Quel tuffo nel passato a Mario era servito. Certo, non aveva risolto granché, ma si rendeva conto di avere ancora molto in ballo, di dover cercare di sciogliere una situazione che era rimasta in sospeso.
In quei mesi non aveva mai pensato davvero di poter perdere Claudio. Certo, temeva che lui potesse stancarsi, allontanarsi, prendere una strada diversa nella quale lui non fosse incluso. Però non aveva mai pensato che potesse davvero cominciare a frequentare qualcun altro. Non aveva mai visto Claudio con un altro uomo, non sapeva cosa volesse dire vederlo interagire, ridere e rapportarsi con un altro. C'era una parte, in fondo al suo cuore, che non gliel'avrebbe perdonata mai. Eppure lo capiva. Sapeva che, in fondo, anche Claudio aveva le sue ragioni. Sapeva che era fatto così, che anche se soffriva faceva in modo di trovare sempre il rovescio della medaglia. Si convinceva di poter andare avanti, e magari ci riusciva, sebbene una parte di lui rimanesse sempre ancorata al passato che tanto lo faceva soffrire, o, comunque, si convinceva di poter superare tutto. Per tante volte loro due si erano allontanati, anche se mai come in quel momento, però si erano sempre ritrovati, e Mario confidava in quel legame.
Aveva letto nei suoi occhi aspettativa e paura, quando si erano parlati. Sapeva che Claudio non avrebbe ceduto, ma l'unica cosa che non avrebbe tollerato era l'indifferenza, e Claudio non si era mostrato affatto indifferente al suo ritorno, alla sua presenza. Aveva nuovamente avvertito quel brivido che non provava da mesi, e sentiva che Claudio provava la stessa sensazione.
In quel momento però aveva in testa un unico pensiero: Alessia. L'aspettava seduto al tavolino di un bar, ma aveva già ordinato per evitare di pensare.
Non sapeva neppure come si fosse convinto a parlarle prima di andare via. Forse erano state le parole di Claudio, il suo sguardo perso, la sensazione di vederlo andar via per sempre, quella più di tutto il resto. E Mario non poteva permetterselo, non quando finalmente era riuscito ad avere ciò che non aveva mai sperato di ottenere.
Mangiò un altro biscotto che accompagnava la sua tazza di the fumante e chiuse gli occhi in cerca delle parole che avrebbe dovuto dire ad Alessia. Non sarebbe mai riuscito a parlarle di Claudio, di quello che provava per lui, della sensazione di ansia e di disagio che avvertiva ogni volta che erano distanti. Non sarebbe mai riuscito a parlarle del suo amore, eppure doveva provarci. E se c'era anche solo una possibilità di dirle tutto, quello era il momento giusto.
Mentre rifletteva su come comportarsi vide una figura esile raggiungere il locale.
Quanto gli era mancata! Il suo tocco lieve, le sue mani affusolate, la sua voce rassicurante. I suoi occhi in cui si specchiava, il loro modo di capirsi senza le parole.
Gli era mancato tutto di lei. Era stata l'unica persona, insieme a Claudio, a comprenderlo e ad aiutarlo negli anni in cui aveva lottato con la sua sessualità. L'unica a capire i suoi silenzi e ad accettare il suo stato d'animo altalenante. Era l'unica persona, oltre Claudio, alla quale avrebbe affidato la sua stessa vita, per la quale avrebbe sacrificato la sua stessa vita.
Dovette sforzarsi di non piangere, mentre la guardava arrivare ed esitare all'ingresso del locale quando lo vide da lontano. Lo sguardo di Alessia tradiva un'espressione di puro terrore, come se temesse quell'incontro. Mario le sorrise incoraggiandola, mentre il cuore gli si stracciava nel petto. La vide avanzare e d'istinto si alzò. La raggiunse in qualche secondo e la strinse forte tra le sue braccia.
Sentì il profumo dei capelli di Alessia invadergli le narici, e accolse il suo corpo esile come se volesse farsi perdonare di tutto il male che le aveva provocato senza volerlo. La strinse al punto da farle male. Sentiva nuovamente la pelle di sua sorella sotto il suo tocco, come se fosse parte stessa della sua carne. Avvertiva il profumo di pulito che l'aveva sempre contraddistinta e non gli pareva vero. Gli sembrava una follia essersi allontanato negandosi a tutti, negandosi ad Alessia. Sapeva che lei non meritava tutto quello che lui le aveva fatto passare, ma non avrebbe saputo come altro comportarsi. Non si sentiva pronto a guardarla negli occhi e ricordare il volto di Claudio estasiato dal piacere. Non si sarebbe mai sentito pronto a parlarle del suo amore di una vita, del loro amore di una vita.
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L'altra parte di me
FanfictionOPERA PROTETTA DA COPYRIGHT TUTTI I DIRITTI RISERVATI. Mario e Claudio sono amici. Un'amicizia viscerale ma piena di ombre e di tormenti. Un'amicizia che li rende complementari e dipendenti l'uno dall'altro, ma mai veramente vicini. Non come vorreb...