26° capitolo

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Alcuni mesi dopo

Ero negli spogliatori dell'area esterna dell'addestramento, quella all'aperto. Mi spogliai rimanendo in pantaloncini e top neri da allenamento. Chris era fuori che mi aspettava. Mi legai i capelli in una coda, ormai diventati folti e lunghi, mi arrivavano sotto la vita, mai avuti così lunghi in vita mia, ogni tanto li guardavo e me li accarezzavo, neri corvini, senza doppie punte, forti, sani e lucidi.

Uscì nell'area all'aperto ormai fiera di me stessa, di quello che ero diventata e di quello che dovevo ancora essere; ormai la vergogna nemmeno la conoscevo più.

Grazie alle cure estetiche di Tisha, prodotti, creme, trattamenti e dermoabrasioni la mia pelle risultò bellissima: senza più cicatrici da cadute o brufoli e senza più macchie della pelle. Era quasi perfetta e i denti facevano progressi. Avevo perso molto peso, pesavo cinquanta chili, cellulite e smagliature sparire. Avevo un corpo allenato senza un filo di grasso, ma per costituzione mantenevo le mie line morbide.

Chris mi sorrise e mi passò un gun.

Iniziammo a combattere con il rumore legnoso dell'impatto dei bastoni che scandivano i nostri movimenti, come spettatrici c'erano riccioli d'oro e la sua amica. Riccioli d'oro era quella ragazza che mi incoraggiò la prima volta al palaghiaccio quando mi vide a terra per la caduta. Mi ricordo di Chris che mi aveva raccontato che nell'area 51 c'era una sana concorrenza, e che se prima nessuno non mi calcolava come rivale perché non mi ritenevano all'altezza, ora ne incominciavo ad avere qualcuno anche io: e riccioli d'oro era una di quelle. Era la tipica barbie, boccoli biondi e occhi azzurri. Quarta naturale, vita stretta e culo sodo.

«Non piacerà mai a nessuno, non ha tette» la udii dire all'amica seduta di fianco a lei.

La mia seconda era rimasta tale, e non credo sarebbe più cresciuta. Il seno piccolo mi aveva fatta sentire meno bella rispetto a chi aveva un seno proporzionato al proprio corpo, io per proporzionarmi con i miei fianchi larghi dovevo avere una quinta.

«Ma ha il culo» rispose l'amica.

«Le tette battono il culo, sempre, ricordatelo» rispose barbie.

«Quando avrà finito l'addestramento, potrete avere tutte le tette e i culi che volete, ma lei li batterà con solo lo sguardo» intervenne Tisha.

Spinsi all'indietro Chris con un calcio all'addome e mi voltai per guardala, con i miei profondi occhi marroni scuri.

Lei rispose con un ghigno e tornò al suo allenamento.

Il mio quinto chakra, il vishuddha, quello della creatività si era sviluppato del tutto. Non aumentò i miei poteri di molto, se non che il mio interesse per l'arte crebbe fino a farmi riprendere a suonare il pianoforte.

Lo suonavo a quindici anni, poi lo abbandonai, la scrittura era la mia vocazione: adesso suonare era diventato un buon passatempo, mentre lo scrivere rimaneva la mia bellissima passione che mettevo in atto durante le lezioni di giornalismo.


Ora meditavo per il sesto chakra, aiutandomi con l'ametista, l'ennesima pietra regalatami da Niral.

L'ametista simboleggia la compassione, l'umiltà, la sincerità e la saggezza spirituale. Dona buon senso e flessibilità nelle decisioni. Rafforza e migliora le abilità psichiche, intuitive e di chiaroveggenza essendo energeticamente direttamente collegata con l'energia della nostra mente. La utilizzavo anche combinandola con altri cristalli, ormai il Cristallo era parte della mia vita.

Avevo preso la patente e stavo imparando a pilotare l'elicottero. Avevo imparato a sparare precisamente con qualsiasi arma da fuoco, ero così brava che mi guadagnai il posto nei tiratori scelti dei cacciatori.

Cristallo e DiamanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora