40.

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«Susan ma che cosa è successo?» mi chiede Sierra dal momento in cui rientro in sala da sola, senza di lui visto che ha preferito salire in camera.
«Niente non preoccupatevi, Cameron ha avuto dei fraintendimenti»
«Ma cosa ti ha detto fuori?» mi chiede Gina, sua madre.
«In realtà non l'ho trovato, l'ho cercato ma sembra esser sparito»
«Forse sarà meglio lasciarlo stare, è meglio farlo scaricare da solo» risponde il padre
«Si comporta spesso cosi?» chiedo
«Non spesso, però quando accade diventa incontrollabile, questo perché è una persona estremamente gelosa. È capitato di far certe scenate di gelosia per sua sorella»
«Perché è così geloso?» chiedo
«È sempre stato così, è geloso di ciò che è suo, ormai lo conosciamo bene, e sabbiamo quando ha certi scatti» risponde la madre
«E per calmarmi come fate?» chiede mia madre
«Non facciamo nulla, lasciamo che si calmi da solo, una volta è arrivato fino a sparire per due giorni»
«È molto solitario a quanto pare» risponde mia madre
«Si, prima anzi era molto peggio, adesso sembra esser migliorato anche se sappiamo che il suo carattere non lo cambierà mai»
«In che senso sta cambiando in meglio?» chiede Cristel
«Non so come spiegartelo, è diverso, è più calmo, ma non significa che non perda il controllo di tanto in tanto» dice sua madre e contemporaneamente ricevo un messaggio, di Cameron, lo apro e leggo 'Vieni'
Rispondo immediatamente, 'Adesso?'
E la risposta non tarda ad arrivare, 'Ti sto aspettando'

Effettivamente non ho ancora finito la cena, anche se è tutto molto delizioso, «Mamma posso salire in camera?» chiedo
«Perché tesoro? Oggi sembri tra le nuvole»
«Mi fa male di nuovo la testa, preferirei andare a riposare»
«Va bene vai, ti raccomando prendi qualcosa» risponde mio padre ed io li ringrazio, saluto tutti e salgo in camera.
Arrivo davanti la sua porta, busso e questa volta mi viene ad aprire.
«Cameron cos'hai?»
«Mi annoiavo, non potevo tornare dagli altri perché avrei dovuto fare delle risposte e non potevo di certo dire che la gelosia mi ha accecato, ma volevo ugualmente stare con te»
«Lo sai, tua madre mi ha detto che sei un tipo estremamente geloso»
«Mi dispiace per te, ma è la verità» dice e contemporaneamente suona il suo cellulare che si trova sul letto.
Mi avvicino io per prima e leggo che lo sta chiamando lei, prendo il telefono e glielo porgo, lui legge e stenta a rispondere.
«Fai pure, quando hai finito ne riparliamo» dico andando verso la porta.
«No Susan aspetta» dice lui prendendomi per il polso
«Cameron rispondi, non devo essere di certo io a vietarti di parlare con la tua ragazza» rispondo uscendo dalla stanza e dirigendomi in camera mia.
Mi siedo sul letto e dopo meno di due minuti bussano alla porta, mi alzo vado ad aprire e lui mi si presenta davanti.
«Avete parlato velocemente» dico io tornando a sdraiarmi sul letto
«Le ho detto di non chiamarmi perché qui il cellulare non prende e ho chiuso»
«Io non ti ho chiesto spiegazioni»
«Perché sei amareggiata?» mi chiede sdraiandosi accanto a me
«No, non lo sono»
«Si»
«Mi dà solamente fastidio il semplice fatto che un'altra può chiamarti in qualsiasi ora voglia»
«Anche a me scoccia sapere che quella ragazza non sei tu»
«Prima o poi risolveremo no?»
«Si certo, così poi posso chiederti pubblicamente di essere la mia fidanzata»
«Haahaha pubblicamente? Sei molto intraprendente»
«Poi tra qualche anno ti sposerò e avremo dei figli, precisamente due gemelli»
«Davvero? Chi è che ti assicura che io voglia sposarti?»
«Beh questo potrebbe essere un problema» dice avvicinandosi e baciandomi. Ad interrompere questo momento ci pensa questa volta il mio telefono.
«Non rispondere» mi sussurra lui continuando a baciarmi, ma io mi sposto e prende il cellulare leggendo il nome di Cristel.
«Cristel che c'è?» chiedo rispondendo alla chiamata
«Dove sei?»
«In camera»
«E perché sei salita in camera così presto?»
«Devo spiegartelo di nuovo? Ho detto già che avevo di nuovo mal di testa» dico, e Cameron si avvicina a me
«Oh e quindi anche Cameron ha mal di testa?»
«Cameron? Io non so dove sia» e nel mentre lo dico lui inizia a lasciarmi piccoli baci sul collo.
«Vuoi dirmi che non siete insieme? E che è tutta una coincidenza? Io non ti credo» mi chiede, e Cameron insiste ancora con i baci sul collo, provocandomi brividi assurdi e togliendomi la forza di rispondere.
«Cristel non... Non sono con lui»
«Stranamente oggi qualsiasi cosa si faccia mancate solo voi due, e sempre stranamente l'uno non sa mai dove si trovi l'altro» dice e lui continua ad avvicinarmi prendendomi per i fianchi.
«Cristel ti prego... Non insistere, non sono con lui»
«Guarda che ne riparliamo» dice, e Cameron continua a provocarmi
«Va bene, ciao» dico e stacco immediatamente e mi giro verso di lui.
«Oddio ma tu sei pazzo, come fai a com...» sto per continuare la frase ma mi blocca baciandomi.
«Devo fare una cosa...» dice lui fermandosi
«Che cosa?»
«Ssshh» tornandomi a baciare.
Ad un certo punto scende a baciarmi il lato sinistro del collo. Inizia con baci dolci, ma a mano a mano diventano baci insistenti.
È una sensazione che non riesco nemmeno a spiegare, sento dei brividi ovunque e lui che continua a baciarmi il collo, come se fosse veramente concentrato. Si allontana per poco e poi ricomincia per qualche minuto fino a quando torna a baciarmi sulle labbra.
«Sai cos'ho pensato?» mi chiede ad un tratto
«Cosa?»
«Che potremmo scendere in piscina»
«Adesso? Ma è tardi non ci sarà nessuno»
«Infatti voglio che non ci sia nessuno, e comunque scenderemo ancora più tardi»
«Perché dopp?»
«Perché voglio stare con te»
«Cam posso chiederti una cosa?»
«Si»
«Se un giorno tu dovessi stancarti di me?»
«Non succederà»
«Come fai ad esserne così sicuro?»
«Perché secondo me stancarmi di te significherebbe non voler più l'unica cosa che mi rende felice»
«Quindi io ti rendo felice?»
«Si felice felice» dice lui scoppiando a ridere e spostando la sguardo fissando il mio collo.
«Che guardi?» chiedo e lui scoppia a ridere
«Cam che ho?» dico toccandomi il collo
«Se ti dicessi che hai una macchia nel collo?»
«Una macchia? Ma di cosa stai parlando?» dico dirigendomi verso il bagno.
Arrivo davanti lo specchio cercando di capire cosa possa essere e non appena guardo attentamente mi rendo conto che è un enorme segno violaceo, e solo dopo qualche secondo capisco che non si tratta di nessuna macchia.
«Cam che cos'hai fatto?» dico tornando da lui
«Ti ho messo l'antifurto»
«Perché?»
«Così nessuno ti porterà via da me» dice alzandosi e avvicinandosi a me
«Non vuoi proprio lasciarmi stare vero?»
«No, mai» sussurra sollevandomi dalle cosce e tornando a baciarmi il collo.
«Ahahah Cameron che cosa stai facendo?»
«Voglio mettere altri antifurti al mio tesoro»

Ricomincio con te ||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora