★Capitolo 25 Un Misterioso Incontro★

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IRINA

È Domenica mattina, e avverto sempre più la mancanza di Igor, tanto che inizio a vederlo nei sogni; il ragazzo è cambiato, i suoi capelli rossi, sono neri. Il corvino mi guarda con la sua solita espressione vivace: «Ciao Irina, eccomi sono tornato».

Mi si avvicina lentamente, e ci scambiamo un casto bacio. Mi sveglio di soprassalto al trillo insistente della sveglia digitale. “Proprio adesso doveva suonare questa sveglia?! Che bel sogno che stavo facendo... Igor... Un giorno ti rivedrò? Tornerai da me? Mi manchi troppo!”

Mi alzo dal letto, e come tutti i giorni; faccio areare la stanza sistemo il letto, faccio la doccia mi vesto e vado in soggiorno a preparare la colazione, trovo Maxim seduto a tavola che ha già preparato la colazione; crêpes al cioccolato. 

Resto sorpresa di vederlo già in piedi:
«Buongiorno Maxim. Già sveglio? Hai preparato la colazione. Che gentile!»
Mi accomodo a tavola di fronte al ragazzo. Maxim se ne sta in silenzio, con le occhiaie:
«Non riesco a dormire... Faccio dei brutti sogni su Igor. Degli incubi orribili! Nel quale vedo Igor morire in mezzo alla boscaglia, di notte. Non ce la faccio più! Mi manca troppo. Maledizione!»

MAXIM

“Fratellino dove sarai? Starai bene? Ho paura che sia accaduto ciò che ho visto in quell' incubo. Ho tanta voglia di averti qui, di abbracciarti, di sentirti dire Max... con quel tuo sorriso spensierato, quella tua dolcezza che odiavo, adesso ne sento la mancanza, che razza di fratello sono stato? Solo adesso che sei scomparso mi accorgo di volerti tanto bene? Stupido!”

La voce di Irina mi riporta bruscamente alla realtà: «Ascoltami, anch'io ultimamente faccio strani sogni, nel quale sono sicura che quel ragazzo dai capelli neri corvini, e occhi azzurro cielo sia Igor. È lui, ne sono certa. Perché mi sorride, e mi conosce mi saluta col suo sorriso... Mi sono svegliata da quel sogno al suono della sveglia».

“Quei sogni orribili, Igor che muore in quella boscaglia in mezzo alla neve, tutto solo... E io che porto i girasoli sulla sua lapide, i girasoli, i suoi fiori preferiti.”

Sorrido in modo amaro.

IRINA

Osservo con tristezza  il ragazzo biondo di fronte a me,  non vedo più quel ragazzo dal carattere impassibile, è cambiato. Maxim alla scomparsa di suo fratello mostra il suo lato nascosto.

È un ragazzo fragile, molto legato al fratello minore, nascondeva a tutti i suoi sentimenti e le sue debolezze, si era creato una maschera; di indifferenza, dietro la quale occultava il suo animo dolce e fragile agli altri; non amava dimostrare agli altri i suoi sentimenti, ma adesso con la scomparsa di Igor, le cose sono diverse, Maxim soffre intensamente per la mancanza del fratello.

«Irina, tu credi che Igor tornerà da noi?»

Accenna in un sussurro, non riuscendo a dire altro.

«Sì, sento che Igor è vivo, è da qualche parte. E un giorno tornerà da noi». Dico con un tono deciso.

Maxim sospira, e con un sorriso incerto: «Lo spero tanto, mi manca troppo!» Detto ciò si alza dalla sedia, prende il giornale dal tavolino vicino alla Tv e inizia a leggerlo.
«Vado a fare una passeggiata, torno presto».
«Va bene. Ti accompagno?» Accenna serio.
«Tranquillo, vado a fare una passeggiata, non preoccuparti».

Indosso: una gonna blu, una camicia bianca, e un maglione a giromaniche grigio. Sorrido e prendo l'ombrello, poiché il cielo è nuvoloso, saluto Maxim con la mano, ed esco di casa.
Passeggio un po' per il viale alberato, inizia a piovere, apro l'ombrello, e mi riparo dalla pioggia, seduta sugli scalini che conducono al viale.
Piove... Detesto la pioggia, mi trasmette malinconia. Oh! Igor”. Penso a lui. 

A un tratto avverto un miagolio avvicinarsi.
Abbasso lo sguardo verso la fonte di quel miagolio; sul gradino vi è un gattino nero che mi guarda con i suoi occhi azzurri, in un tono curioso. 

Il gattino miagola nuovamente. 
«Ehi! E tu che ci fai qui tutto solo?»
Lo prendo in braccio, lo accarezzo.
«Sei un bel gattino, sai?»

Accenno, mentre accarezzo il folto pelo nero del gatto che si lascia accarezzare.

Questo gattino non ha un collare, è un randagio. Poverino”. Mentre sono immersa in questi pensieri, qualcuno si avvicina.

«Grazie di cuore! Ha ritrovato il mio gattino! L'ho perso un attimo di vista...» Biascica una voce maschile familiare.

Alzo lo sguardo verso il mio interlocutore, e ne resto completamente sorpresa, a tal punto che sgrano gli occhi: «T-Tu? Che ci fai qui?»

Dico in un tono serio, che traspare curiosità.
Il ragazzo mi sorride: «Ero in stazione... E Tosik, il mio gattino, è scappato dalle mie braccia, e l'ho rincorso fin qui.. Fortuna che lei lo  ha ritrovato, le sono grato. Ero preoccupato, poteva rischiare di essere investito da un'auto!» Accenna in tono triste.

«Sono felice che il suo gattino sia salvo. Ecco»

E gli porgo il gatto. Il giovane sorride, prendendo in braccio il micetto, lo accarezza.

«Grazie infinite, scusa devo andare, spero di rivederla». Sorride il ragazzo, e in modo frettoloso si allontana con il gatto in braccio; è sprovvisto di ombrello, ed è costretto a correre sotto la pioggia, lo guardo e lo vide allontanarsi sotto la pioggia.

“Povero ragazzo, non ha l'ombrello, si sta bagnando tutto. Quel ragazzo...”

Sorrido e mi incammino per tornare a casa.
Quando a un tratto mi fermo di colpo, ricordo solo allora di aver notato che quel ragazzo ha l'identico anello d'argento all'anulare che aveva Igor. E sospetto in questo istante che quel ragazzo e Igor siano realmente la stessa persona.

ᴀɴᴏᴛʜᴇʀ ʟɪғᴇ #Completa (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora