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"Claudio, mi passi il sale?", urlò Alessia dalla cucina, mentre un rumore di pentolame accompagnava la sua voce. "Cazzo!"

"Che succede?", si affrettò a chiedere Claudio alzandosi dal divano e dirigendosi nella stanza adiacente. Mario, stiracchiò il corpo allungando le braccia. Si stropicciò il volto con le mani e socchiuse gli occhi cercando di afferrare i discorsi dei due ragazzi nell'altra stanza.

"Ho fatto cadere le... maledizione!"

"Ale, che hai?", chiese Claudio con tono preoccupato. "Sei nervosa."

"Niente."

Mario sentì il tono offeso e risentito di sua sorella come se si trovasse nell'altra stanza, con loro. Sapeva che qualcosa non andava. Aveva avvertito una sorta di preoccupazione nel suo atteggiamento. Una preoccupazione che si portava dietro da un po', ma che Mario aveva presentito in maniera disastrosa e prepotente solo da qualche giorno. Non le aveva chiesto come stesse. L'aveva osservata cercando di carpire dai suoi sguardi e dai suoi movimenti quale fosse il suo stato d'animo. Si chiedeva quale fosse il motivo per cui avesse smesso di parlargli. Si chiedeva come mai non gli avesse ancora raccontato la motivazione del suo dolore. Perché era finito il tempo in cui si raccontavano qualsiasi cosa succedesse loro? Il tempo della condivisione, del darsi completamente l'un l'altra senza riserve? Il tempo della vita insieme.

Mario si rendeva conto di aver contribuito molto a quella distanza, nell'ultimo periodo. Aveva cominciato ad avvertire in maniera così forte e dilaniante il dolore del sentimento che provava nei confronti di Claudio, che era divenuto sfuggente persino con sua sorella, la persona più importante della sua vita. Temeva che lei, in qualche modo, riuscisse a captare qualcosa. Aveva il terrore che Alessia si accorgesse che era follemente e perdutamente innamorato del suo fidanzato.

"Allora, mi passi il sale?", la voce di Alessia, stizzita, provenne dall'altra stanza e lo colpì in pieno petto come una consapevolezza a cui non aveva mai dato ascolto.

"Mario, vieni ad aiutarci!", urlò rivolgendosi a lui.

E quello era il momento più vicino alla fine che potesse ricordare. Il momento più difficile, più strano, più vero che avesse mai vissuto con Alessia e Claudio. Il momento in cui la consapevolezza del suo amore era tanto forte da non poter essere ignorata. E Mario aveva sempre saputo, dentro, che questo momento sarebbe arrivato, ma non era mai riuscito a prepararsi. Non sapeva come affrontarlo, non aveva idea di come gestirlo.

Da cosa veniva fuori quest'improvvisa urgenza di sentire il fiato caldo di Claudio sulla sua pelle? Era forse dovuta al fatto che non gli bastava più avere qualche relazione occasionale e di poco conto? Veniva forse dall'improvvisa sensazione di inadeguatezza dello stare al mondo?

O dall'infinita solitudine di essere il solo ad amare? Dalla solitudine di non essere ricambiato?

Raggiunse Alessia e Claudio e li aiutò a cucinare. Avvertiva la sensazione della presenza di una lastra di vetro che delimitava gli spazi tra lui e Claudio, tra lui ed Alessia e perfino tra Claudio ed Alessia.

Non erano più i tre amici spensierati che avevano condiviso le bravate adolescenziali, l'esame di stato, l'ingresso nel mondo degli adulti. Non erano più i tre ragazzi scanzonati, che urlavano le canzoni in macchina controvento. Non erano più "i tre moschettieri".

Qualcosa si era rotto.


***

Avevano pranzato, si erano sdraiati sul divano, facendo a gara a chi prendeva il posto migliore. Poi Claudio si era alzato ed aveva preparato il caffè. Tra i tre era quello che sapeva farlo meglio e, quando mangiavano insieme, il compito toccava a lui. Era una domenica come un'altra. O, meglio, lo sarebbe stata se fosse esistita ancora quell'armonia che caratterizzava il loro rapporto d'amicizia. Mario non riusciva a capire se fosse accaduto qualcosa o se le sue percezioni, dovute al sentimento che sentiva nei confronti di Claudio, avessero amplificato cose che già esistevano, facendo in modo che lui vivesse il rapporto in maniera completamente diversa da com'era mesi prima, anni prima.

L'altra parte di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora