«Sapete che è strano vedere la propria ragazza e uno dei tuoi migliori amici comportarsi così?»
«Jack che ci fai qui?» dico
«Ti dispiace vedermi?»
«No. Perché stai dicendo questo?»
«Perché è la verità»
«Ma comportarsi così come? Jack spiegati» dice Cameron intromettendosi
«Ma hai pure il coraggio di rispondermi in questo modo? Ma fatevi un esame di coscienza prima di parlare»
«Jack adesso basta»
«No io non la smetto, perché evidentemente la mia ragazza si comporta con un altra persona in un modo che con me non ha mai fatto»
«Non chiamarmi più la tua ragazza perché non lo sono. Siamo stati chiari?» dico interrompendo
«Che cosa vorresti dire? Che mi stai lasciando per lui?»
«No. Non credo che il termine 'lasciare' si adegui alla nostra situazione, perché vedi Jack, tu una volta mi hai detto chiaramente che preferisci una qualsiasi verità a qualsiasi bugia che possa ferirti o illuderti. Ecco io voglio essere sincera con te e dirti che se mi sono comportata in un certo modo con un altra persona che non fossi tu è stato perché io non mi sento in qualche modo legata a te. Ti chiedo scusa ma è così»
«Che cazzo stai dicendo? Vuoi uscirtene così? Con una piccola predica sulle leggi morali, e basta? Tu per me sei importante»
«Andiamo Jack, ti prego. Non pensavo fossi così particolarmente socievole da far diventare le persone importanti dopo due o tre giorni di conoscenza» dice Cameron
«Perché allora hai accettato il fatto di metterci insieme? Spiegamelo perché a questo punto io non sto capendo più nulla» dice Jack guardandomi
«Perché pensavo che col tempo mi sarei affezionata, ma non è andata così perché sei rimasto per me come l'amico di mio fratello. Mi dispiace, sei un bravo ragazzo e non meriti che io ti prenda in giro» dico ciò, e me ne vado senza guardare in faccia nessuno, né Cameron, né Jack, né mia sorella. Nessuno.A volte mi capita di sentire dentro di me proprio il bisogno di dovermi allontanare da tutto e da tutti semplicemente perché sento di dover riflettere e passare del tempo in pace con me stessa. Sento il mio cellulare suonare, ma non lo prendo nemmeno, anzi aspetto che finisca la chiamata e lo spengo del tutto.
Cammino da sola, forse per un paio di chilometri, per non so dove. Dopo una decina di minuti circa trovo una panchina libera e mi siedo. Resto indifferente a tutto quello che mi è attorno, anzi mi rendo consapevole del fatto che Los Angeles è una città troppo rumorosa, intensa, piena di traffico, persone ovunque, comunque un posto dove poter trovare pace e quiete risulta alquanto difficile.
Pochi minuti dopo, accanto la mia panchina si ferma una macchina nera, anche abbastanza bella, e nel momento in cui si abbassa il finestrino mi accorgo che è Cameron, e immediatamente mi alzo dal posto dove circa dieci secondi prima ero seduta e intenzionata a restarci per un bel po', e andarmene aumentando il passo più possibile, ma evidentemente non mi è possibile perché il signorino è sceso dalla macchina e mi ha fermata bloccandomi per il polso.
«Dove stai andando?» mi chiede
«Non lo so. In un luogo lontano da tutti»
«Perché non rispondi al cellulare? Pensavo Ti fosse accaduto qualcosa»
«Perché non mi andava di parlare con nessuno ti ripeto» dico e cercando di liberarmi dalla sua presa per andarmene, ma non ci riesco nemmeno questa volta perché mi riblocca nuovamente.
«Mi spieghi adesso perché mi stai ignorando? Perché ti stai comportando in questo modo? In fondo sei stata tu a voler lasciare il tuo principe, non ti ha mica obbligato qualcuno»
«Allora intanto ti calmi. Uno, non sto ignorando nessuno ma ho semplicemente detto che non mi andava di stare in compagnia, lo capisci o dovrò ripetertelo altre migliaia di volte affinché ti entri in testa. Due invece, voglio chiarire il fatto che Jack non era il mio principe, non era il mio ragazzo, non ero la sua ragazza e la nostra non era una storia per quanto mi riguarda ok?»
«E allora smettila di comportarti così e sali in macchina»
«Mi stai obbligando di venire con te?»
«Si esattamente.»
«Altrimenti?»
«Altrimenti mi vedrò costretto a caricarti sulle spalle proprio qui davanti a tutta questa gente»
«Hahahahahah non avrai il coraggio te lo dico io»
«Susan Grier ne sei così sicura?»
«Si, pienamente»
«E adesso tu vedi» dice avvicinandosi e facendo quasi per prendermi, ma non ci riesce perché per fortuna riesco a bloccarlo.
«Ok ok Cam fermati. Vengo con te» dico e lui mi guarda soddisfatto.
Non appena mi siedo in macchina e lui si mette al posto di guida mi guarda ancora soddisfatto.
«Guarda che posso scendere in qualsiasi momento»
«Hahahaha e no dai»
«Ma dove intendi portarmi?»
«Segreto. Non continuare a chiedermelo perché non te lo dirò»
«Ti prego ti prego. Non mi stai mica rapendo?»
«Hahahahaha noo. Ma sei pazza? Ti dico solo che andremo in un posto tranquillo»
«Davvero?»
«Si. Perché?»
«Perché è proprio quello di cui ho bisogno» dico guardandolo, e lui mi sorride.Continua a guidare per circa una decina di minuti o al massimo un quarto d'ora, fino a quando arriviamo alla meta.
Non appena metto piede fuori dall'auto resto totalmente stupita. Mi ritrovo davanti ad una grandissima casa, a qualche chilomentro dalla città, senza rumori, senza traffico o le urla della gente, solo il suono della natura. La casa sembra una Villa, o non so, un qualcosa di comunque stupendo.
«Cam dove siamo?»
«A casa mia»
«Casa tua? Ma non hai detto di abitare nel mio stesso quartiere?!»
«Ehmm.. Si. In realtà questa è la casa dove i miei genitori vengono durante il fine settimana per staccare un po' dalla vita frenetica di città ed è concesso anche a me e a Sierra venirci per organizzare delle feste o per svago»
«Senti... ma tu porti tutte le tue amichette qui?»
«No.»
«E allora perché hai portato me?»
«Mi andava» dice, e dopo di che esce delle chiavi dalla tasca e le infila nella serratura. Non appena entro all'interno di quella bellissima casa mi accorgo che l'esterno è nulla in confronto alla bellezza interna.
«Cameron ma è una casa bellissima» dico guardando ovunque. È arredata con molto gusto e moltissima eleganza. Una parete addirittura è interamente in vetro e quindi si vede un paesaggio meraviglioso anche da dentro.
«Ti va di fare un bagno in piscina?»
«Hai pure la piscina?»
«Si. In giardino»
«Ma sarà ghiacciata»
«E chi se ne importa»
«Ma non ho il costume»
«Per questo puoi prenderne qualcuno in camera di mia sorella.» dice indicandomi qual è la stanza
«Va bene»Entro in questa camera, e mi ritrovo davanti ad un enorme armadio che sembra quasi quasi un intero appartamento di vestiti. Lo apro ed evidentemente Cameron aveva ragione visto che ci sono tantissimi costumi, di diversi modelli e colori. Tutti molto belli, ma io essendo una ragazza semplice mi attirano di conseguenza le cose semplici, infatti ne scelgo uno a due pezzi, il pezzo superiore bianco e quello inferiore nero.
Dopo averlo indossato mi guardo allo specchio e non nego che mi sta davvero bene, ma ho un senso di vergogna o per lo più imbarazzo nel presentarmi davanti a Cameron.Esco da quella stanza e vado in giardino. Non appena metto piede fuori trovo Cameron appoggiato alla parete, in boxer. Dio è bellissimo. Ha un fisico assurdo, e sento di non aver le capacità abbastanza da staccargli gli occhi di dosso. Ho sempre pensato che fosse un bel ragazzo, ma visto da questa prospettiva è del tutto diverso. Sento le mie guance andare in fiamme, e con loro anche il mio cervello.
Non appena lui si accorge della mia presenza, si gira verso di me e resta come sorpreso, o qualcosa del genere. Sembra avere un epressione che si fonde in un misto tra lo stupito e l'imbarazzo. Mi guarda per un bel paio di secondi, fino a quando esclama, «... Sei bellissima» arrossendo in modo evidente.
A questo complimento vorrei tanto ricambiare ma non credo né di avere il coraggio e né voler dargli questa soddisfazione, e infatti riesco a pronunciare solo, «Grazie»
«Quindi ti va o non ti va questo bagno?»
«Hahaha certo che mi va» dico, e alla mia risposta si avvicina e mi prende per i fianchi, ed io riesco a gridare, «Cam che cos'hai intenzione di fare?». Lo sento ridere e un attimo dopo si tuffa in acqua con me in braccio provocando un brivido al mio corpo all'immediato contatto con l'acqua gelida.
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Ricomincio con te ||Cameron Dallas
FanficSusan è una ragazza con un passato molto difficile. A causa di un incidente stradale a soli quattro anni perse la madre e il padre. Fu adottata tempo dopo da una famiglia di Los Angeles, cui ne fanno parte già due bambini, Cristel e Nash, figli biol...