★Capitolo 2 Le Creature delle Tenebre ★

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Seguo le lezioni insieme ai miei compagni. Le ore proseguono tranquille. Nell'ora di pausa l'aula si svuota, chi va in giardino, chi in bagno, chi invece consuma uno spuntino in mensa. Io sono rimasto in aula, Irina conversa con Olga una sua amica: bionda occhi grigi. Nel vedere le due ragazze che conversano tra di loro preferisco non disturbare e così esco dalla classe. Nel corridoio, mi avvicino a un distributore automatico.

Scelgo di prendere: coca cola in lattina, pirozhki dei panini farciti al formaggio e salame. Decido di consumarlo in giardino. Esco dall'istituto, il giardino è ampio.  Mi siedo su una panchina e inizio a consumare il breve spuntino. 

Il cielo è azzurro, sgombro di nuvole.  Sorseggio la coca cola, e consumo lo spuntino. Getto la carta e la lattina negli appositi contenitori della raccolta differenziata. Noto un ragazzo: che indossa un giubbotto nero di pelle, e sulla schiena è raffigurato un teschio. Il ragazzo mi passa accanto, per un breve istante riesco scorgere da sotto al cappuccio i capelli argentei del ragazzo.  Resto sorpreso da quello sguardo di quel ragazzo misterioso. Lo vedo entrare nell'istituto, confuso penso: quel ragazzo aveva uno sguardo così freddo, chissà chi era, aveva i capelli argentei... che tipo strano… 

Mi alzo dalla panchina e mi avvio verso l'entrata dell'istituto. 

Per il corridoio mi imbatto di nuovo con quel ragazzo misterioso. È lì appoggiato agli armadietti. Come se mi attendesse, deglutisco a fatica e, inizio a sentire una strana sensazione un senso di panico  mi avvolge, mentre incrocio gli occhi blu del ragazzo, che in un istante diventano rossi.  «Chi sei?» chiedo al ragazzo che si avvicinava verso di me. «Non aver paura. Sei molto speciale, avvicinati» dice l'altro con un sorriso malizioso. Io sono come ipnotizzato dallo sguardo magnetico del giovane misterioso. Avanzo verso di lui e, quest'ultimo sogghignando mi accarezza il viso, mentre mi trascina con le spalle contro gli armadietti, mi blocca per i polsi.  Tremo dalla paura, poiché il ragazzo mi tiene stretto in una presa salda, mi cattura in un abbraccio.  Sento la voce di quest'ultimo che mi sussurra all'orecchio. «Non aver paura. Lasciati abbandonare!» Sono incapace di reagire, di liberarmi da quello stato di ipnotismo.

Volto lo sguardo alla destra, vedo la folla di studenti che avanza nel corridoio. Stranamente non fanno caso a noi due, proseguono. Il Volto del ragazzo muta: i suoi canini sporgono dalle labbra. Ed in un istante l'essere tenta di azzannarmi al collo.  D'istinto strattono il mio aggressore contro il muro, sono riuscito a reagire allo stato ipnotico in cui era poc'anzi. Dalle spalle del ragazzo dai capelli argentati, e occhi rossi spuntano delle possenti ali nere.

«Chi sei? Che cosa sei? Stammi lontano!» Annuncia con un tono impetuoso, l'essere di fronte a me diventa inquieto. «Com'è possibile? Questo ragazzo è riuscito a reagire al mio ipnotismo? Quest'Aura potente, percepisco una forza immane in questo ragazzo. Lo stavo quasi per vampirizzare.»

«Devo andare adesso, ma ci rivedremo!» E ciò dicendo sparisce nel nulla e lascia dietro di sé una folata di vento.

Ancora scosso da ciò che è accaduto, fisso quel piccolo turbine di vento, in cui si è volatilizzato quel ragazzo misterioso. Mi gratto la nuca, e penso: "Non ci capisco niente, il sogno di stanotte; aspetta un attimo. Quel ragazzo era lo stesso che era apparso nel sogno, non so ma credo che sia tutto collegato. Non sembrava per niente un normale essere umano. Mi chiedo chi diamine sia? Aveva le ali nere, le ho viste. Mi sembra di essere in un mondo parallelo.. In un mondo fantasy. Mi sa che sto impazzendo. Troppi dubbi affollano la mia mente, che sobbalzo al suono della campanella che indica il ritorno alle lezioni. E così torno in classe, e decido di non riferire a nessuno, ciò che è accaduto poc'anzi nel corridoio.

Avrei rischiato di essere considerato un lunatico, o di soffrire di allucinazioni e, così a malincuore mi siedo al mio banco.  «Tutto bene Igor?»  Chiede Irina in tono serio, io la guardo negli occhi. «Non preoccuparti, va tutto bene», mento non voglio che mi consideri strano. 

ᴀɴᴏᴛʜᴇʀ ʟɪғᴇ #Completa (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora