★Capitolo 57- Un salvataggio in Extremis 1°Parte★

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MAXIM

Io, Irina, Aleska e Tosik siamo affranti per la scomparsa di Igor. Ci chiediamo se un giorno Igor sarebbe tornato da noi.

Siamo in soggiorno, tutti sono cupi in volto pensierosi.

«Igor, mi manchi, tornerai da me un giorno?» Si chiedeva Irina mentre gli occhi le diventano lucidi.

Aleska sospira: «Irina, Maxim , ascoltatemi vi devo dire una cosa importante. Si tratta di Igor», accenna con un tono serio.

 «Cosa devi dirci?» Chiediamo impazienti.
Aleska sospira: «Ho percepito la presenza di Igor, lui è intrappolato in un’ altra dimensione, in un epoca futuristica. 

Era vivo... Ma adesso non più, non percepisco più la sua Aura angelica, si era trasformato in angelo e, ha lottato duramente contro Andrey», si sofferma agitò le dita formando un cerchio magico dal quale appare un ologramma di ciò che è accaduto in quella dimensione.

Vediamo Igor che lotta allo stremo delle forze pur di sconfiggere Andrey, sacrificando la sua vita morendo con l’intento di eliminare il nemico.

Igor è diventato pulviscolo di luce bianca, davanti agli occhi attoniti dei presenti: «No! Non è giusto!  Maledizione è ingiusto! Igor è morto sacrificandosi per salvare tutti noi?! Dannazione. Non potrò più abbracciarti!» Affranto mi lasciò cadere in ginocchio nell' aver visto con i propri occhi il triste destino di mio fratello.

Piango lacrime amare, sferro pugni, urlo e getto a terra tutto ciò che mi trovo davanti. Sono una furia, mentre Aleska in lacrime urla: «Maxim, Igor è morto felice... Guarda!» Dice con le lacrime  agli occhi.

«È morto felice? Cosa cazzo mi importa?! È morto! Dannazione, non tornerà più. Ed è solo colpa mia!» Grido furioso, come un uragano esco di casa e con la sigaretta tra le labbra e le lacrime agli occhi penso a lui. “ Fratellino... Non sono riuscito a evitare la tua morte, se solo potessi tornare indietro, se solo potessi farlo, non potrò più abbracciarti, rivedere quel tuo sorriso, vederti giocare con Tosik, non potrò più dirti che ti voglio bene, perché tu.... Non ci sei più. Sei morto! È tutta colpa mia” i ricordi e la frustrazione di averlo perso mi logorano.

Vedo una casa incendiata, i vigili del fuoco in azione. “Oddio c'è ancora qualcuno in quella casa! Devo fare qualcosa. Sono un vigile del fuoco” 

Mentre avanzo di pochi passi verso quella casa in fiamme: «C'è ancora qualcuno all'interno?» Chiedo serio.

Una donna bionda, occhi viola insieme a suo marito, capelli rossi e occhi azzurri, rispondono: «Sì, c'è nostra figlia! Irina!»

E senza esitare corse su per le scale: «Irina, dove sei?» Grido mentre l'aria è irrespirabile. 
Le fiamme divampano, io riesco a udire il pianto della bambina: «Sono qui, aiutatemi, vi prego, ho paura!» Corro verso la porta e con cautela la apro. «Irina sono qui! Va tutto bene, non aver paura», la bambina è rannicchiata ai piedi del letto, in lacrime. La prendo per mano, tutto intorno a noi inizia a crollare i calcinacci la situazione si fa sempre più rischiosa.

«Siamo quasi arrivati all'uscita, forza piccola ancora un altro sforzo!» Dico, ma all'improvviso una trave crolla e blocca la strada, resto separato. La piccola è salva  i vigili del fuoco la prendono tra le braccia: «È tutto finito piccola», la portano in salvo all'esterno. La bambina urla: «Un signore mi ha salvata, è rimasto bloccato dal crollo!» i vigili del fuoco ormai non possono far niente le scale sono a rischio crollo.
Avverto un caldo pazzesco, grondante di sudore per la temperatura alta. “Che caldo asfissiante, non resisto più... Forse è questa la mia fine? Morirò in questo incendio? Non ho mai fatto nessuna buona azione nella mia vita, già ero un insensibile, egoista e violento, mi drogavo, ma quella persona losca non c'è più, sono cambiato grazie a te Igor, caro fratellino,  te ne sei andato lassù per sempre, presto ti raggiungerò!» Sono intontito dall'eccessiva temperatura e il fumo, e rischio di morire, la vista mi si annebbia. “Igor, finalmente ti abbraccerò presto! Voglio morire e raggiungerti”, sorrido  mentre vedo una trave che sta per crollarmi addosso, sgrano gli occhi dallo stupore per la scena che mi si para davanti agli occhi.

Il tempo si rallenta, avverto una voce: «Accidenti Max! È da poco che non ci vediamo... E ti vai a cacciare nei guai?!» Scuoto il capo temendo si trattasse di un'illusione ottica. 
Sussurro: «Igor ma s-sei davvero tu?» Deglutisco mentre vedo mio fratello, vivo, di fronte a me che mi stringe tra le sue braccia.

ᴀɴᴏᴛʜᴇʀ ʟɪғᴇ #Completa (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora