capitolo 20

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Justin Bieber aveva ammesso che gli piacevo o stavo impazzendo? Probabilmente la

seconda. Probabilmente era la mancanza di cibo nel mio stomaco che mi faceva pensare cose che non erano vere. 

Giusto?

C’era solo un modo per scoprirlo. 

“Aspetta,” Scossi la testa facendo un passo indietro. “Hai appena detto che ti piaccio?” Si strofinò la nuca, evitando il mio sguardo. 

“Aww,” Trattenni una risata. “Che carino.” Strizzai la sua guancia. 

Mi tolse la mano. “Non farlo.” Borbottò. 

Feci un mezzo sorriso. “Chi poteva immaginare che Justin Bieber avesse dei sentimenti?” Dissi con un tono infantile, ridacchiando nel momento in cui Justin mi guardò.

“Zitta.” Mormorò mordendosi il labbro. “Posso essere un senza cuore ma non così tanto.”

“Hey,” Alzai le mani. “Non ho mai detto che lo sei.”

Ci pensò qualche secondo prima di sospirare. “Vero.” Mormorò, facendo scorrere le sue dita nei suoi capelli. 

“Beh,” Dondolai suoi miei talloni. “Pure tu mi piaci.” Sussurrai contro le sue labbra prima di baciarle velocemente e ritornare a camminare. 

“Dove stai andando?” Chiese urlando. 

“In macchina, duh! Sto morendo di fame.” Enfatizzai la parola ‘morire’ prima di continuare a camminare verso la sua Range Rover. 

Qualche secondo dopo, sentii alle mie spalle il rumore dello sgretolarsi delle foglie e prima che ebbi l’occasione di girarmi per assicurarmi che fosse Justin, le sue braccia avvolsero la mia vita spingendomi accanto a lui. 

“Hey piccola.” Disse con voce roca nel mio orecchio mandandomi brividi per tutta la schiena. 

“Mi hai spaventato,” Picchiettai il suo fianco gentilmente prima di posarci una mano sopra mentre iniziammo a camminare. 

Ridacchiò. “Abituati, piccola.” Premette le sue labbra contro il mio orecchio, accarezzandolo prima di lasciarmi andare una volta che raggiungemmo la sua macchina. Mi sedetti sul solito seggiolino e mise in moto.

Dopo qualche minuto di silenzio e noia, cambiai posizione. Guardai la radio e poi Justin. Mordendomi il labbro, contemplai se dovessi chiedergli o meno di accendere la radio. 

“Hey, Justin?”

“Hm?” Mi guardò per un secondo prima di ritornare a fissare la strada. Lasciando una mano sul volante, mise la mano destra in tasca prima di estrarre una sigaretta e per poi accenderla. Fece qualche tiro, riempiendo la macchina di fumo. 

“Posso accendere la radio?”

Rise, prendendo un altro tiro prima di fare uscire tutto il fumo dalla bocca. “No.” Aprì il finestrino, lasciando uscire tutto il fumo bianco per poi chiuderlo di nuovo. 

“Perché no?” Chiesi un po’ irritata. 

“Perché non mi piace la musica.” 

Alzai gli occhi al cielo. “Davvero?” Sospirai. “A chi non piace la musica?”

“A me.” Distolse gli occhi dalla strada, fissandomi. Ridacchiò facendomi aggrottare la fronte. 

“Che c’è di così divertente?”

“Non ricordi?” Mi fissò con un sopracciglio alzato. 

“Ricordare cosa?”

Ridacchiò scuotendo la testa. “Mi hai chiesto la stessa cosa la notte della festa, quando ti ho preso.” Il divertimento nei suoi occhi. 

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