IGOR
Sono trascorsi giorni, da quando sono stato ospitato da Aleska, sono felice, ma dentro di me percepisco un senso di vuoto, avverto la mancanza di Irina e di Maxim nonostante non ricordo ancora che legame ci fosse con il ragazzo, percepisco che c'è un legame tra di noi.
È pomeriggio, me ne sto seduto sul bordo del balcone in marmo. Indossao dei jeans azzurri strappati sulle ginocchia, una maglietta bianca a collo a V e un giubbotto grigio, mi ero allenato con il sacco da boxe, poggiato i guantoni rossi accanto a me.
Mentre i passerotti cinguettano, gli do da mangiare delle briciole di pane, mentre sgranocchio delle patatine, un passerotto si poggia sulla mia spalla, cinguetta.
sorrido e, mentre lancio a terra il resto delle briciole di pane, il passerotto con un piccolo balzo si poggia sul pavimento, e inizia a beccare e a mangiare le briciole.
Li guardo con un sorriso dolce, mentre penso: “Sono così carini... Vorrei essere uno di loro per poter volare, e raggiungere Irina e Max. Non so cosa mi lega a loro, ma vorrei tanto scoprirlo! Mi sento come un uccellino in gabbia. Anche se Aleska mi è accanto, mi sento triste. Mi mancano quei due ragazzi perché? Vorrei tanto scoprirlo”. Sospiro, mentre tendo la mano in avanti, nella mano c'è una manciata di patatine, un passerotto atterra sulla mia mano, e inizia a beccare, provocandomi il solletico, percepisco una sensazione di serenità: «Piccolo, come sei carino».
Il passerotto mi guarda con i suoi occhietti castani e cinguetta felice, mentre con delicatezza con le dita accarezzo il suo morbido piumaggio.
Penso: “È così indifeso, che dolce. Vola libero piccolo”.
Lo guardo, e lo vedo spiccare il volo nel cielo azzurro. Mi trovo da solo,il i passerotti sono volati via.
Con lo sguardo al cielo azzurro:
“Mi annoio starmene qui... Aleska è a lavoro. Non voglio starmene qui un secondo di più! Impazzirei a stare qui da solo. Ho deciso di fare una passeggiata con Tosik”. Sorrido al pensiero di uscire di casa, di fare una passeggiata e respirare l'aria di libertà; entro in soggiorno, Tosik miagola appena mi vede nel soggiorno, inizia a fare le fusa gironzolando intorno alle gambe, mi inginocchio: «Ehi! Piccolo, anche tu ti annoi a stare qui? Adesso faremo una passeggiata».
Lo accarezzo, sorridendo, lo prendo in braccio ed esco di casa, chiudo la porta alle mie spalle. Sul tavolo lascio un biglietto per Aleska, per rassicurarla che sarei tornato presto.
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ᴀɴᴏᴛʜᴇʀ ʟɪғᴇ #Completa (In Revisione)
ParanormalMOSCA, RUSSIA 2010 La lotta tra il bene e il male continua da millenni... Gli angeli, creature alate e di animo puro dalla bellezza rara, occultano la loro origine, celando il loro vero aspetto sotto forma di normali umani. I Demoni esseri dalle se...