21° capitolo

184 11 10
                                    


«Dio mio!» esclamai sul pavimento della mia camera.

Il terzo chakra si era sviluppato.

Mi sentivo più attiva, con una voglia di correre inimmaginabile, la mia autostima era salita ancora, ero felice di essere in quel posto e non vedevo l'ora di adempiere al mio compito.

Niral era felice, me c'era qualcosa che la turbava ancora.

Notai la differenza durante l'allenamento con il maestro Hu.

«Cazzo!» esclami involontariamente.

Avevo fatto una capriola all'indietro per schivare un attacco.

«Bene» ammiccò un sorrisetto il maestro Hu.

Non fu l'ultima volta, iniziavo a fare capriole e volteggi in aria come una ginnasta.

Ero in palestra e alle parallele asimmetriche svolsi un esercizio senza errori.

Tisha mi vide e rimase stupida, senza dire una parola uscì dalla palestra.

«Accidenti ragazzina, sono passati quasi tre mesi e hai fatto buoni progressi. Brava» si congratulò Abe.

I miei fratelli si allenavano agli esercizi sospesi, accidenti delle macchine di allenamento: scattavano e saltavano in modo stupefacente.

«Vieni qui» mi ordinò Tisha. La seguì senza battere ciglio.

Mi lasciò una fattura a tradimento su un tappeto, ma istintivamente la respinsi.

«D'ora in poi i tuoi incantesimi di protezione o di attacco devono essere voluti, non involontari» mi disse con un bastone in mano, era un gun del kung fu.

Si avvicinò iniziando a colpirmi con quello, ma accidenti paravo e lo evitavo saltando da intorno a lei come una gazzella. Non sapevo farlo fino a ieri.

Non mi aveva colpita una volta.

«Come hai fatto?» mi chiese seria.

«Ho sviluppato il chakra manipura» spiegai a testa alta.

«Solo? E già sai saltare in questa maniera? Di solito è dal terzo chakra in poi che si inizia il miglioramento, ma tu sembri già a un allenamento avanzato. Come è possibile» ragionò, come se da me cercasse le risposte.

Io non lo sapevo, ma mi sentivo anche più forte in qualità di forza.

Mi passò un bilanciere da 20 kg che presi con un braccio, era leggero.

Mi aumentò il peso: sotto mio stupore sollevavo fino a 90 kg.

«Che cosa sei?» mormorò Tisha guardandomi.

Giurerei che le fosse venuta la pelle d'oca.

«Non lo so» risposi.

«Sei più forte del normale, di qualsiasi altra creatura studiata al tuo livello di allenamento» guardava per terra farfugliava nei pensieri, quasi riuscivo a sentirla.

«Tieni, Sam, ecco la pietra per il quarto chakra» mi affondo tra le mani una solita pietra liscia, lucida e levigata, era di colore rosa.

«Il quarzo rosa» dissi io osservano il suo colore carino.

«Ha il potere di riscaldare il cuore, in senso metaforico, calma, bilancia le emozioni donando pace interiore e armonia. Favorisce l'empatica e la riconciliazione. Fa accettare tutti i cambiamenti importanti senza preoccupazione» mi disse, era tesa, non lo lasciava trasparire ma io lo notavo, non era rilassata come il suo solito; il motivo lo presi a conoscenza dopo.

Cristallo e DiamanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora