★Capitolo 3 Un Salvataggio In Extremis ★

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Igor

Sono tornato a casa da poco, poso lo zaino sulla scrivania della mia camera. Scendo in soggiorno e dal freezer prendo i Pelmeni; ravioli alla carne in brodo vegetale li cucinò e consumò la pietanza. 

Guardo il posto vuoto che di solito occupa mio fratello Maxim. Penso “Chissà dove sarai” sono così immerso nei miei pensieri, che non mi accorgo che la porta d'ingresso si apre, e vi entra proprio mio fratello,  che mi guarda con la solita espressione corrucciata. «Ciao, sono stanco, hai preparato il pranzo? Che schifezza hai preparato adesso? Palmeni alla carne... Eh, meglio di niente...» Sentenzia, mentre prende posto a tavola e inizia a consumare la pietanza, che io gli avevo tenuto al caldo. 

«Oggi andrò a studiare a casa di una mia amica», spiego laconico. Maxim mi ignora completamente e, si limita a consumare la pietanza, poi si pulisce le labbra con un tovagliolo, e mi rivolge lo sguardo, beve un bicchiere di vodka e si alza dalla sedia, prende il piatto vuoto e lo lavò nel lavabo lo asciuga e ripone nella credenza. Io lo guardo in silenzio e, ripenso a quando eravamo piccoli, quando mio fratello era affettuoso, gentile e protettivo nei miei confronti. 

Ma poi, con il tempo, e con la tragica morte dei nostri genitori che vennero sterminati da un uomo e una donna dagli occhi rossi, demoni dalle sembianze umane. 

 Ritorno indietro nel tempo a quella fredda e piovosa notte, in cui la mia vita e quella di mio fratello venne stravolta e cambiò per sempre.

Quella sera, cenavamo in armonia. Io avevo quindici anni mentre Maxim venti. Eravamo a tavola e cenavamo con stufato allo Strogoff. Mentre fuori pioveva a dirotto, due loschi individui si avvicinavano alla loro abitazione. 

«Mamma, papà, Max, stanno arrivando! Ho paura, gli uomini in nero. Sono qui!» Dissi  in preda al panico.

Maxim mi prese la mano,  mi scompigliò i capelli.«Tranquillo, fratellino va tutto bene». Ma purtroppo in un istante dalla porta d'ingresso piombarono due persone, un uomo ed una donna vestiti di nero. I due individui sfondarono la porta ed  irruppero in casa. Io tremavo dalla paura pensò: "Sono loro. Sono venuti a prendermi, lo sento".

«Chi siete? Cosa volete da noi?! Andatevene via subito!» Disse Maxim, e vide in un istante gli occhi dei due misteriosi individui divenire rossi. Io con il cuore in gola vidi mio padre che gridò: «Scappa! Va via, mettiti in salvo! Sono qui per te! Devi salvarti!» Io  ero paralizzato dalla paura, di fronte alla scena che vi era davanti ai miei occhi:  i nostri genitori che vennero uccisi dai due individui. Li trafissero con i loro artigli. Sconvolto da quella scena la rabbia si impadronì di me.

Mentre era accanto ai corpi dei nostri genitori, ormai in fin di vita. In lacrime fissai i due assassini, che avevano stroncato la vita dei propri genitori. Con le lacrime agli occhi strinsi i pugni e, d'istinto creai dalle mani sfere di luce bianche e scariche elettriche che scagliai contro i due individui i quali si dissolsero come neve al sole appena vennero investiti dalla potentissima magia.

Maxim era ancora sconvolto dalla scena, i suoi genitori erano morti. Io che lanciai quella magia contro gli assassini dei nostri genitori. Mi guardai le mani e spalancai gli occhi confuso. «Che mi è successo? Com'è possibile? Sono stato io a scagliare quella magia potentissima?»

Maxim mi raggiunse, e mi abbracciò.

«Fratellino, è tutto finito, calmati adesso.» 

 Torno alla realtà e, con  sguardo basso penso che gli assassini dei nostri genitori erano demoni.. Maledetti.

«Che stai facendo? Dove vai?» Irrompe Maxim inarcando un sopracciglio.

ᴀɴᴏᴛʜᴇʀ ʟɪғᴇ #Completa (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora