanai ma lui, ma Curt si riavvicinò. La cosa mi incusse timore e per istinto misi le mani avanti: e non so come, qualcosa di invisibile spinse Curt all'indietro.

Non era stato nessun altro, se non io.

Si ripeté.

Ero io sì, proprio io.

Avevo dei poteri magici.

«Madre santissima di Dio» sussurrai sconvolta con le mani che mi tremavano.

Mi guardai le mani agitata, sorpresa e terrorizzata, ma come da brava bipolare nel profondo ero felice.

Questo significava che non ero pazza, non mi sentivo diversa, lo ero.

Iniziai a farmi complessi, a farmi a prendere dalle ansie, dalle paranoie.

«Sono una strega?» dissi a me stessa ancora ignara di quello che ero, ben presto scoprì che non ero una strega, ma qualcos'altro di più pericoloso.

Ma come si usavano questi poteri? Tutti vestiti da maghi ma solo io lì avevo i poteri. Mi guardai attorno e nessuno se ne era accorto, ma ovviamente per il mio cervello paranoico tutti mi avevano vista e dovevo svignarmela. Corsi a perdifiato fino a delle antiche mura, mi appoggiai al muretto con forza come se mi avessero spinta.

Avevo il fiatone, l'aria sconvolta, mille pensieri ronzanti in testa che mi pungevano e il telefono che mi vibrava in tasca: era una ragazza del gruppo dei Tassorosso.

Ricordo pensai in preda al panico "Oddio e se mi ha vista correre? E se ora mi raggiunge? E cosa le dirò?"

Di solito sono un tipo che risponde subito o appena può al cellulare, ma quella volta fui costretta a chiudere la chiamata.

Feci dei respiri profondi prima che le lacrime mi iniziassero a sgorgare dagli occhi, un misto di paura e commozione.

Curt non era l'unico che mi aveva detto che c'era qualcosa di diverso in me. Me lo aveva detto anche un mio amico albanese che leggeva i tarocchi. Un giorno mi lesse le carte e mi disse che vedeva e sentiva che avevo qualcosa di diverso e avevo un botto di energia interiore da far uscire. Grazie a lui ho scoperto che tutte quelle cose mistiche che amavo erano racchiuse in due parola sole: occulto ed esoterismo. Conobbi finalmente quelle parole che mi fecero scoprire l'angiologia, la demonologia e la cabala ebraica.

Grazie Dave.

Adesso mi sembra inutile dire che Curt mi trovò, quasi mi sequestrò e prese a scrutarmi come se non fossi umana, infetti non lo ero, ma io non lo sapevo. Mi spiegò che poteva aiutarmi ad utilizzare i miei poteri, mi fece vedere libri e video.

«Allora Sam» esordì sedendosi accanto a me su un muretto.

«Forse, anzi sicuramente, ti sarei sentita diversa da tutto il resto che ti circonda. E ora come puoi vedere lo sei. Permettimi di farti qualche domanda» disse.

Io stavo pensando ad altro, tipo "Come lo dico ora? Che cosa faccio di questi poteri? E se sono pericolosi?"

«Ti è mai capitato prima?» mi chiese in tono calmo e rassicurante.

«No» scossi la testa.

«Mmm» rispose «Hai mai avuto segni che potevi averli?» chiese.

Sì. Avevo la costante sensazione di essere diversa di avere qualcosa in più, ma non per presunzione ma perché quando leggevo i tarocchi prendevo tutto, quando conoscevo una persona mi sembrava di leggerla dentro e capirla, mi capitava di pensare a un qualcosa e subito dopo sentirla nominare da qualcuno o in tv, in radio o su un libro.

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