ᴀɴᴏᴛʜᴇʀ ʟɪғᴇ #Completa (In Revisione)

★Capitolo 4 Problemi Familiari★

IGOR

Mi sveglio trovandomi accanto Irina, mi sento ancora intontito. Mi alzo a sedere sul divano dove ero disteso poc'anzi. Con uno sguardo confuso, chiedo «Cosa è successo?» Gemo dal dolore, la ferita al braccio mi procura fitte dolorose, con lo sguardo triste chiedo: «Il Licantropo mi ha morso, ricordo tutto, perché non mi sono trasformato?» Il mio sguardo percorre spaventato le tracce di sangue sul pavimento e sui vestiti di Irina. «Tranquillo non sono ferita, questo è il tuo sangue. Ti devo la vita, mi hai salvata. Se tu non fossi intervenuto, non sarei più qui!» Spiega con gli occhi lucidi, io risollevato sospiro.

«Come ti senti adesso?» Chiede Irina sfiorando il braccio bendato.

Emetto una smorfia di dolore: «Va molto meglio, grazie per esserti preso cura di me!» Rispondo, mentre mi guardo intorno, nel soggiorno un lato è devastato le sedie e il tavolino rotondo sono a terra, travolti dalla violenza impetuosa dell'irruzione del Licantropo.

«Accidenti c'è da sistemare questo sfacelo. Sembra che sia passato un tornado!» Esclamo, sono in piedi e mi passò la mano sul collo, ancora un po' indolenzito. E inizio a sistemare la sedia. Irina mi raggiunge e in silenzio finiamo di ordinare il soggiorno.

«Scusa se te lo chiedo, dove sono i tuoi genitori?» chiedo in tono preoccupato. Irina abbassa lo sguardo. «I miei genitori... io sono orfana, li persi due anni fa. Un uomo e una donna piombarono in casa e li uccisero davanti ai miei occhi. Ricordo ancora quegli occhi rossi degli assassini che sparirono nel nulla!»

Resto sconvolto da ciò che Irina ha appena detto, entrambi abbiamo in comune la perdita dei nostri genitori che vennero uccisi dai demoni.

Igor ha lo sguardo basso, le mani strette in pugni, poggiate sulle ginocchia. «Mi dispiace tanto per i tuoi genitori. È terribile, so cosa provi, anche io come te sono orfano, che coincidenza... morirono uccisi nello stesso modo».

IRINA

Resto in silenzio, assorta nei miei pensieri. Sconvolta dalla rivelazione scioccante del mio amico.

Il ragazzo con un tono dolce, mi sfiora il viso e le scostò una ciocca di capelli ribelli davanti al viso, e dice: «So cosa provi, Irina, ascoltami. Credo che questo non sia una coincidenza, l'aggressione del Licantropo. Credo che tu sia in pericolo. Irina sappi che la prof di biologia mi ha accennato l'esistenza del paranormale: esistono i Demoni, Vampiri, Streghe e Licantropi, costoro sono gli Adepti delle Tenebre. E esistono anche gli Angeli: Gli Adepti della Luce! Non credo sarai al sicuro qui da sola. Pensavo... ti andrebbe di restare a casa mia? Almeno non sarai sola. Cosa ne pensi?»

«Non so che dire, Igor sei molto gentile. Grazie, vuoi davvero ospitarmi a casa tua?» Chiedo incredula. Igor con sorriso affabile risponde: «Certo che voglio ospitarti a casa mia. Ti presento mio fratello maggiore. Allora accetti l'invito?»

Al pensiero di essere ospitata a casa del mio amico, sono felice, non avrei trascorso la notte da sola a casa.

«Accetto l'invito, grazie! Sei un vero amico!» Dico accentuando la parola amico, e dalla gioia lo abbraccio.

«Va bene, mi fa molto piacere. Allora prepara le tue cose, verrai a casa mia.» dice il giovane con dolcezza. «Bene, vado a prendere ciò che serve e torno presto. Resta qui», e detto ciò mi allontanò e salgo al piano superiore nella mia camera. Prendo una valigia e all'interno metto dei vestiti: jeans, gonna e maglione, pigiama rosa tutti piegati in ordine, uno spazzolino, asciugacapelli e pettine. Chiudo la zip della valigia. Scendo in soggiorno, Igor è seduto sul divano. «Eccoti, andiamo?» Sorrido e lo raggiungo, il giovane prende la valigia e insieme usciamo di casa, sta per imbrunire.
Igor si guarda intorno, mi prende per mano. «Casa mia è a dieci minuti da qui se prendiamo il treno». Io arrossisco nel vedere che il giovane mi tiene per mano. «Va bene, prendiamo il treno allora». E così saliamo sul convoglio, e ci accomodiamo vicini sui sedili.