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«Parlare del fatto che dovrai essere solo mia»

«Cosa stai dicendo?»
«Per spiegarti tutto dovrò iniziare da un po' di tempo fa» dice alzando il tono della voce per superare il rumore della pioggia.

«Spiegati»

«Vedi, tutto ciò che ti sto per dire adesso, te l'avrei detto comunque, ma in un posto decisamente diverso, ma sta piovendo e non è stato possibile, ma sai una cosa? Non mi importa dove e come. Ormai sembra che il nostro destino sia quello di dover bagnarci in qualsiasi situazione.
Ti ricordi la prima volta che io e te ci siamo conosciuti? Io so solo che mi stavi così antipatica perché non facevi altro che parlare dell'amore, di una cosa a cui io non credevo. È stato come conoscere una secchiona su una materia che io odiavo. Poi ricordo anche quella sera che stavano per violentarti, e lì non so come, ma è nato in me un istinto protettivo nei tuoi confronti che mi ha creato un'infinità di dubbi. Poi arriva il tuo cosiddetto fidanzamento con Jack, e lì non so il perché ma non sopportavo vederti con lui mentre non mi degnavi di uno sguardo. Mi piaceva provocarti perché mi piaceva soprattutto il modo in cui tu hai sempre saputo tenermi testa. Ho capito dopo un po' il fatto che tu fossi diversa dalle altre. Ti ho portato in luoghi dove non ho mai portato nessuno ma che ad un certo momento ho sentito il bisogno di condividerli con te. Stare con te nel suo insieme mi piaceva, era come se in quell' istante non pensassi più a niente, tranne solo come passare il tempo insieme. Ammetto che ad un certo punto mi sono sentito talmente legato a te, che volevo fossi mia, e davvero avevo voglia di baciarti, ma ogni volta non andava perché c'era sempre qualcuno o qualcosa che ce lo impediva, e l'ultima volta quando siamo stati sorpresi da tua sorella è stato un momento in cui sono nati dentro di me tantissime domande che mi hanno obbligato ad allontanarmi da te. Mi chiedevo il perché io non mi comportassi come facevo di solito con le altre. Se a me solitamente andava di farmi una ragazza io lo facevo, se volevo baciarla lo facevo, non ci riflettevo su, ma con te non so il perché, ma ogni volta che ti stavo vicino volevo baciarti però mi chiedevo sempre se quell'azione fosse giusta o se invece avrebbe provocato la fine della nostra amicizia, ed io non l'avrei sopportato. Mi sono chiesto il perché mi sentivo diverso quando ero con te, perché sentivo quel bisogno costante di sapere dove fossi e cosa stessi facendo.
Per due settimane ho deciso di starti lontano perché volevo allontanare tutti quei pensieri ma è stato inutile perché ad ogni ora del giorno e della notte qualsiasi cosa facessi mi fermavo a pensare a te, come sarebbe stato quel momento se fossi stato con te. Mi capitava di vedere per la strada delle ragazze e scambiarle per te.
E questa volta sono sincero, ho smesso di frequentare altre ragazze, perché ho la sensazione di stare bene solo con te.
Non so come tu abbia fatto Susan, ma mi hai cambiato, mi hai cambiato in un modo che non credevo fosse possibile. Quando ieri ti ho baciata per la prima volta ho sentito come una scossa elettrica attraversarmi il corpo, è stata una sensazione indecifrabile, e da quel momento in poi vorrei avere la possibilità di baciarti quando voglio.
Ieri sera hai iniziato a mancarmi già dal momento in cui sei entrata dentro casa. Non so cosa tu mi abbia fatto, e sinceramente non voglio nemmeno saperlo, ma so solo che quello che hai fatto mi fa stare bene, e forse era qualcosa che stavo aspettando ma che non ho mai voluto ammettere.
Vorrei solo che tu sia mia, così da poterti baciare quando voglio senza sembrare paradossale, da poterti abbracciare quando ne ho più bisogno, e di poter andare in giro a dire che sei la mia ragazza, e che sono stato fortunato ad incontrarti e che sono stato stupido a comportarmi in quel modo con te nei primi tempi.
Stanotte è vero che ti ho sognata, e non ti ho sognata mentre eri in un bosco, ma dopo che noi due avevano fatto l'amore, e tu stavi dormendo accanto a me, ed io ti guardavo come se fossi solo mia e di nessun altro al mondo. Stamattina svegliandomi pensavo che il sogno fosse stato reale, per questo al telefono ho scambiato Shawn per te.
Tu ieri sera hai sentito il mio cuore battere forte, ma non quanto in questo momento, che batte talmente tanto da sentirlo rimbombare fino alle orecchie.
Amo la tua risata, la tua voce, e forse anche i tuoi movimenti.
Ti ricordi ieri sera? Quando è caduta la stella cadente? Io ho desiderato di poter essere il tuo ragazzo, e vorrei solo che questa richiesta non restasse un desiderio, ma diventasse la realtà. Non so come abbia fatto ma in poco tempo ho perso la testa, e non posso più negare di essermi innamorato di te».

Smette di parlare, e dice quasi tutto ad un fiato. Non mi aspettavo tutte queste parole e infatti non riesco a trovarne altre per descrivere tutto quello che sto provando io in questo momento.

«Oddio Cameron io non so cosa rispondere a tutto questo.
Quando ti ho visto per la prima volta la cosa che ho pensato è stata quella di 'è come tutti gli altri' solo che poi mi sono accorta anch'io che negli altri non stavo bene come quando stavo con te, che amavo il tuo sorriso più di qualsiasi altra persona, anche perché è una delle cose più belle che mi ha colpito di te. Lì ho capito che non eri come gli altri. Ogni volta che mi hai portata in qualche posto a me sconosciuto, mi è sempre sembrato bello soprattutto perché accanto a me c'eri tu, ed era come se fossi con la persona giusta al momento giusto. Odio dire questa cosa, ma quando stavo con Jack non sopportavo nemmeno averlo accanto perché mi dava fastidio, e invece quando stavo con te il tempo passava senza accorgermene. In quelle due settimane, ogni volta che ti incontravo mi pesava non poterti parlare e non poter stare insieme e ammetto che ogni sera temevo che tu stessi stando a letto con qualcuna e impazzivo dalla gelosia. Ti dico che tutto quello che mi hai fatto provare tu in questi giorni non ci era mai riuscito nessuno in diciassette anni, e la cosa mi sorprende. Anch'io ho sempre avuto quella costante voglia di baciarti e di mandare al diavolo le parole, ma non volevo perché poi pensavo che tu mi considerassi come le altre. Il nostro primo bacio mi ha fatto totalmente perdere la condizione del tempo e tutto quello che avevo intorno perché lo aspettavo da troppo tempo. Ogni volta che sto con te, quando ritorno a casa, l'unica cosa che riesco a fare è quella di pensare ai tuoi gesti durante il tempo trascorso insieme. Mi piace quello che sono quando sono con te, e la mia più grande paura è che tu possa prendermi in giro per poi stancarti e andartene lasciandomi come se nulla fosse successo, perché se lo faresti tutt'ora ti dico già che è troppo tardi perché provo qualcosa per te che cresce giorno dopo giorno, e spegnere questo sentimento per me è ormai impossibile.»

Dico ciò guardandolo negli occhi secondo dopo secondo.
Tutto il tempo la pioggia ha deciso di non cessare, anzi di aumentare gradualmente, e mentre parlavo badavo solo ai suoi occhi su di me anziché alla pioggia.

Cameron si avvicina, circonda i miei fianchi con le sue braccia e mi bacia e dopo mi prende in braccio, ed io incrocio le mie gambe dietro di lui e continuo a baciarlo.
Le nostre lingue si toccano e si esplorano, vanno l'una verso l'altra.
Questa volta è un bacio diverso da tutti gli altri perché rispetto alle altre volte è come se me lo stessi godendo a pieno.

Sento brividi ovunque, le farfalle nello stomaco, le guance andare in fiamme, il mio cuore battere forte come non aveva mai fatto prima d'ora.

Mi stacco per riprendere fiato ma lui continua a baciarmi anche sul collo, il mio punto debole per eccellenza.
«Cam..»
«Zitta e baciami» mi sussurra sulle labbra, ed io gli mordo il labbro inferiore e continuo a baciarlo cercando di trasmettergli tutto quello che sto provando io in questo momento, e cioè un mix di emozioni.
Mi rimette giù ma non smette di baciarmi. Stacca solo per riprendere fiato per poi ricominciare.

«Cam... » dico tra un bacio e l'altro
«Adesso... dovremmo dire... a tutti... che finalmente... tu sei solo...mia» dice baciandomi
«Io invece dovrò andare da tutte le tue amiche a dire che sei solo mio?!»
«No, a quello quelli ci ho già pensato io» dice e torna a baciarmi.

Ricomincio con te ||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora