★Capitolo 41 Benvenuti a San Pietrogurgo★

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IGOR

Siamo giunti alla stazione Moskovsky.
La fermata è come sempre affollata, io e Irina  proseguiamo il percorso, evitando la folla di persone che frettolose si precipitano verso i treni in sosta.
 Usciamo dalla stazione. Mi guardo intorno spaesato; San Pietroburgo è stupenda.
Penso: “Accidenti, com'è bella questa città. Mi piacerebbe ritornarci, magari trascorrere l'estate tutti insieme io Irina, Maxim Aleska e Tosik!” Sorrido a quel pensiero.
Irina, accanto a me, mi tiene per mano.
Con un sorrisero: «Eccoci a San Pietroburgo! Ecco mio zio. È arrivato puntuale come sempre!» Accenna soddisfatta mentre vediamo suo zio che scende dall' auto una Bmw nera. 
«Buongiorno! È bello rivedervi professore», accenno  mentre trascino il mio trolley azzurro. 
Boris sorride: «È bello rivederti Igor e sapere che stai bene, è una notizia stupenda! Bene, salite a bordo ragazzi!»
 Sistemo il trolley nel portabagagli dell'auto, e insieme a Irina salgo a bordo.
Boris mette in moto e parte, durante il tragitto accende lo stereo dal quale risuona una canzone degli Amatory.
Mentre osservo il paesaggio circostante vedo L'Hermitage, il Museo storico della città.
 Meravigliato osservo il passaggio  dal finestrino un po' abbassato. 

IRINA

Lo sguardo di Igor somiglia a quello di un bambino; sorpreso e felice di visitare quella stupenda città.
Sussurra: «Irina cos'è quel palazzo? Per caso è il Palazzo d'inverno? È stupendo!» Esprime entusiasta con una nota di curiosità.
Io che siedo accanto a lui sul sedile posteriore: «Indovinato, quello è il palazzo d'inverno, la dimora appartenuta ai Zar del passato!» Dico con sincerità.
Quanto sono felice che Igor sia qui, e che io abbia avuto la possibilità di poter andare con lui alla Sede degli adepti della Luce!

IGOR

Sorrido, mentre vago con la mente immaginando di correre sulla spiaggia insieme a Irina, Maxim, Aleska e il piccolo Tosik.

A quei pensieri sorrido felice, ma il mio sorriso si spegne, poiché in passato Maxim mi negava di trascorrere l'estate al mare. 

Penso: “Non mi portavi mai al mare, non ricordo quand'è stata l'ultima volta che andammo insieme” 

La voce di Boris mi fa tornare alla realtà: «Eccoci arrivati, ragazzi, potete scendere.»

L'auto è in sosta. Io e Irina scendiamo.
Boris sorride: «Igor questa è la Sede degli Adepti della Luce! Sarà la tua nuova casa per un po', spero sia di tuo gradimento il  soggiorno. Benvenuto», Riferisce con un sorriso.
Io trascino il trolley e osservo l'enorme palazzo di colore bianco, con delle sfumature color oro.
Penso: “Caspita! Questo non è un palazzo. È un  grattacielo enorme! Che bello!” Sorrido e seguo Irina e Boris all'interno dell'enorme edificio.

IRINA

Ad accoglierci c'è Aida che appena mi vede mi va incontro e con vivacità mi abbraccia: «Irina! Che bello rivederti, e lui è quel ragazzo che mi parlavi vero?» Chiede felice.
Contenta annuisco, ricambiando l'abbraccio: «Ciao Aida, è bello rivederti. Si lui è Igor.» Accenno con un sorriso: «Igor lei è Aida, una mia amica, Aida, lui è Igor, il mio fidanzato!»
Igor sorride: «Piacere di conoscerti» le stringe la mano. «Piacere mio. Bene adesso le mostero la sua camera, poi verso ora di pranzo la avviseremo di presentarsi in mensa dove pranzeremo con gli altri allievi, mi segua» Boris accenna:
«Ah! Per poco dimenticavo, Igor devo presentarti la preside dell'Accademia. Vieni?» Dice ammiccando un occhiolino.

IGOR 

Mi gratto la nuca a disagio, poiché Irina e Aida mi hanno lasciato solo con Boris.
Annuisco: «Ehm, sì, va bene, adesso vengo» rispondo con un timido sorriso.
Boris mi conduce  davanti a una porta rossa, bussa: «Posso entrare?» Chiede con un tono amichevole.
Dall'altro lato una voce femminile:
«Boris, certo, puoi entrare!» Accenna entusiasta.
 “Com'è possibile? Già sapeva che era Boris? Che strano. Chissà chi è questa famigerata preside, sono curioso!”
Boris apre la porta entrambi entriamo nella stanza.

ᴀɴᴏᴛʜᴇʀ ʟɪғᴇ #Completa (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora