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PARTENZA

Neanche un cannone riuscirebbe a svegliarmi stamattina, incredibile oggi parto.
La mamma è riuscita nell' intento, ha semplicemente tirato giù le coperte e urlato come una pazza isterica - SVEGLIA! -
Mi ero dimenticata che oggi è di turno alle 2 all' Esselunga e anche se l'aereo partirà alle 4 lei mi lascerà all'aeroporto a mezzogiorno.
Quattro ore da sola a rimuginare su quello che è successo stanotte.
Ma che senso ha avermi svegliato alle 8, sono rincasata alle 2 per diamine.
Conta fino a 10 Cami, anzi fino a 100 e non fiatare. Non la vedrai per 6 lunghissimi mesi e non importa se starai in mezzo a persone estranee che al 90% non capirai.
Non avrai più a che fare con questa pazza e bigotta isterica.
È brutto lo so, la mamma è la mamma ma lei mi ha sempre influenzato negativamente, a lei devo le mie paure, il mio pessimismo e la mia fragilità.
Eccoci all'aeroporto e dopo un abbraccio molto poco sentito mi ha voltato le spalle, neanche un in bocca al lupo o un chiamami al tuo arrivo a Londra.
Neanche ci penso ed eccomi praticamente sdraiata sulle sedie al gate. Mancano 3 ore ed è arrivato il momento di fare i conti con quello che è successo stanotte.
Dopo una cena piccante e i famosi litri di sangria la sottoscritta presa da un raptus di pazzia ce l'ha fatta a lasciarsi andare e sotto uno sguardo strafottente di Stefania e uno di incoraggiamento di Giada sono salita sul tavolo a ballare.
Ebbene sì la 'figa di legno' così simpaticamente definita dalla 'cara amica' Stefania si è lasciata andare.
Neanche 10 minuti che stavo ballando o meglio arrancando per non cadere mi sono sentita strusciare dietro di me e un alito caldo dietro l'orecchio destro mi ha preannunciato un - non sai quanto desidero toccarti, sei e sarai sempre mia -
Marco mi ha così completamente risvegliata dagli effetti dell'alcol..forse non avevo capito bene.. SEI E SARAI PER SEMPRE MIA.
Non ci ho più visto e ho tirato fuori qualcosa che neanche sapevo di avere dentro di me..l'orgoglio ferito e soprattutto il rispetto per me stessa.
- Io non sono di nessuno ma soprattutto non sono e non sarò mai tua. Voglio ricordarti le tue dolci parole in terza superiore quando con una carezza mi avevi semplicemente detto che non sarei mai stata alla tua altezza..solo un'amica potevo essere, una confidente per tutte le tue scappatelle del cazzo! -
Lo sguardo allibito di Marco e un velo di tristezza nel suo volto, a quello devo pensare adesso. Un po' me ne pento ma era ora che prendessi coraggio e chiudessi una finta amicizia nonché un infelice possibile amore.
L'applauso di Giada e l'uscita di scena di Marco  con sguardo basso sono ancora vivi nella mia memoria.
Il cambiamento è già iniziato, non è solo Londra e la mia partenza sono io che sto iniziando a fare i conti con me stessa. Merito la felicità e soprattutto il rispetto, ho 19 anni e non sono più una bambina.
Finalmente si sale sull' aereo e prendo posto lato finestrino, non vedo l'ora di vedere il prato di nuvole sotto di me, spero di non patire.
In fondo sono solo 1 ora e 50 minuti ma io non ho mai preso un aereo in vita mia.
Non so come sia possibile ma mi sveglia una voce squillante che in inglese mi sembra di capire dica che siamo atterrati e a Londra tanto per cambiare sta piovendo.
Al diavolo la pastiglia che ho preso per il mal d'aria, mi ha provocato sonnolenza e quindi niente prato di nuvole.
La malinconia post Marco nonché tristezza post mancata vista paradisiaca mi fa arrivare a prendere le enormi valigie e alla Fantozzi riesco a trascinarle all'uscita.
Finalmente un sorriso si scioglie sulle mie labbra alla vista di una bimba dai capelli rossi e tante lentiggini in viso accompagnata da un signore sulla trentina vestito casual con un foglio in mano e CAMILLA scritto a caratteri cubitali.
La mia famiglia londinese, stanno aspettando proprio me.
Eccomi

Camilla (eBook e Cartaceo su Amazon)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora