★Capitolo 42 Agata la preside degli Adepti Della Luce★

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 IGOR 

Entro nell' ufficio della preside insieme a Boris, avanzo incerto.
«È permesso?» Chiedo con un po' di disagio, alle spalle di Boris.
L'insegnante sorride alla donna seduta alla scrivania, ha lunghi capelli biondo cenere e occhi verdi.

La donna sorride: «Ciao Boris, bene finalmente sei qui Igor. Non essere timido ragazzo. Avvicinati, Boris, puoi  lasciaci soli? Devo parlare con lui». 

Il biondo  annuisce e mi lancia un'occhiata d'intesa, intanto sono teso: "Come fa a conoscere il mio nome? Chi è davvero questa donna?" 

I suoi pensieri vengono interrotti da Boris che chiude la porta dietro di sé.
In questo istante resto solo con la donna che mi osserva incuriosita, con un sorriso: «Non aver paura Igor. Tranquillo non ti mordo mica, accomodati», mi fa segno di sedermi sulla poltrona di pelle bianca.
Faccio come mi aveva consigliato la donna di fronte, mi accomodo sulla poltrona e con un sorriso forzato:

«Eccomi, signora, di cosa deve parlarmi?» Domando con un lieve tono di curiosità.
La donna si scosta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sorride: «Per prima cosa, mi chiamo Agata, e sono una veggente, prevedo il futuro. Dunque, devi sapere che sei molto speciale, racchiudi in te i poteri della Luce, sei un angelo e la tua origine ti rende speciale. Ti allenerai a usare i tuoi poteri nella camera della simulazione!» Accenna con un tono dolce.

Resto confuso dal suo discorso, penso: "Mi allenerò nella camera della simulazione? Non capisco cosa sarà? Una specie di centro d'addestramento?" Con un tono serio: «Capisco, mi scusi, ma la camera di simulazione in cosa consiste? È una specie di centro d'addestramento?» Domando curioso.

La donna sorride: «Sì,  hai capito al volo, sei un ragazzo perspicace! Bene, ti dirò in cosa consiste l'allenamento che dovrai affrontare domani mattina e in pomeriggio», spiega seria.
 Guardo Agata negli occhi:
«Capisco, mi dica tutto l'ascolto», rispondo serio, con una nota di curiosità.
Agata mi guarda negli occhi, e con serietà accenna: «Il tuo allenamento sarà duro e faticoso, consisterà di affrontare ologrammi di demoni, e durante i combattimenti potrai usufruire dei poteri magici degli elementi che sono assopiti. So che c'è la farai.» Dice con un sorriso.
«Capisco, sarà un allenamento abbastanza impegnativo, ma riuscirò a superarlo», affermo con un sorriso.
Agata con un sorriso:
«Bene, Igor, adesso puoi andare, ci vediamo domani» mi tende la mano che stringo delicatamente.
«Arrivederci a domani» e detto ciò saluto Agata ed esco dalla stanza.
Nel corridoio ad attendermi c'è Irina che mi raggiunge: «Eccoti,  finalmente, com'è andato l'incontro con la preside? Vieni con me mi spiegherai tutto nella nostra camera!» Dichiara con entusiasmo.
«Ok, andiamo allora», insieme entriamo nell'ascensore, raggiungiamo il dormitorio al 3° piano.
Irina mi conduce nel nostro appartamento:

È ampio, con cucina attrezzata, soggiorno completo, camera da letto e bagni. 
Mi guardo intorno meravigliato.
«È stupendo qui!  Irina, guarda la Tv a schermo piatto! Divani in vera pelle, vasche idromassaggio, questo sembra un Hotel di lusso, altro che Accademia! » Esclamo entusiasta.

Irina sorride,  mi sfiora la guancia, e mi tira un pizzicotto:
«Sì, è vero, è tutto lussuoso,  dai dimmi cosa ti ha detto la preside!» Rimbecca in tono curioso.
«Niente, mi ha detto che domani mattina e in pomeriggio per me inizierà l'allenamento nella camera di simulazione per combattere e affinare le mie magie assopite». Spiego facendo spallucce.
Irina con lo sguardo basso chiede:
«E se sarà rischioso? Sarà un duro allenamento», accenna tesa.

Scuoto il capo, le accarezzo la guancia: «Ehi! Tranquilla, andrà tutto bene, adoro le sfide, non mi tiro mai indietro di fronte a una sfida! Vedrai riuscirò a superare l'allenamento!» Accenno con un tono dolce e serio allo stesso istante.
Mentre ci baciamo il mio cellulare squilla sul display leggo chiamata Maxim: «Ciao Max, come va tutto bene? Sono all'Accademia con Irina! San Pietroburgo è stupenda, mi piacerebbe ritornarci tutti insieme per le vacanze estive a mare, tu Aleska, io Irina e Tosik.» Chioso spontaneo.
«Ti piace San Pietroburgo eh? Va bene fratellino, quando arriverà l'estate ci andremo tutti in vacanza! Promesso. Torna presto fratellino»

ALESKA 

Sfilo il cellulare dalle mani di Maxim:
«Ehilà! Ciao Igor buon soggiorno a San Pietroburgo! E mi raccomando prenditi cura di te, e torna presto da noi, baci salutami Irina ciao», esprimo con una falsa vivacità.
Sia io che Maxim e Tosik sentiamo la mancanza dei due ragazzi.

«Cercherò di tornare più presto possibile da voi, Aleska come sta Tosik? Vorrei vederlo» Risponde il corvino.
Sorridendo prendo in braccio il micio e rispondo: «Eccolo, ascolta bene» Tosik miagola vicino al cellulare. Poiché era in atto una videochiamata. 
Igor sorride, ha gli occhi lucidi: «Ciao, Tosik, fai il bravo eh! Mi raccomando, non fare i capricci. Ciao piccolo!» E con un sorriso saluto con la mano. 
Tosik miagola poiché riconosce Igor all'interno dello schermo del cellulare e con la zampetta cercava di prenderlo.
«Igor ti saluto, ci sentiamo ciao» e riattacco.

IGOR

 Sorrido a malincuore, poiché comprendo che Aleska, Maxim e Tosik soffrivano per la nostra mancanza. 
Sospiro e penso: "Anche loro già mi mancano!" 
Desidero rivederli il più presto possibile, e per questo motivo decido di dedicarmi anima e corpo negli allenamenti così che potessi superare il duro allenamento e poter tornare dalle persone a me care.

ᴀɴᴏᴛʜᴇʀ ʟɪғᴇ #Completa (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora