Per voi

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Siamo arrivati alla fine di questo percorso. Postare l'ultimo capitolo è stato difficile. È stato difficile perché non sopportavo l'idea di lasciar andare questa storia e questi Claudio e Mario. Ho come l'impressione di avere qualcosa in sospeso con loro, come se non avessi esaurito tutto quello che avevo da dire. Però non voglio portare la storia per le lunghe, rischiando di annoiare e di rovinare così una storia che è esistita da sempre, in un angolino del mio cuore.
Ho pianto e riso con loro, come se fossero persone davvero esistite. Mi sono emozionata, prosciugata, uccisa e poi sono rinata. Ho vissuto il loro amore come fosse mio, mi sono sentita parte del loro sentimento come se io stessa avessi sentito sulla mia pelle tutte le sensazioni che loro sentivano. E forse è stato così.
Amo L'altra parte di me, e non perché la reputo una storia di particolare rilevanza o interesse. L'ho scritto tra le righe dei capitoli precedenti: racconta solo la storia di due ragazzi normali che si amano di un amore speciale. La amo perché sento di aver scritto le mie sensazioni, di avervele regalate, di aver fatto qualcosa che in qualche modo ha avuto un senso, non solo nella mia vita, ma anche nelle vostre, a giudicare dai commenti bellissimi che mi avete lasciato in questi mesi. E non esiste un modo per ripagarvi di tutto questo. Non saprei come fare e forse non è nelle mie facoltà.

Ma volevo dire a tutti quelli che mi hanno scritto che questa storia non deve finire e che non si sentono pronti a lasciar andare Claudio e Mario de L'altra parte di me, che questa storia non finirà mai. Che Claudio e Mario esisteranno sempre, che sono l'uno la parte mancante dell'altro. Che si appartengono e si amano in un modo disperato e folle.
Una cosa così non può finire.

E anche se adesso mi sento vuota, come se stessi privandomi di una parte di me - e forse è così - volevo dirvi che, è vero, domani non troverete un aggiornamento di L'altra parte di me, e neppure dopodomani o nei giorni prossimi, ma se loro non ci saranno più a farvi compagnia, quello che è esistito e che sentiamo vicino non ci abbandona. Lo dico a me stessa per farmi forza.
In fondo questa storia ci univa, ma dietro c'ero io, c'eravate voi. Noi insieme.
Loro sono stati il collante, ma noi esistiamo ancora. E questa cosa non cambierà.
Ci saremo domani, dopodomani, e nei giorni a venire.

L'altra parte di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora