★Capitolo 32 Irina & Maxim★

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IGOR

 Alzo lo sguardo verso l'alto vedo di sfuggita delle sagome; un ragazzo e una ragazza fuggono sui tetti delle abitazioni.

Mentre nei dintorni si avvertono le sirene della polizia, e i vigili del fuoco. Mi guardo intorno allarmato: «Sta arrivando la polizia, cosa facciamo?» Chiedo con un filo di voce.

Aleska sorride: «Andiamo via, semplice!» Risponde con nonchalance, salendo in auto, la seguo, mette in moto e parte a tutto gas. 

«Dove stiamo andando?» Accenno in un tono tra il curioso e l'ansioso.

Aleska

 Sorrido, sbuffando: «Andremo a casa, poi domani ti accompagnerò da Irina e Maxim, contento?» Dico con un falso sorriso, poiché al pensiero di separarmi da Igor mi fa male. 

Il giovane con un sorriso: «Davvero? Domani mi accompagnerai da loro? Che bello! Sono così felice, grazie!» 

Ma improvvisamente diventa serio «Aleska non voglio separarmi da te. Sei come una sorella per me, non voglio perderti. Vorrei che restassi con noi», dichiara con un filo di voce.

Mi asciugo frettolosamente una lacrima, trattenendo l'istinto di piangere. “Igor Maledizione, non capisci che se io restassi con te saresti sempre in pericolo? Andrey e Aleksey sono sopravvissuti all'attacco alla loro Sede. Credevo di averli eliminati.. Non mi ispira niente di buono!” mentre guardo sempre davanti.

In auto c'è un silenzio opprimente:

«Aleska, cosa stai pensando?» Chiede il corvino con un tono triste.



IGOR

 Nel frattempo siamo  a casa di Aleska, Tosik il gattino, ha provocato qualche danno: un vaso rotto, e dei graffi sulla porta d'ingresso. Segno che voleva uscire a  cercarmi.

«Ehi! Piccolo ti sono mancato, eh? Anche tu a me. Sono tornato. Eccomi!» e lascio che il micio, mi salta in braccio. 

Tosik miagola e strofina la testolina contro il caldo torace del suo padroncino. «Hai fame vero?» Prendo dei croccantini di salmone e li verso nella ciotola, la adagio sul pavimento.

Tosik affamato salta giù dalle mie braccia protettive e si avventa sulla ciotola. «Aveva proprio fame!» Commento  scherzoso.

«Aleska? Che cosa c'è per cena? »

«Ti va del Ramen, lo ordiniamo?»

Io arrossisco, non avevo mai assaggiato quel piatto Giapponese:

«Sì, va bene, non l'ho mai assaggiato» accenno con un sorriso.

Aleska ordina due Ramen e una bottiglia di Vodka.

Poco dopo giunge una ragazza a ritirare le ordinazioni, quando apro la porta, mi trovo di fronte una bella ragazza dai capelli neri e occhi castani, che mi guarda con un sorriso: «Buonasera, ecco le ordinazioni, spero siano di suo gradimento.»

Mi tende il vassoio contenente il cibo in contenitori di plastica.  raccolgo il vassoio e pago il conto:

«Grazie, arrivederci». La ragazza sorrise: «Buonasera.» La saluto, la vedo allontanarsi su una moto. Chiudo la porta alle mie spalle, torno in soggiorno. Poggio il vassoio sul tavolo. Sussurrò:

«Aleska, è arrivato l'ordinazione, ehm, Aleska?»
Nessuna risposta, salgo al piano superiore. Dove sento il rumore d'acqua che proviene dal bagno, ipotizzo che sta facendo una doccia. Busso alla porta: «Aleska, sei qui? Scusa se ti disturbo, volevo avvisarti che la cena è in tavola. Sono arrivate le ordinazioni!»

ᴀɴᴏᴛʜᴇʀ ʟɪғᴇ #Completa (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora