Capitolo 43- Serena Parte 2

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Vedo tutti i medici che gridano "la stiamo perdendo". La macchina che segna i suoi parametri vitali inizia a fare un beep continuo che risuona nella mia testa.

Mi accascio per terra e porto le ginocchia al mio petto racchiudendole con le mie braccia.

Inizio a dondolare lentamente per il nervosismo.

Piango, piango, le lacrime ormai sono una cascata che non riesce più a fermarsi. Sento che tutto il mascara è ormai colato sulle mie guance...

<<Portiamola subito in sala operatoria per fermare l'emorragia! Avrà più possibilità, nel frattempo continuate con il massaggio cardiaco!>> grida una dottoressa.

Cosa? La dovranno operare, almeno avrà più possibilità di salvarsi.

Lei deve salvarsi. Lo deve fare per tutte le persone che gli vogliono bene, me compresa.

Credo sia il primario ad aver detto tutto questo.

La barella con lei adagiata sopra esce dalla stanza correndo. Il suo corpo è rigido, immobile. La sua carnagione bianca. Non sembra lei!

Non è la mia Swami, contenta di vivere e sorridere alla vita. Lei è una ragazza forte, o almeno, lo è diventata dopo tutto ciò che ha passato. Ha sofferto molto quando ha scoperto la storia del padre. Infatti a preferito chiudere con Rebecca, non voleva più avere a che fare con lei, perché tutto la riportava al padre.

Se così si può definire, anzi, non si può definire un uomo una persona che fa una cosa del genere!

Non c'è la posso più fare.

Mi sento debole ed impotente, questa situazione sta degenerando.

Ha solo diciassette fottuti anni! Non può lasciarsi andare in questo modo.

Decido di correre in bagno.

Percorro quel corridoio che sembra non finire mai, non trovo il bagno.

Un'infermiera si avvicina a me.

<<Mi scusi, si sente bene? Ha bisogno d'aiuto?>> mo dice porgendomi una mano.

<<Oh sì sì, sto proprio benissimo. Mi potrebbe dire dov'è il bagno?>> le chiedo.

<<Infondo a sinistra>> mi risponde sorridendo.

Poi se ne va portando con sé il suo cartellino con delle medicine.

Faccio ciò che mi ha detto ed arrivo infondo al corridoio.

Eccolo lì il bagno!

Entro, gli arredamenti sono molto usurati, il tutto è cupo e ti mette ansia, ti fa sentire peggio di come realmente stai.

Vedo nello specchio il mio riflesso, tutto il trucco colato come già pensavo.

Nel bagno entra Mirko.

Possibile che mi deve sempre seguire? Non ho bisogno di nessuno e tanto meno di lui.

<<Dai, andiamo in sala d'aspetto, andrà tutto bene>>

Ma con che coraggio?! Lo allontanò da me.

<<Non mi toccare, allontanati da me perché è tutta colpa nostra se la mia migliore amica... Dio sta morendo!>> affermo camminando avanti ed indietro nel piccolo corridoio chiuso del bagno.

Si avvicina di più a me.

<<Vieni che ti porto di là>> dice deciso.

<<Se fai un altro passo verso di me, mi metto a gridare!>> contrabatto.

<<Okay>> dice amareggiato uscendo dal bagno.

Prendo il mio telefono e faccio scorrere tutte le nostre immagini insieme. Basta devo smetterla altrimenti starò peggio!

                             ***

È passata circa un'ora e mezza.

Dalla sala esce una dottoressa che si avvicina verso di noi togliendosi la mascherina azzurra.

<<Oddio come sta? È viva?>> affermo piangendo.

<<Intanto stia tranquilla, se vuole in quella stanza>> me la indica. <<C'è una psicologa>> aggiunge.

<<Oh no! Io non ho bisogno di una psicologa. Ci dica come sta!>>

Mi sta facendo incazzare.

<<Siamo riusciti a salvarla per un pelo, è stata miracolata!>> ci dice sorridendo.

<<E per fortuna, abbiamo salvato anche il bambino!>>

Mirko si mette le mani nei capelli. Ah già, i suoi genitori non sanno ancora niente!

La mamma di Swami fa una faccia stupita.

<<Cosa?! Un bambino?>> ci dice leggermente arrabbiata.

<<Ecco, mamma dovevamo parlartene solo che poi è successo tutto questo>> le dice Mirko.

<<E chi sarebbe il padre? Tu?!>>

Mirko annuisce senza dire niente.

<<Fai solo casini! Renditi conto che cavolo hai fatto?! Avete solo diciassette e diciotto anni!>> lo rimprovera.

<<Di questo ne riparliamo dopo>> aggiunge.

<<Possiamo vederla?>> chiedo alla dottoressa.

<<Per oggi no, è ancora molto debole, fragile>>

Annuiamo sedendoci sulle sedie.

Angolo autrice
E un'altra tragedia è stata scampata per un pelo!
Cosa ne pensate?
Scrivetelo nei commenti!
Romy♡

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