"Beh, quello perché sei un idiota a cui piace scappare invece che accettare la realtà dei fatti."
"E quale sarebbe la realtà dei fatti?"
"Che io e te siamo perfetti. Siamo fatti per stare insieme. Siamo nati per stare insieme."
Mario perse l'equilibrio e si aggrappò all'estremità del top della cucina. Guardò Claudio negli occhi con un'espressione incredula sul volto. Evidentemente non si aspettava una risposta così diretta. Claudio poté osservare il cambiamento, l'evoluzione di ciò che Mario stava provando in quelle ore.
Aveva incontrato l'incredulità dei primi momenti, lo stupore, il desiderio, la tenerezza, per poi passare nuovamente per l'incredulità.
"Lo... lo pensi davvero?", chiese Mario.
Claudio si strinse nelle spalle come a voler minimizzare qualcosa che probabilmente era troppo grande e sconfinata, e che faceva paura a Mario quanto a lui.
"Io... so soltanto che c'è qualcosa che continua a portarmi verso di te. Che non... non riesco a staccarmi da te, che non posso starti lontano e... penso che lo stesso valga anche per te.", disse con difficoltà, cercando di guardarlo ma senza riuscire a sostenere per troppo tempo quello sguardo di pece.
"Naturalmente, Clà. Certo che è lo stesso.", fece Mario raggiungendolo e stringendolo nuovamente tra le braccia. Un tocco delicato, stavolta. Un tocco che non era latore di altri intenti nascosti. Gli lasciò un bacio sul collo e poi si staccò nuovamente da Claudio, senza notare il cuore che batteva all'impazzata nel suo petto. "Ne riparleremo in un altro momento, ok?", chiese Mario dandogli le spalle e tornando ai fornelli "Adesso possiamo stare insieme, goderci le ore che ci rimangono. Quando parti?", chiese distrattamente, dando forse per scontato che Claudio sarebbe partito quella sera stessa.
"Non ho preso il biglietto, ho prenotato al volo stamattina. Non sono riuscito a dormire per quel messaggio..."
Mario si voltò incredulo. Non aveva ancora idea dell'effetto che sortiva su Claudio. Un suo semplice messaggio aveva la capacità di sconvolgergli tutti i piani, di cambiargli l'umore e le intenzioni.
"Allora resta qui... per un po'."
Claudio scosse la testa. Per quanto gli sarebbe piaciuto restare a Roma, aveva degli impegni con il bar. I fornitori gli avevano dato problemi quella mattina, e non poteva rimanere via troppo a lungo. Inoltre era dell'idea che fosse Mario a dover tornare a casa. Era lui che si era allontanato senza una ragione che reputasse valida. "Non posso, Mario. Sai che ho l'Urban. Dovrò tornare."
"Resta almeno stanotte. Puoi ripartire domani.", disse tornando ad armeggiare con una padella in cui versò dell'olio e uno spicchio d'aglio.
Claudio gli sorrise posizionandosi dietro di lui e cingendogli i fianchi. "Va bene. Per stanotte resto."
"Che facciamo stasera? Posso portarti a visitare qualche posto qui a Roma."
"Che ne dici di pizza e film?", propose invece Claudio. Per quanto gli sarebbe piaciuto conoscere meglio Roma, preferiva trascorrere del tempo con Mario in un'attività quotidiana, una di quelle che gli era mancata in quei mesi. Voleva recuperare anche l'aspetto del rapporto che aveva sempre caratterizzato il loro legame, ma che non si era mai concretizzato in qualcos'altro. Era convinto che tutto partisse da lì.
***
Claudio si svegliò con il calore del corpo di Mario addosso. Fu una sensazione nuova. Avevano già dormito insieme, ma quella fu la prima volta in cui Claudio si sentì assolutamente parte della sua vita, in tutto e per tutto. Non erano più amici, adesso. Il braccio di Mario cingeva il suo busto, e le loro gambe erano intrecciate. Non poteva credere che stesse succedendo davvero. Aveva finalmente capito che in un modo o in un altro insieme ce l'avrebbero fatta.
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L'altra parte di me
FanfictionOPERA PROTETTA DA COPYRIGHT TUTTI I DIRITTI RISERVATI. Mario e Claudio sono amici. Un'amicizia viscerale ma piena di ombre e di tormenti. Un'amicizia che li rende complementari e dipendenti l'uno dall'altro, ma mai veramente vicini. Non come vorreb...