★Capitolo 6 Maxim Incomprensioni ★

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IGOR

Entriamo in casa.  «Max, siamo a casa! Preparo il pranzo, Irina accomodati», dico cordialmente. Irina annuisce e si accomoda sul divano, Maxim invece è disteso sull'altro divano. Mi avvicino a mio fratello e, noto che dorme, ha un aspetto indifeso, sembra un angioletto.  "Ma guardalo, quando dorme è così tranquillo. Che carino" mi allontano, e inizio a preparare il Borscht; una zuppa tipica russa che si prepara principalmente con delle barbabietole, che le dona il tipico colore rosso brillante. Il Borscht può essere servito sia caldo sia freddo o, a seconda della stagione. Oltre alle barbabietole, gli ingredienti utilizzati per la preparazione sono: carne di manzo, cavolo e in alcune versioni anche patate. Inizio a girare la zuppa con un cucchiaio di legno.

 Sorrido e annuso l'aria poiché dalla pentola sprigiona un odore invitante. «Hm... Che buon profumino, sei davvero bravo a cucinare, adesso lascia che me ne occupi io. Vai a riposare, ti chiamo quando è pronto il pranzo, ok?» dico con un tono serio.

Igor sta per controbattere, ma io lo interrompo: «Hai bisogno di riposo, sei stanco si vede. Vai, ti chiamo dopo!» Il ragazzo si scompiglia i capelli in imbarazzo, con un sorriso timido. «Va bene, mi hai convinto. Riposerò un po', a dopo» e detto ciò, il giovane sale in camera sua al piano superiore.

 Poso lo zaino sulla scrivania, mi distendo sul letto, non ho niente da fare, è Sabato e così decido di dirigermi alla biblioteca di stato.

Scendo dal letto, esco dalla stanza ed entro in soggiorno. «Irina, Max, io esco tornerò presto» dico mentre infilo il giubbotto e la sciarpa.

«Dove devi andare?» Chiede Irina con una nota di ansia nella voce.

«Non preoccuparti, vado alla biblioteca. Devo fare una ricerca... Tornerò presto» Ribatto pacato.

«Maxim, perché non lo accompagni?» sollecita Irina rivolta a Maxim, il quale sbuffando mi fulmina con lo sguardo. «Non se ne parla nemmeno», annuncia cupo mentre incrocia le braccia al petto.

Irina si avvicina a Maxim e litigano animatamente.

«Ehi! Ragazzi, smettetela di litigare!» Borbotto in tono secco, uscendo di casa sbattendo la porta.

Mentre i pensieri affollano la mia mente percorro il tragitto per raggiungere la biblioteca. Giungo alla mia meta, è un' imponente struttura di colore bianco.

Entro nell' edificio, enorme e affollato. Mi avvicino alla bibliotecaria: una giovane bionda e gli occhi viola mi guarda sorridendo. «Benvenuto alla nostra biblioteca, cosa desidera?» chiede la giovane con curiosità.

«Ecco io vorrei un libro che narra degli angeli, mi potreste aiutare a trovarlo?» Rispondo un po' a disagio.

La giovane mi osserva e sorride. «Certo, venga con me l'aiuto a trovarlo», dice, mentre mi accompagna verso un'ala dell'edificio tra gli scaffali di volumi di libri antichi. «Eccolo lì, credo sia perfetto per te» ammette e, lo prende dallo scaffale e me lo consegna.  «Grazie di cuore», sussurro con il libro tra le mani e, volgendo lo sguardo alla copertina rilegata in cuoio e con un'immagine di un simbolo alchemico e la scritta in Russo: ангелы- angeli.

«Benissimo, allora portamelo quando finirai di leggerlo», dice la giovane.

Annuisco e firmo la ricevuta del libro. «Grazie, arrivederci» e con il volume nello zaino a tracolla esco dalla biblioteca e torno a casa. «Eccomi sono tornato!» annuncio con un sorriso.

«Bentornato, più tardi ceniamo. Hai trovato quello che cercavi?» Chiede Irina incuriosita.

«Sì, ho trovato il libro che cercavo. Sono curioso di leggerlo!» Rispondo e, sfilando il volume dallo zaino. «Vado a dargli un occhiata. Ci vediamo a cena» annuncio entusiasta. 

ᴀɴᴏᴛʜᴇʀ ʟɪғᴇ #Completa (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora